Capitolo II

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Nel pomeriggio andai a fare una passeggiata in centro, nella mia città.
Che bella che era la Sicilia, ma, ad essere sinceri, avrei preferito nascere al nord.

Camminavo con le cuffiette guardando il telefono, intenta a messaggiare con una mia amica, Ale, quando mi scontrai contro qualcuno, caddi a terra, poi una voce familiare.

Alzai lo sguardo, era lui, il ragazzo senza nome, il ragazzo della felpa, il ragazzo della spiaggia.

Io: «oddio, scusami, mi dispiace davvero tanto, ti ho fatto male?» dissi nel tentativo di alzarmi da terra.
X: «oh no ahaha, tranquilla, tu invece, stai bene?» mi chiese porgendomi la mano per aiutarmi, mi aggrappai alla sua mano e mi tirai in piedi.
Io: «tutto ok, grazie»
X: «alla fine ci siamo incontrati di nuovo»
Io: «si...fortunatamente» dissi l'ultima parola a bassa voce, ma mi sentì lo stesso.
X: «già...senti, vuoi venire a fare un giro con me, andiamo in un bar e ci prendiamo un caffè» propose
Io: «si, volentieri!»

Ci incamminammo verso un bar, entrammo e ordinammo due caffè.
Cominciammo a chiacchierare del più e del meno quando mi venne in mente il motivo per il quale volevo tanto vederlo.

Io: «scusami ma...come ti chiami? no perché ci siamo già visti due volte e io non so ancora neanche il tuo nome»
X: «che stupido, dio mio, mi dispiace, comunque...piacere Dario Matassa»
Io: «piacere Dario, io sono Elena» dissi stringendogli la mano e ridendo.
D: «bel nome!»
Io: «Lo odio» risi alzando gli occhi al cielo

Si fece tardi, erano le 19:30
D: «Comunque... perché non andiamo a fare un giro? poi potresti venire a casa mia»
Io: «a casa t-tua» balbettai per l'imbarazzo
D: «mi sono spiegato male, da amici, ci prendiamo una pizza e due birre, tanto per conoscerci meglio»
Io: «ok, va benissimo, lo dico ai miei e poi andiamo, ok?»
D: «nessun problema, vivi con i tuoi?»
Io: «si...» roteai gli occhi facendolo ridere

Arrivammo a casa sua dopo una piccola passeggiata.
Io: «e tu sei di qui?» gli domandai dopo un sorso di birra
D: «no, non sono di qui, abito a Bologna, sono in Sicilia con mio padre per fare una vacanza»
Io: «capisco, ti piace?»
D: «eh?» chiese confuso
Io: «intendo la Sicilia, ti piace?»
D: «si, è molto carina, e poi si mangia bene»
Io: «su quello non posso darti torto» scoppiammo entrambi a ridere.

A fine serata decisi di andare a casa a piedi, dovevo pensare, lui...Dario, era così carino con me, nessuno lo era mai stato, non lo conoscevo ancora troppo bene ma sapevo che saremo diventati ottimi amici.

Spazio Autrice

Rieccomi, oggi pubblicherò un po' di capitoli (altri due probabilmente)
Tanto per non farci mancare nulla

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Una serie di sfortunati eventi //Space Valley//Where stories live. Discover now