CAPITOLO 2 - ALL'INSEGUIMENTO DELLA SERPE VERDE

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Blaise si stava già gustando la sua solita e abbondante colazione quando Draco lo raggiunse, sedendosi di fianco a lui. Il cacciatore addentò una fetta biscottata ampiamente cosparsa di marmellata e si voltò a guardare l'amico rimanendo in attesa.
Il biondo Serpeverde continuò silenziosamente a mescolare il suo the fumante con il cucchiaino.
"Allora?"
"Allora cosa?" - rispose Draco soffiando leggermente sulla tazzina per raffreddare la bevanda bolente, senza degnare l'amico di uno sguardo.
"Beh, non vedo la Granger in sala. Mi vuoi dire che è successo o devo pensare il peggio?"
"Niente. E' tutto a posto."
"Sul serio Dra, se non ti spieghi meglio inizio a temere che tu le abbia fatto davvero qualcosa....che so, magari l'hai scaraventata giù dalla torre di astronomia" concluse Zabini non senza una sottile ironia.
"Piantala Zab, le ho solo parlato cinque minuti per capire dalla sua reazione se aveva sentito qualcosa oppure no"
"Parlato? PARLATO? E da quando tu parli con lei? Di solito ti limiti ad insultarla a tutto spiano!"
"Ma si, intendevo dire quello! Dopotutto ho una certa reputazione da difendere, no?" - ghignò il bel cercatore - "Comunque la Granger non ha sentito nulla, questo è l'importante."
"Ok, ok. Resta il fatto che Hermione stranamente non è a far colazione. Se non l'hai fatta precipitare dalla torre, che fine ha fatto?" chiese il moro.
"E io che cazzo ne so? Quando me ne sono andato era ancora là dove l'abbiamo trovata. E poi...chissenefrega! Ma scusa un secondo, da quando chiami la Mezzosangue per nome?" domandò stupito Draco.
"Da quando l'altra settimana mi è capitato di parlarci e ho scoperto che non è poi così male. Anzi, ti dirò, la trovo addirittura simpatica"
"Simpatica?!?! La mezzosangue? Ma che, ti sei bevuto il cervello? No, dico, ora ti metti a fraternizzare con il nemico?" - il biondo guardò sorpreso l'amico.
"Eddai, Dra, finiscila con queste stronzate. In fondo...Grifondoro, Serpeverde o quel che sia...alla fine sono ragazzi come noi, no?"
Il biondino fece una smorfia.
"Si certo, come no, la Granger come me....e visto che ci sei, fai amicizia anche con San Potter e Lenticchia.... Ma fammi il favore, va..."
"Non so perché perdo tempo a parlare di queste cose con te. Soprattutto visto che, conoscendo il tuo carattere di merda, so benissimo che ti taglieresti una mano piuttosto che ammettere che io ho ragione e tu torto" - concluse il moro scuotendo la testa.
"Io... Torto? Ma è impossibile!!!" - ghignò Malfoy - "Su, Blaise, non fare il suscettibile….Ah! Povero me, il mio migliore amico ha simpatia per quelle piattole dei grifoni. Non c'è che dire, sono proprio messo male!" - aggiunse con finto rammarico.
Blaise sorrise di fronte alla sceneggiata dell'amico. Era ormai abituato ai suoi modi di fare, e in fondo in fondo il loro era un legame speciale. Erano l'uno l'amico migliore dell'altro e si volevano bene come fratelli. In tutti quegli anni avevano condiviso i momenti più duri, cupi e dolorosi, ma anche quei pochi belli e le risate, confidandosi sempre tutto. Draco gli era sempre stato vicino e l'aveva sempre capito, anche laddove pochi altri lo avrebbero fatto. Era una persona fidata e sapeva che avrebbe sempre potuto contare su di lui. Blaise guardò l'amico sorridendo inconsciamente.
"Ma che hai?"
"Niente" rispose il moro.
Draco lo guardò dubbioso ma non disse niente.
In quel momento la porta si aprì ed Hermione entrò a passo svelto, dirigendosi verso i suoi amici, evitando accuratamente di guardare in direzione dei Serpeverde.
"Ma che fine hai fatto?" saltò su Ron palesemente alterato.
"Non ho sentito la sveglia e in più le scale si sono spostate nel momento sbagliato facendomi finire da tutt'altra parte" - rispose la ragazza ancora col fiatone sedendosi accanto a Ginny.
"Beh l'importante è che sei qui" s'intromise Harry, finendo di bere il suo succo di zucca.
Hermione cercò di comportarsi normalmente nella successiva mezz'ora, anche se dentro di sé era tremendamente agitata: se i suoi amici, o peggio ancora i professori, avessero scoperto cosa aveva intenzione di fare sarebbe sicuramente finita nei casini.
"Che palle" - stava intanto dicendo Ginny - "Oggi abbiamo ben 2 ore di trasfigurazione e poi altre 2 di pozioni. Non so quale delle due sia peggio, sarà che detesto entrambe!"
"Io non ho alcun dubbio" -rispose la mora - "Piton non sarà certo la simpatia e gentilezza fatta a persona, ma chiunque, e dico proprio chiunque, è meglio di quella stordita paranoica della Cooman. Questo senza contare il fatto che Divinazione è una materia totalmente inutile."
Ron e Harry si scambiarono un'occhiata sorridendo, dopodiché il rosso esclamò - "Beh, non è del tutto inutile...a quale altra lezione ti puoi addormentare comodamente seduto su un cuscino senza che il professore in questione se ne accorga?"
Hermione alzò gli occhi al cielo scuotendo leggermente la testa - "Siete proprio irrecuperabili!”
Dopo questo scambio di battute, tutti e quattro i ragazzi scoppiarono a ridere, Hermione compresa.
“Uff… tra qualche settimana ho l’esame di erbologia…odio erbologia!” – sbottò la piccola Ginny.
“Tu odi tutto mi pare, prima divinazione e pozioni, ora anche erbologia…” la rimbeccò il fratello.
“Parli proprio tu che in queste materie hai i voti più bassi dei miei!”
“Ginny ha ragione, Ron, invece di criticarla dovresti darti un po’ di più allo studio” – s’intromise la mora.
“Ma ‘Mione…” cominciò a difendersi Ron, lanciando ad Hermione uno sguardo supplichevole.
“Oh, via, Ronald, ora non fare quella faccia da cane bastonato! Ho solo detto che dovresti applicarti di più, se non vuoi che i tuoi voti raggiungano vette ancora più basse. E lo stesso vale per te, Harry!” – replicò lanciando inviperita un’occhiataccia al ragazzo sopravvissuto che se la rideva nel frattempo sotto i baffi. “Comunque, Gin, non ti preoccupare…se hai bisogno di una mano non hai che da chiedere, lo sai!” – concluse la bella Grifondoro sorridendo all’amica.
Ginny le gettò le braccia al collo riconoscente – “Speravo l’avresti detto! Sei la mia salvezza, Herm!”
I due ragazzi si scambiarono un’occhiata del tipo meglio-non-fiatare-se-no-tornano-a-prendersela-con-noi e si misero a chiacchierare del loro argomento preferito: il Quiddich.
Qualche minuto dopo arrivarono Calì e Lavanda, che si misero a chiacchierare con Ginevra, mentre Hermione era “apparentemente” intenta a ripassare la lezione, con il naso sprofondato tra le pagine ingiallite di un grandissimo e pesantissimo libro.
Apparentemente, perché in realtà la mente di Hermione Granger era da tutt’altra parte. Dì li a poco avrebbe dovuto fare una cosa davvero odiosa….mentire ai suoi migliori amici. Il solo pensiero la riempiva di rabbia! Maledetto Malfoy! Non fosse stato per lui e per quanto successo poco prima, sarebbe stata una giornata serena come le altre…e invece no, grazie a quell’arrogante e viziato figlio di Mangiamorte si vedeva costretta a mentire ai suoi amici! E non c’era altra soluzione! Non poteva certo rivelare quanto aveva sentito….già s’immaginava la reazione di Harry, per non parlare di Ronald! Allo stesso modo non poteva infischiarsene e far finta di nulla e lasciare che quei dannati Serpeverde mettessero a rischio l’intera scuola….e dirlo ai professori…beh, chi mai le avrebbe creduto? Oltretutto non aveva prove! Non poteva proprio fare altrimenti, anche se in tutta sincerità doveva ammettere che la sua rinomata curiosità, unita al leggendario spirito coraggioso dei Grifondoro, avessero influito positivamente sulla decisione che aveva preso.
Guardò di sfuggita i suoi amici, e il cuore le si strinse in una morsa. Harry di sicuro sarebbe montato su tutte le furie, sia per via della bugia sia perché si sarebbe preoccupato a morte per lei…forse più per la bugia, riflettè, dato che mai come negli ultimi mesi la loro confidenza era diventata tanto profonda, al punto da essersi confidati dei segreti e fatti personali di cui nemmeno Ron era a conoscenza. Sposto lo sguardo sul rosso…Ron, per l’appunto. Lui avrebbe fatto il diavolo a quattro e conoscendolo, probabilmente non le avrebbe più rivolto la parola….Hermione sospirò mestamente: aveva capito che il ragazzo provava ancora dei sentimenti per lei, e c’era stato un tempo in cui lei era convinta di essere innamorata di lui, l’anno precedente. Erano stati assieme qualche mese, ma poi lei aveva capito che si era tratto solo di una cotta di breve durata e che quello che la legava a Ronald non era vero amore, ma un fortissimo affetto fraterno e un profondo legame di amicizia, lo stesso che la legava ad Harry e a Ginny. Spostò infine lo sguardo su quest’ultima. Ginny, la sua cara amica Ginny. La sorella che non aveva mai avuto. Insieme avevano spesso fantasticato sui vari ragazzi che studiavano ad Hogwarts…ricordava in particolare quanto la piccola Weasley le era stata vicina nei tristi momenti in cui Hermione, all’epoca innamorata di Ron, era convinta di non essere corrisposta.

LA ROSA NERAWhere stories live. Discover now