Francesco Bertoli

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Tu e Francesco, siete da ormai anni, capitati nella stessa famiglia.
All'età di 3 anni, i tuoi genitori ti hanno lasciata in un orfanotrofio per permetterti una vita migliore, cosa di cui erano consapevoli di non potertela offrire loro stessi a causa della loro situazione economica.
Hai passato metà della tua crudele vita, rinchiusa in quella prigione.
Dopo questo lungo periodo, ti arriva la liete notizia che era appena arrivata una famiglia disposta a occuparsi di te.
La famiglia in questione, era composta da un signore e una signora benestante, che purtroppo non poteva permettersi figli.
Prima di te, era stato adottato due anni prima, un altro ragazzo di pochi anni più grandi di te, anche lui con un'infanzia passata all'interno dell'orfanotrofio, con un passato con un tasso di crudeltà pari al tuo.
Siete cresciuti insieme, proprio come due fratelli di sangue, cosa che purtroppo non siete.
Come normali fratelli, ovvero come tale vi definite, avete avuti alti e bassi nel corso dell'adolescenza che tutt'ora state affrontando, litigi che ogni volta non terminavano con un "scusa" ma semplicemente con un abbraccio silenzioso, invidiosità, momenti felici, gelosia e possesso.
La gelosia non è mai mancata, soprattutto da parte di Francesco.
Lui è molto protettivo con te, non vuole che esci con altri ragazzi al di fuori di lui, nessuno ti deve sfiorare, nessuno deve baciarti o è letteralmente morto.
Ma anche tu sei abbastanza gelosa di lui, semplicemente perché lui è anche un po' il tuo migliore amico con cui puoi parlare di tutto, tranne di ragazzi, puoi perdere tempo, puoi giocare.
Avete entrambi paura che se qualcuno entri nella vita dell'altro, un'altra se ne esce, e avete paura di essere proprio voi i prescelti.

Ora tu hai 16 anni.
Francesco ha 19 anni da poco compiuti.
Ora tu e Fra stata litigando nella camera di quest'ultimo perché, spiando nel tuo cellulare durante la notte, ha letto conversazioni con un ragazzo di cui avevi organizzato un appuntamento di cui tuo fratello era all'oscuro.
"Ti sto chiedendo delle fottute spiegazioni!" urla Francesco scuotendo il cellulare in aria.
Il suo nervo del collo è ben visibile nella grande chiazza rossa causata dal nervosismo.
I vostri genitori al piano di sotto stanno facendo di tutto per non sentire la vostra litigata, infatti stanno alzando sempre di più il volume della televisione, ma inutilmente dato che le vostre voci si alzano insieme al volume.
"Chi ti ha dato il permesso di guardare il mio cellulare? Dov'è andata a finire la privacy?" ribatti alzando la voce.
"Non provare ad alzare la voce con me porca puttana! Pensavo che la privacy tra noi due non esistesse, che segreti fra noi due non ce ne fossero mai stati t/n! Invece mi sbagliavo di grosso, cazzo" sbotta.
Ormai si legge rabbia ma soprattutto delusione nella sua voce.
"Ti ho sempre detto che sei e sarai sempre e solo mia cazzo! Nessuno può toccarti, sei troppo piccola, lo capisci!?" continua.
"Ma non sono piccola!" ti lamenti abbassando la tua voce.
"NON ME NE FOTTE, OKAY? TU PER ME LO SEI, SEI SOLO MIA E SE DEVI PRENDERE QUESTIONI CON RAGAZZI, DEVI PRIMA PARLARNE CON ME!" ormai ha perso il controllo.
"Vorrei essere indipendente almeno in questo!"
"ORMAI L'INDIPENDENZA LA DEVI GUADAGNARE, E FORSE NON ESISTE NEPPURE. NON ESSERE SCIOCCA, CHE SONO SICURO CHE CON UN POCO D'INDIPENDENZA FINIRAI SULLE TANGENZIALI A FARE LA PUTTANELLA E LA PROSTITUTA COL PRIMO CHE PASSA!" urla non avendo il comando delle sue parole.
All'improvviso la televisione si spegne, e senti i tuoi genitori discutere a bassa voce.
"HO 16 ANNI FRANCESCO, 16 CAZZO." urli frustata, ma subito dopo la possente mano di Francesco si posa con poca delicatezza sulla tua guancia, provocando un rumore assordante e un dolore allucinante.
Non hai mai detto una parolaccia in sua presenza, ti reputa troppo piccola anche in questo.
Il fatto, è che non ti aveva neppure mai messo le mani addosso, neanche per gioco.
Leggi subito nei suoi occhi il fatto che si è pentito subito, che non era affatto sua intenzione.
Ti accovvacci a terra in un angoletto della camera intenta a massaggiare il punto dolente e incominciando a singhiozzare.
Senti dei passi lenti vicino a te, e poi Francesco abbassarsi alla tua altezza.
Prova ad abbracciarti ma subito lo respingi facendo scendere altre lacrime sulle tue guance.
"Lasciami." urli coprendoti il viso.
"Piccola, piccola scusami, lo sai che non era mia intenzione." sussurra dispiaciuto.
"Vattene via!" continui.
"Ehi, basta piangere, non è niente vero quello che ho detto. La mia rabbia mi ha fatto reagire male, non era mia intenzione." dice incrinando la voce per fare in modo di non piangere.
Ti accarezza la guancia, ormai rossa, e ti circonda il collo con le sue braccia, baciandoti dolcemente sulle labbra come facevate da piccoli.
"Mi perdoni piccola?" ti guarda dolcemente.
"Si, solo perché sei tu." sorridi.
"Promettimi che mi parlerai sempre di tutto, promettimi che sarai sempre mia." ti bacia la fronte.
"Te lo prometto." lo abbracci più forte.
"Ti amo così tanto piccola mia."
"Ti voglio tanto bene Fra."

SPAZIO AUTRICE

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⏰ Última actualización: Dec 30, 2019 ⏰

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