Forever #2

Capitolo 2 - Giulia

Quel ragazzo mi ha sorpresa, Filippo si chiama, penso proprio che quel nome non lo dimenticherò facilmente.
Quando Emanuela, un'amica conosciuta pochi giorni fa, dato che mi sono appena trasferita, mi propose di fare un tour della città insieme a lei e delle sue amiche io ne fui entusiasta.
Pensai fosse un modo perfetto per conoscere nuove persone, ma non mi sarei mai immaginata di conoscere questo ragazzo.
Quando Emanuela mi chiamò io mi girai di scatto, come un militare appena richiamato all'ordine, e lo vidi.
Un ragazzo alto, moro con tutti i capelli spettinati in avanti come ci fosse appena passato un tornado in mezzo, vestito tutto di nero: un paio di anfibi, dei jeans strappati, una t shirt e una giacca in pelle.
Non mi sono mai piaciuti i ragazzi così ma lui era...diverso.
Più mi avvicinavo a lui e più pensavo fosse bellissimo.
Non riuscivo a darmi un contegno, sentivo come il bisogno di andare da lui e senza proferire una singola parola baciarlo.
Ma non sono abbastanza coraggiosa per farlo, sono rimasta in silenzio come se mi avesse stregata.
Anche lui rimaneva in silenzio, non so se per timidezza o per quale altro motivo ma io aspettavo soltanto che iniziasse lui un discorso, io non ce la facevo.
Era la prima volta che un ragazzo si interessava a me però non sono sicura fosse per me che mi voleva conoscere, ho paura che egli punti a qualche altra ragazza e non a me.
Ad un certo punto, quando stava per dirmi qualcosa, la nostra comune amica mi chiamò per ripartire insieme alle altre ragazze e, salutandoci, notai il gruppetto di ragazzi verso cui si dirigeva Filippo.
Non mi rassicuravano molto ma lui sembrava quasi estraneo a loro.
È vero che era li in mezzo a loro ma sembrava che non gli importasse nulla di quei ragazzi, o magari era solo una mia impressione.
Mi voltai verso le mie nuove amiche lasciandomi il misterioso ragazzo alle spalle, però anche se lo conoscevo da 5 minuti sentivo che la sua presenza mi mancava, come se mi avessero tolto una parte di me...una parte che non conoscevo ancora.
Le mie nuove amiche mi portarono a farmi vedere vari negozi ed anche alcuni musei e, finchè camminavamo, continuavano a nominare Filippo.
Ne parlavano in qualsiasi modo esistente: c'era chi non faceva che elogiarlo, chi lo offendeva e ne parlava male e chi, invece, ci vedeva come futura coppia e lo canzonava per tutto il centro storico.
Sinceramente non davo molto peso a ciò che dicevano, poichè per giudicare qualcuno voglio conoscerlo, però comunque non ignoravo quei commenti fatti alle spalle di qualcuno, quasi come avessero paura della sua reazione se glielo dicessero in faccia.
Però, a sentire che mi canticchiavano alle orecchie come degli usignoli nel bosco, che saremmo stati una coppia mi fece subito arrossire di colpo e mi ritrovai col viso rosso come un pomodoro in un imbarazzo completo a vagare per le vie di quella nuova città.