Pàrras Bàsmhor

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Due grandi zaffiri neri ammiravano la luna piena che rischiarava silenziosa la volta stellata. Il loro proprietario distolse lo sguardo dal satellite, trasferendo la sua attenzione sul laghetto dinnanzi a lui. Le sue acque, di un blu scuro e profondo, erano illuminate dai candidi raggi lunari che creavano giochi di luce a ogni minima increspatura della superficie. L'uomo abbassò gli occhi, tornando alla realtà e al bancone di quel che era il suo posto di lavoro. Sospirò, per poi crollare sulla sedia esausto.

Era da mezzogiorno che lavorava, aveva servito un numero spropositato di clienti e guadagnato un'ingente somma di denaro. La sua giornata lavorativa era decisamente finita da un pezzo; e allora perchè se ne stava seduto lì in quel posto deserto con il chiosco ancora aperto? Stava per alzarsi e andare a chiudere tutto, quando una voce lo fermò: «Aspetti!».

L'uomo si girò, sorpreso, in direzione del richiamo: chi era che gironzolava a quell'ora nei boschi? Di sicuro non qualcuno sano di mente. La persona che però vide era tutto fuorché strana. Con carnagione olivastra e una matassa d'incolti capelli castani, la donna correva verso lui, visibilmente sconvolta.

«Che cosa posso fare per lei?» lei si gettò sul bancone: «Dammi dell'alcol!» urlò disperata. Il barista la guardò sconcertato: «Non penso che le conv... » «E chissene se mi conviene o meno! Voglio ubriacarmi!». L'uomo sospirò profondamente: «Innanzitutto siediti su quello sgabello e vedi di calmarti.» la ragazza fece quanto consigliatole e si piazzò di fronte all'uomo.

«Dunque... cosa desideri?» «Qualcosa di forte.» l'uomo la guardò con un'espressione interrogativa: «Perché vuoi ubriacarti così tanto?». La donna sbuffò: «Senti, mi sono persa. È da sette ore che continuo a girare a vuoto. Sono in un bosco di notte e potrei morire da un momento all'altro. E se proprio devo crepare, voglio farlo da ubriaca!». L'uomo sorrise, facendo scorrere lo sguardo tra gli alcolici: «Vorrei aiutarti, tuttavia non ho più nulla di "forte"... » Improvvisamente si fermò. «Forse ti posso fare un Pàrras Bàsmhor !» «E che vuol dire? » il barista non rispose, si limitò a sorridere misterioso, per poi sparire nel retro. Tornò poco dopo con un bicchiere di vetro riempito per tre quarti da un liquido biancastro, sopra il quale galleggiavano in cerchio quattro foglie di menta. Sul bordo di esso vi era incastrata una fetta di ananas.

L'uomo la osservò bere, divertito dal modo in cui la sua espressione cambiava, man mano che il liquido spariva nella sua bocca. Era passata dall'arricciare le labbra delusa a sollevare le sopraciglia sorpresa, per poi sollevare le labbra in un sorriso, tutto ciò in meno di un minuto. Non appena il bicchiere fu svuotato la ragazza ringraziò calorosamente, per poi alzarsi dallo sgabello e dirigersi verso il lago.

L'uomo guardò la donna scomparire tra i flutti: la cena di quella sera prometteva bene.


L'uomo guardò la donna scomparire tra i flutti: la cena di quella sera prometteva bene

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(Visto che a casa non avevi gli ingredienti, mi sono limitata a disegnarlo)

Ingredienti

* 2/3 Vino bianco (Prosecco)

* 1/3 Succo di ananas

* 4 Foglie di menta

* 1/2 Fetta di ananas (vanno bene           anche quelle in scatola)

*Ingrediente segreto

Procedimento

Versate il vino e il succo in un bicchiere, e decorate. Potete fare o come ha fatto il protagonista di questa stora (ananas incastrata sul bordo e foglie galleghianti oppure potete far galleggiare direttamente la fetta di ananas e  poggiarci sopra le foglie.)

Se siete astemi vi consiglio di sostituire il vino bianco con della Sprite o una limonata.

Pàrras BàsmhorWhere stories live. Discover now