Belle

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Mi piace pensare che non si fosse accorta del mio pessimo stato a causa sua, continuo a pensare questo perché altrimenti sarebbe stato troppo imbarazzante anche solo guardarla.

"Isabella. Quanto tempo dall'ultima volta che ci siamo viste" faccio un sorriso di cortesia, un po' perché la prima cosa che avrei voluto fare con lei sarebbe stato tutto tranne che sorriderle, forse sarebbe stato un po' più estremo... "Già, saranno almeno tre anni, se non di più. Non ti ho mai vista in città e quando sono venuta a sapere, mentre ero qui, che una certa Chiara Sarti avrebbe suonato come chitarrista non riuscivo a credere che fossi tu" sembrava davvero sorpresa e, sinceramente, stavo bene mentre parlavo con lei.

Erano passati anni dall'ultima volta che avevo avuto una conversazione così lunga con lei ed era diversa, sia lei che la conversazione, ma alla fine anche io. Ero molto più sicura di me in quel momento, era abbastanza ormai che avevo accettato me stessa e le mie amiche lo sapevano, la mia famiglia pure sapeva che fossi bisex, mentre mia sorella sapeva tutto dall'inizio. Mi sentivo sicura e spavalda in fondo. Anche abbastanza orgogliosa, insomma, la cicatrice c'era sempre e non ero pronta ad ammettere che forse era rimasta semi-aperta.

"Ti è piaciuta la musica?" "Devo dire di sì, non è molto il mio genere ma devo dire che avete suonato benissimo. E pure tu, vedo che canti benissimo. " "Ohi grazie ma non era nulla, era solo una canzone" "Già, Perfect di Ed Sheeran, era tantissimi anni che non la ascoltavo" sinceramente me lo aspettavo, era rimasta una delle mie canzoni preferite e non me ne vergognavo, non dopo il coming out, raccontare tutto è stato molto più facile. "No, io invece devo dire che è l'unica canzone che riesco a cantare con la sicurezza di non sbagliare... e poi non la lascerei mai cantare a Tommaso" dissi ridendo. Lui era uno dei miei migliori amici e devo ammettere che per quanto cantasse bene, Ed Sheeran non faceva per lui. "Beh, è stato bello rivederti e risentire quella canzone e se.." le parole si persero perché un tipo, uno che conoscevo anche troppo bene, la prese per i fianchi, iniziando a tenerla vicino a lui.

Ero già abbastanza agitata e l'unica consolazione era che questo tipo io lo conoscevo molto bene, un ragazzo della mia età di nome Lorenzo. Era sempre stato un cazzone e con gli anni era peggiorato. La mia unica "fortuna" era che da piccola avevo avuto un periodo, diciamo buio, e gli era rimasto il ricordo di una Chiara con problemi di gestione della forza e della rabbia che difendeva le compagne dal minimo fastidio. Ho sbagliato e ho cercato di migliorarmi, gli chiesi anche scusa a suo tempo, ma in lui rimase una specie di timore e rispetto nei miei confronti. So solo che mi infastidiva il modo con cui ci provò, era chiaramente ubriaco.

"Hey piccolaaa... vuoi ballare" "Fabiani mollami." "Dai bella, è tutta la sera che mi fissi, ti ho vista. Divertiamoci un po'" provò a baciarla, ma non avevo intenzione di stare a guardare mentre la obbligava a fare qualcosa che non voleva.

"Lorenzo, ti ha detto di lasciarla in pace." lui alzò lo sguardo verso di me e mi riconobbe, anche da ubriaco. "Oh Chiara. Senti ci stavamo solo divertendo un po' e a lei andava bene" "Senti, vedi di andare a fanculo e mollarla. Lei sta con me." lo vidi allontanarsi prontamente e fissarmi "Beh sarà per un'altra volta." lo fissai in cagnesco, mentre nel frattempo mi ero avvicinata a Lei mettendo un braccio intorno al suo fianco.

Mentre si allontanava, Isabella mi aveva iniziato a guardare e a osservare la nostra posizione. "Scusami tanto, non volevo" "No nulla, anzi ehm... grazie di avermi salvata" disse ridendo. "Di nulla, lo sai che è un coglione. E per la cosa di prima, dello stare con me. Scusami se ti ha infastidita" "Ma no nulla, perché avrebbe dovuto darmi fastidio?" "Beh Isa emh... vedi io... Io diciamo che ho capito di essere più affine alle donne e dato che la cosa è stata resa pubblica pensavo fosse una cosa che ti fosse arrivata all'orecchio e non sapevo se questo ti creasse dei problemi considerando... beh lo sai" a quel punto il suo rossore era palese, ma si notava anche un briciolo di vergogna. Io feci la cosa più stupida che potessi scegliere: le scoppiai a ridere in faccia "Per questo ti ho chiesto scusa per aver detto che tu stessi con me" "Ah io... ehm io non avevo capito. Scusami, non ho niente contro nessuno io... anzi, sai forse pure io... beh non ne sono sicura ma sai..." cosa? Anche lei aveva dei dubbi? Davvero? Avrei voluto chiederle di più, ma era palesemente in difficoltà quindi la fermai, dicendole che andava tutto bene. Anche se ripensandoci, avrei voluto sapere cosa l'aveva spinta a cambiare in questi anni, cosa le avesse fatto cambiare idea e le avesse chiarito la sua situazione sentimentale. Tra poco sarebbe dovuta arrivare Jas, avevo visto che era riuscita a trovare Veronica da lontano. Quando c'era di mezzo Isabella, per loro la mia vita era diecimila volte più complicata. Avevo notato che sembrava indecisa e si stava guardando intorno, forse stava cercando la persona con cui era venuta.

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