A Queen (seconda traccia)

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Dal diario di Drina (anni 5) – a

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Dal diario di Drina (anni 5) – a.D. 1824

Oggi il mio gatto Kensy cercava di nascondersi, ma io sono riuscita a prenderlo per la coda, è stato molto divertente.

Mentre gli correvo appresso per i corridoi del palazzo, finalmente libera dal controllo della Baronessa, ho udito voci irate provenire dal salottino privato di mia madre.

Lei e lo zio parlavano in inglese. Un po' li ho capiti, ma non completamente. Preferisco quando mamma mi parla in tedesco, allora sì, capisco molto bene quello che mi dice.

Lei e lo zio parlavano di cose strane. Lui diceva che tutti i domestici che mi parlavano in tedesco avrebbero dovuto andarsene per ragioni di stato, non era giusto che io continuassi a parlare un'altra lingua, ma sempre e solo inglese perché ero in Inghilterra. A me è sembrata una ben strana pretesa. A me piace parlare tedesco, l'inglese non mi è gradito, lo capisco davvero poco.

Dopo un po' di tempo che ascoltavo, infine, ho capito che devo imparare bene l'inglese perché sono la quinta in linea di... questa parola non la conosco e non la so scrivere. Però deve essere una parola importante, perché la mamma l'ha ripetuta molte volte.

Poi mi sono stancata e ho ricominciato a rincorrere Kensy. È più divertente correre che ascoltare i discorsi dei grandi.

Dal diario di Drina (anni 11) – a.D. 1830

Oggi è morto uno dei miei zii, il più grande. Lo conoscevo poco perché mamma non mi fa mai uscire dal castello e dal parco. Non mi fa nemmeno mai giocare con i bambini dei servitori e non ho nessun amico.

Però avevo tanti zii, adesso ne rimangono solamente due, Guglielmo e Leopoldo.

Guglielmo è il fratello del mio papà, che non ho mai conosciuto perché è morto che ero ancora piccina, mentre Leopoldo è il fratello di mamma. Lui è quello che anni fa sentii litigare con lei, origliando dal corridoio.

Lo zio Giorgio è appena morto, eppure le campane suonano a festa e non capisco come mai.

Forse mamma mi porterà a Londra a salutare lo zio Guglielmo e, credo, anche portare un ultimo saluto allo zio Giorgio.

I miei zii li ho conosciuti davvero poco. Mamma non aveva piacere che li frequentassi.  Soprattutto non ha mai voluto che io mi avvicinassi ai loro figli illegittimi.

Ho scoperto da poco il significato di questa parola. Gli illegittimi sono figli che devono stare nascosti, perché hanno il sangue cattivo. Questo me l'ha spiegato la Baronessa, quando le ho chiesto di capire come mai mamma non ha piacere che io inviti i miei cugini a giocare con me.

Dal diario di Alexandrina Victoria (anni 18) – a.D. 1837

Io sono stata svegliata alle 6 dalla Mamma, che mi ha detto che l'Arcivescovo di Canterbury e Lord Conyngham erano qui e desideravano vedermi. Scesi dal letto e andai nel mio salotto (indossando solo la mia vestaglia) e, sola, li incontrai. Lord Conyngham poi mi fece sapere che il mio povero zio, il Re, non c'era più, e che era spirato 12 minuti dopo le 2 di questa mattina, e di conseguenza che io sono la regina. (parole estratte dal diario di Alexandrina Victoria, Principessa di Kent)

I racconti dello StregattoWhere stories live. Discover now