• girlfriend •

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30 ottobre 1994

    Ed improvvisamente, è il trenta di ottobre, e noi siamo di nuovo sulla nave che abbiamo preso per andare e tornare da Durmstrang diretti a Hogwarts, mentre raccontiamo per la centesimaa volta a Viktor la nostra fantastica gita in Italia.

    La famiglia che ci ospitava, i De Lunari, residieva a Bologna, città bellissima e piena di storia, arte e gente fantastica. Loro sono una delle famiglie di maghi più potenti da loro, ed è stato incredibile scoprire che, in realtà, il loro DNA scorre nelle vene di moltissimi maghi di tutta Europa. Anche da noi ce ne sono, di De Lunari.
    Ho imparato un po' di italiano insieme ad Iv e un giorno i suoi genitori ci hanno permesso di andare al mare da sole. Il clima era fantastico, il sole che baciava la pelle era una sensazione fantastica.
    Poi, purtroppo, siamo dovuti tornare ai cieli nuvolosi e al freddo gelido di qui. E ancora, nessuna lettera da Fred.
    Siamo partite per l'Irlanda, per la coppa, e ho visto tutti i Weasley sugli spalti più alti, io ero a pochi metri da loro. Volevo salutarli, tutti loro, ma un enorme imbarazzo mi ha assalita e non ci sono riuscita. Pensare che tra meno di venti ore rivedrò Fred mi fa male al cuore.
    Quattro ore passano in fretta, tra le chiacchiere e i giochi arriviamo a metà strada, Karkaroff ci fa un breve discorso sul Torneo Tremaghi, il Ballo del Ceppo e il comportamento che bisognerebbe tenere tra le mura della scuola inglese.
    A detta sua, sarà un lunghissimo viaggio, perciò siamo partiti molto presto.
    Mi addormento sul pavimento gelido della nave, appoggiando la testa sulla spalla di Iv. Non sono partiti tutti gli studenti della scuola, siamo circa un terzo, hanno selezionato i migliori in tutte le arti che servono per partecipare a questo torneo: trasfigurazione, sopravvivenza, volo e altre. Insomma, chi è più propenso a sopravvivere.
    Mi sveglio con il cuore che batte forte nel petto, e che colpisce ripetutamente le ossa della mia cassa toracica. Non riesco nemmeno a parlare, è stato tutto così veloce.
    Indosso la mia cara e vecchia uniforme dalla cravatta rossa e oro - mi ricordo che quando l'ho indossata a casa di Iv per farla vedere alla sua famiglia, sua mamma ha quasi vomitato: era una fiera serpeverde - appena riconosco attorno a noi l'atmosfera del Lago Nero.
    "Pronta?" chiedono Iv e Viktor in coro, la cosa mi fa sorridere malgrado la loro domanda parecchio scomoda.
    Non sono assolutamente pronta, anche se ovviamente la voglia di stringere i miei amici è alta e non sto più nella pelle.
    Improvvisamente non riesco più a stare seduta e il mio bisogno di correre diventa una necessità vitale.
    In men che non si dica, stiamo per entrare in Sala Grande. I ragazzi e le ragazze di Beuxbatons sono già entrati, manchiamo solo noi. Comincio a saltare sul posto, non riesco a capire se le l'immensa gioia o la profonda ansia che mi sta stringendo lo stomaco, forse entrambi.
    Silente presenta Karkaroff e i suoi studenti, e appena annuncia il mio nome un enorme applauso esplode tra la folla.
    Mentre cammino tra il tavolo di Grifondoro e quello di Tassorosso, vedere i miei amici salutarmi emozionati mi fa salire le lacrime agli occhi.
    Dopo aver ringraziato il preside, corro ad abbracciare Vera al nostro tavolo, che si trova pericolosamente di fianco ai gemelli. Prima che si risieda - dopo il nostro abbraccio lungo cinque minuti - la prendo per il braccio e la trascino in cima al tavolo, dove ci sono più posti vuoti.
   "Tutto bene?" mi chiede, preoccupata.
    Le racconto, per cambiare discorso, di quanto sia accogliente Durmstrang e delle persone che la frequentano. Le parlo di Iv e Viktor, delle materie e dei professori. Poi dell'Italia, dei genitori della mia amica e della loro storia d'amore.
    Lei mi aggiorna sule ultime cose successe qui, di Sirius Black e di come Harry abbia salvato di nuovo qualcuno l'anno scorso. Sarebbe proprio ora che qualcuno salvi lui, per una volta.
    Non nomina nè Fred nè George, quindi decido di prendere io fuori l'argomento, discretamente.
    "Fred lo hai quindi dimenticato, voglio dire, completamente?" chiedo, sorseggiando un po' di succo di zucca. Quanto mi era mancato il succo di zucca.
    Vera annuisce, soddisfatta. Sta approfondendo ancora di più la sua amicizia con George, e crede di esserne davvero innamorata. Più di quanto fosse con Fred.
   "Ma come mai dopo quattro anni?" continuo la conversazione.
    Lei sospira, passando il dito sul bordo del bicchiere di vetro davanti a lei. Prima di parlare, si versa un po' di acqua e la beve, ne approfitto per finire il mio succo.
   "È un po' difficile provarci con una persona fidanzata" ammette, provocando la mia quasi morte per soffocamento dovuta alla mia stessa saliva e alla bevanda degli dei.
    Oltretutto, ho attirato l'attenzione di mezza Sala Grande.
   "Fred è fidanzato?" il mio tono di voce completamente rotto dalla mia quasi morte.
    La gelosia mi scorre nelle vene, la sento chiaramente e brucia da morire. I miei problemi di inferiorità sono assolutamente imbarazzanti, e il solo pensiero che la ragazza con cui sta possa essere migliore di me mi fa comparire un leggero velo di lacrime sugli occhi.
   "Già, Angelina Johnson è proprio fortunata" risponde, per poi spostare la sua attenzione sul preside che parla.
   È andato avanti, bene.

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skip time lunghissimo ma se no sarebbe venuto un capitolo lunghissimo, un po' noioso.
vi voglio bene.
soph 💓

fred weasley ~ why not? [in revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora