Era così strano per me rientrare in quella casa dopo la sua morte.
Era il nostro posto.
Era il mio migliore amico.

Da bambina sognavo di essere una delle principesse delle sue storie, oppure una lupa o anche una ninfa.
Odiavo rientrare nella "famiglia degli umani".
Ma che dire, ero una bambina.
Quale bambina non ha mai sognato di essere qualche personaggio della fantasia, magico o principesco.
In ogni angolo di quella casa avevamo vissuto un'avventura.
Vicino al camino avevamo salvato il guardiano dei lupi Bastian dalle ombre e sulle scale, invece, avevamo aiutato Kael insieme al suo esercito di demoni.
Era pieno di quelle storie all'interno di quella vecchia casa.
Dove noi vincevamo sempre, insieme.

Quando arrivai in camera del nonno c'era ancora il suo profumo, quella colonia che la nonna aveva comprato e che dopo che ci lasciò lui teneva lì sul comodino, accanto alla foto scattata il giorno della mia laurea insieme a lei.

Un grande scatolone era appoggiato sul letto perfettamente riordinato.
Al suo interno era pieno di vecchi libri, vecchie coroncine di fiori che aveva conservato delle nostre avventure e la vecchia spada di legno che mi aveva costruito per il mio ottavo compleanno.
In mezzo a tutti quei ricordi c'era una piccola scatolina, non ricordavo di averla mai vista.
Al suo interno c'era un piccolo ciondolo con all'interno un piccolo fiore.
Sembrava vero, ma non aveva minimamente subito il passare del tempo.
Era ancora perfetto, come appena colto.
Era piccolo, giallo e arancione.
Sembrava un raggio di sole.
Mi chiesi quale storia avesse e perché il nonno non me lo mostrò mai.
Quando provai ad indossarlo mi accorsi che dietro c'era una piccola incisione:
"In ricordo di ciò che è stato e di ciò che un giorno tornerà ad essere"

Le quattro FamiglieWhere stories live. Discover now