Forse non poi cosi freddi...

27 6 0
                                    

Nella prigione quella mattina non era molto diversa dalle solite se non per la presenza di due scodelle contenenti la non bene identificata mescolanza di vari ingredienti che le guardie di turno si incaponivano a chiamare colazione.

Molto probabilmente, se quella mattina il ragazzo non si fosse svegliato presto, la giovane non avrebbe avuto rimorso nel mangiare entrambe le porzioni e sarebbe senz'altro rimasta a digiuno se l'albino non avesse avuto premura di lasciargliene una ciotola, la quale fu consumata velocemente solo dopo che il ragazzo si fu allontanato a dovere.

Nonostante il gesto altruista che questo aveva compiuto per lei la giovane non riusciva ancora a intraprendere una conversazione e così, non appena finito il pasto, si avviò verso il suo nascondiglio ma nel farlo le catene si intrecciarono facendola cadere e rotolare, attirando così l'attenzione dell'albino che, nonostante lo sbuffo iniziale, si avvicinò con aria svogliata alla ragazza.

Più l'albino si avvicinava e più il cuore della ragazza accelerava fintanto che cominciò ad avere paura che lui lo sentisse, la sua ansia cresceva, ma tutto si fermò nel momento in cui il suo sguardo verde si incrociò in quello di ghiaccio del ragazzo, nel suo sguardo non vi era traccia di intento omicida o di alcun tipo di violenza. Quel contatto, durato non appena pochi secondi, era comunque riuscito a tranquillizzare in parte la giovane e a farle appena accennate un rossore sulle guance.

Il tritone si abbassò alla sua altezza e districò l'ammasso di catene che si era andato a creare nella caduta, dopodiché esaminò la ragazza con lo sguardo per trovare le eventuali ferite e fortunatamente trovando solo un taglio non troppo profondo all'altezza del ginocchio sinistro.

-Seguimi- Disse dopo aver dato un occhiata attenta ed aver borbottato fra se e se frasi senza un apparente filo logico

La ragazza senza fiatare si alzò e zoppicando lievemente seguì il ragazzo fino alla pozza d'acqua, ora che ci pensava bene quella cella assomigliava più ad una grotta chiusa con una porta in ferro battuto piuttosto che ad una vera e propria prigione.
L'albino fece cenno alla ragazza di appoggiarsi alla sua spalla mentre lui puliva con l'acqua il sangue uscito dal taglio, "forse non sono poi così freddi..."osservò la ragazza riferendosi alle iridi del tritone.

-Grazie- biascicò lei con voce quasi impercettibile, il ragazzo non rispose e si strappò dalla maglia un lembo di stoffa abbastanza lungo da fasciarle il ginocchio e lo legò in modo disordinato con un nodo molto stretto.

Fatto questo l'albino si voltò intenzionato a tornare al suo spiazzo e anche la ragazza stava per fare lo stesso quando lui girò il volto di poco e gli chiese:
-Ragazzina qual'è il tuo nome?-

-I-io...Abigail,credo- Rispose balbettando imbarazzata, ma d'altronde che impressione sperava di dare non ricordando quasi nulla del proprio passato.

Senza che se ne accorgesse al ragazzo era sfuggito un lieve e breve sorriso, quasi impercettibile ma che comunque non sfuggì agli occhi della ragazza.

-Beh Abigail...- disse marcando bene il suo nome -stá più attenta la prossima volta-

Detto ciò la ragazza annuì imbarazzata e lui riprese il cammino verso il polveroso pavimento.

⏳SKIP TIME⌛️



Da qual giorno si erano ormai alternati 5 soli e 4 lune e per Abigail il tempo era passato davvero molto lentamente, non c'era secondo nel quale non pensasse al comportamento dell'albino nei suoi confronti, ogni giorno si faceva premura di sciacquarle le bende e la ferita e i due avevano ormai raggiunto uno stato di fiduciosa convivenza

La mattina i due facevano colazione insieme, anche se durante tutto questo tempo nessuno dei due era riuscito ad aprire un dialogo, le cose sembravano essersi stabilizzate eppure Abigail sentiva il profondo desiderio di conoscerlo, avrebbe voluto chiedergli il nome e scoprire le sue lune*,inoltre era curiosa di sapere la causa della sua condanna. Abigail sapeva bene che i draghi non registrati venivano arrestati anche in assenza di reati, ne era lei stessa la prova, ma non c'era motivo per cui al tritone fosse toccata la stessa sorte se non per un peccato grave.

Inoltre la notte non dormiva più rintanata dietro quel cumulo di rocce, e in realtà si poteva anche affermare che Abigail non dormisse affatto,più precisamente la ragazza aveva cominciato a risentire delle temperature che l'imminente inverno stava trascinando con se, portandola quindi ad uno stato di insonnia ormai insopportabile e come se non bastasse quell'anno le coperte che venivano fornite ai prigionieri erano leggere e malandate.

Quel pomeriggio la ragazza ormai insonne da due notti si concesse di addormentarsi con il sole ancora alto nel cielo al fine di trarne più calore possibile prima della gelida notte e anche se ciò poteva essere considerato quasi del tutto impossibile, vista la scarsa luce che entrava in quel buco di cella, Abigail riuscì ad addormentarsi sotto lo sguardo vigile e confuso dell'albino che al contrario non sembrava risentire delle basse temperature notturne.

⏳ SKIP TIME ⌛️

La luna non tardò a sorgere e con essa anche il sonno del povero ragazzo che aveva dovuto subire una ramanzina dalla guardia per il pasto, a loro avviso sprecato, della sua compagna di cella che aveva passato tutto il pomeriggio a dormire e che continuava ancora a farlo.

Il ragazzo si sdraiò ma non fece in tempo ad addormentarsi completamente che un verso acuto attirò la sua attenzione, a poca distanza da lui al centro della grotta Abigail rannicchiata sotto la sottile coperta tremava ed emetteva quello strano verso. "Cose da draghi" pensò lui non capendo la vera natura del problema, dopotutto lui era abituato a temperature ben più rigide ed era comprensibile che non capisse le necessità della ragazza.

Però quel suono non lo faceva dormire -Ehi ragazzina- ... nessuna risposta, così dopo aver raccolto una buona dose di pazienza e aver imprecato qualcosa sottovoce si alzò dal suo angolo per arrivare davanti alla ragazza e solo dopo aver visto il suo volto comprese la situazione, il suo viso pallido e la smorfia erano un chiaro segno di ipotermia e la sua ipotesi fu confermata quando le tocco la guancia e le mani, erano congelate.

L'albino non ci pensò due volte a prendere la sua coperta e aggiungerla a quella della ragazza che, fortunatamente, smise di emettere quel verso.

Il ragazzo si stupì di se stesso per la seconda volta. Non sapeva bene perché stesse aiutando una ragazzina e per giunta di un clan diverso dal suo, già era stata un eccezione la storia della fasciatura, eppure non aveva esitato nell'aiutare la corvina e anche se non voleva ammetterlo quando la ragazza gli sembrò meno infreddolita non poté fare a meno di provare sollievo.
Dopo qualche minuto ad osservare il suo viso che mano mano riprendeva colore le si sdraiò vicino e la strinse a se per scaldarla, così facendo la ragazza fece cessare il suo tremolio sistemandosi meglio in quell'abbraccio.

L'albino non lo ammise mai, ma sentì chiaramente un calore espanderglisi nel petto quando inconsapevolmente le mani di Abigail andarono a stringere la sua maglietta. In quell'attimo smise di pensare e si lasciò andare ad Hypnos**.


*lune=inteso come cicli lunari (più o meno dura 29 giorni nostri) perché mettere gli anni era banale e allora mi sono detta perché non complicarmi la vita è calcolarmi le date 😂

**Hypnos=in teoria era il dio greco del sonno e non ho messo Morfeo perché mi sembrava meno conosciuto e quindi più adatto a rendere l'idea di una popolazione diversa dalla nostra ma comunque legata alle origini...








... vabbè ho finito con le canne mentali spero che il capitolo vi sia piaciuto











A PRESTOOOO!!!!!

EYESWhere stories live. Discover now