Capitolo XXIV

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Sapeva che suo cugino lo detestava. Sapeva che lo riteneva responsabile della morte del suo amato zio. Ma questo... questo era inimmaginabile. Clarence combatteva con le parole, la stilografica, la legge. Il suo unico atto di violenza era stato quello di finanziare le ribellioni dei piccoli lavoratori e di guardare da lontano le fabbriche bruciare. Non aveva mai fatto ricorso alla violenza in prima persona. Louis lo aveva sempre considerato un codardo. Lo aveva sottovalutato, proprio come gli aveva detto Harry. Un errore di giudizio che gli era stato fatale.

Harry. Louis corse verso est, in questo modo il giovane Duca sarebbe stato al sicuro sul confine occidentale della foresta con Achilles.

L'aria fredda entrava e usciva dai suoi polmoni mentre il petto gli si stringeva.

Pensa come una volpe.

Ripensò a tutte le volpi che lo avevano eluso nelle battute di caccia. Cosa avevano in comune?

Avevano distratto i cani dall'odore della preda.

Louis aveva bisogno di una distrazione.

***

Harry aveva avvistato Clarence, il che significava che Louis non poteva essere lontano.

Piuttosto che incrociare la sua strada, decise di cavalcare in parallelo attraverso la boscaglia e raggiungere Louis inosservato.

Achilles si oppose e si ribellò al cambio di rotta, ma Harry esortò la bestia ad andare avanti stringendo le cosce.

Tra i rami era più difficile vedere e procedere, ma in lontananza vide gli stivali di cuoio nero di Louis che avanzavano freneticamente nel fango, tre cani gli erano alle calcagna.

"Avanti, ragazzo, solo un po' più avanti," sussurrò Harry nell'orecchio appuntito di Achilles.

Non poteva chiamare Louis per timore che Clarence lo individuasse. Se Achilles avesse mantenuto un ritmo costante per un po' di tempo, avrebbero superato i cani, avrebbe fatto salire Louis in sella e insieme si sarebbero messi al sicuro.

Era quasi arrivato, galoppando attraverso mani tese di rami secchi, quando, quasi dal nulla, un purosangue color nocciola gli tagliò selvaggiamente la strada e fece arrestare il suo stallone. Quello era il cavallo di Frederick, Belvédère, ma sopra di esso non c'era Frederick.

C'era William.

Achilles si alzò sugli arti posteriori con un nitrito e gettò Harry a terra.

***

I segugi avevano resistenza, ma mancavano di velocità.

Louis aveva solo pochi secondi per confonderli con le sue tracce. Si tolse i calzini e li fece a brandelli, legando le strisce di stoffa agli alberi diretti a nord per poi rimettersi gli stivali e dirigersi a sud-est lungo il fiume.

Quando guardò indietro, vide i cani che annusavano gli alberi.

Andate a nord, andate a nord, andate a nord, pregò.

***

William trotterellò attorno a Harry sul purosangue rubato. "Buon pomeriggio, Vostra Grazia."

Le membra del ragazzo erano esili e poco allenate così come quelle di Harry mentre stringevano alla bestia, ma non per questo meno determinate. Non indossava la sua uniforme da domestico ma indossava con orgoglio i suoi vestiti, un cappotto di patchwork e dei pantaloni sfilacciati fino alle ginocchia.

Harry aveva colpito la testa e sentiva il bruciore di un labbro spaccato. La sua bocca era bagnata di sangue e le sue tempie pulsavano di dolore e confusione.

Victorian Boy || Italian translation || Larry Stylinson ||Onde histórias criam vida. Descubra agora