CAPITOLO 2

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Il soldato guardava con un'espressione quasi ammaliata quella fiala blu che stringeva tra le mani.
<< Ed ecco il lasciapassare>> Norbert gli porse il foglio arrotolato sigillato con la cera. << Ne abbiamo tanti, se volete, tre sono vostri. >> Il grosso Ratatok cercava di ingraziarsi le guardie, perlopiù quello grosso e dall'aspetto non proprio rassicurante. I due arcieri dietro di lui erano poco più che ragazzi molto avvenenti, e nei loro occhi Norbert non scorse brutalità o cattiveria. << Non so se ti renderà più bello, ma di sicuro più ricco, una singola fiala di questi costa cinque pezzi d'oro >> intervenne Woody. Lo sguardo cupo e diffidente dell'energumeno si spostò su Woody. << Tu devi essere uno scoiattolo con uno spiccato senso dell'umorismo, non è vero, sacco di pulci?>> Woody, con la risposta sempre pronta, controbatté <<Scherzavo, comunque seriamente, la contessa, o regina, come voi la chiamate, ci sta aspettando.>>
Il soldato distolse lo sguardo da Woody, lo disprezzava, e questo era palese; probabilmente se non avessero con loro quelle fiale dirette a corte li avrebbero scuoiati vivi. << Lungo la strada è pieno di mercenari Reptikol e Alti, dì al tuo amichetto grassottello di tenere quella bocca di merda chiusa se tiene cara la pelle >>concluse il soldato, prendendo le tre ampolle e dandone due ai due suoi colleghi, che si rimisero comodi sul ceppo davanti al fuoco, riprendendo le loro bottiglie di vino, infine il soldato li congedò e tornò a sedersi.
I due proseguirono. << Lo hai sentito, quel sacco di merda? Potrei impallinarlo di frecce lì dov'è >> disse uno degli arcieri all'altro, Woody e Norbert poterono sentirli in lontananza via via che proseguirono.
<< Quante volte ti ho detto di tapparti quella fogna, idiota? >> Norbert era furioso, Woody invece, che prendeva tutto più alla leggera gli rispose<< Era solo una battuta, che rispecchiava il vero, tra l'altro.
Man mano che proseguivano la strada diventava sempre più larga e la pavimentazione non era più di sassi e sterrato, ma di san pietrini ben disposti in un mosaico che continuava fino a una grande cinta muraria: quelle che chiamavano le "mura ciclopiche.
Fuori dalle mura c'erano carri cerci trainati da cavalli, buoi, somari con quintali di legname sulla groppa, bancarelle, venditori ambulanti e straccioni.
Il grande portone per accedere a corte era enorme, alto sei metri e rivestito di assi di ferro. C'erano due guardie di razza Alta a sorvegliarlo. Woody e Norbert volsero lo sguardo al cielo. << Oh mio Dio..>> sussurrò Norbert, posizionate sulle mura ciclopiche c'erano torri di guardia, a distanza di cinque metri l'una dall'altra, con guardie di razza Centrale con archi ben più grossi e raffinati di quelli che avevano visto addosso a quei due soldati incontrati poco prima.
I Centrali, provenienti dalle terre delle valli, le cosiddette valli dei sacchi, erano geneticamente tozzi, muscolosi, mori e con carnagione olivastra, famosi per la loro spiccata abilità con l'arco.
Mentre gli Alti: le popolazioni delle terre del Nord, biondi, alti, snelli e dagli occhi azzurri, erano famosi per la loro forza sul campo di battaglia,e più di tutto,per la loro brutalità.
Arrivanti davanti all'enorme portone le due guardie Nordiche videro le ampolle, il lasciapassare, e fortunatamente senza che Woody facesse qualche battuta sull'enorme foruncolo infiammato che uno dei due aveva sulla punta del naso, li fecero entrare senza troppi problemi o domande.
I due attraversarono una città che in realtà era diversa da come gli era sempre stata descritta: indigenti buttati sul ciglio della strada, bancarelle di carne avariata e ogni sorta di individuo losco potesse aver mai visto. Reptikol incappucciati che al solo sguardo facevano accapponare la pelle anche a Woody, predicatori straccioni che nelle piazze imbonivano la gente con la promessa di una nuova era. Però c'erano anche molte attrattive, negozi, palazzine enorme ambi terrazzi sui quali, giovani fanciulle ammiravano il via vai della città sotto il caldo di luglio.
Un mondo tutto nuovo. << Ci siamo, cugino.>> disse Woody con un sorriso, ecco il palazzo reale. Finita una strada in salita si arrivava a un enorme palazzo in stile vittoriano, e chi c'era lì?
<< Oh mio Dio, non posso crederci, la guardia reale!!! >> esclamò Woody: era letteralmente estasiato. La guardia reale era composta da cinque soldati in armatura argentea, con elmi con le corna e spalliere enormi, quelle armature sembravano essere immuni perfino al colpo ravvicinato di una catapulta. Ma è quando i cinque in fila si spostarono per far passare il capo della guardia cittadina,che Woody, e stavolta pure Norbert, rimasero letteralmente basiti. Lentamente, scese i gradini colui che chiamavano " il Demone nero "nella sua armatura nera placcata in oro con lo stemma di un demone ringhiante sulla placca che copriva la gola

CRONACHE DELLA VALLE-IL VIAGGIO DI WOODYOpowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz