Non condividerò mai il pensiero della mia migliore amica, come non le garantirò mai di riuscire a mantenere qualcosa di talmente forte dentro di me, ma sono sicura di una cosa: non lascerò sola, neanche nella più improbabile delle ipotesi. Lei ha bisogno di me. Ed io... magari, in un futuro prossimo, avrò bisogno di lei.

Accompagno Kris davanti casa e noto con piacere, dalla finestra ,  che Brady ha fra le braccia la piccola. Sorrido ed osservo la mia amica entrare in casa. Improvvisamente noto il display del cellulare illuminarsi. E' un messaggio. Controllo subito ed osservo il nome di mio fratello.

Sono anni che non ci parliamo, so che probabilmente non sarai con il sorriso stampato in viso leggendo questo messaggio e so che ancora ce l'hai con me, ma io ed Hanna vorremmo incontrarti... Ti prego... è importante. Ti voglio bene, sempre.

Il mio cuore cessa di battere. E' passato troppo tempo da quando la nonna è morta. L'ultima volta che ho visto quei due è stato al suo funerale, dopo di che, sono andati a vivere nella sua villa, in Florida. Abbiamo passato mesi ad odiarci, tartassandoci di messaggi cattivi. Non ci riconoscevamo più. La nonna non aveva lasciato nessun testamento e lui aveva deciso, essendo il fratello maggiore, per opera dei miei genitori, di impossessarsi di quella casa. Ero infuriata con lui e con mia madre. Non riuscivo a sopportare tutto ciò. Solo perché ero la sorella minore, ancora al college, dovevo tacere e abbassare la testa. No.

Inutile dire che per quattro anni, ci siamo sentiti pochissimo o quasi niente. Persino Hanna ho odiato. E adesso mi chiedo cosa vogliano da me. Sarebbe assurdo che mi lasciassero la casa, sarebbe surreale, ma stavolta accetterò di incontrare entrambi.

Ho deciso di abbattere un muro troppo alto. Sembra quasi che il passato non voglia liberarsi di me, in nessun modo.

Così, gli lascio un messaggio in segreteria.

«Ciao Nate. Sono passati troppi anni... dall'ultima volta che ti ho visto, che vi ho visti... ho deciso di smetterla di portare rancore e di comportarmi da persona matura. Ormai abbiamo entrambi una vita, una casa, e quasi una famiglia completa. Non so più niente di te... non so se ti sei sposato, se hai avuto un figlio, se lavori... non so niente del mio fratello maggiore e in quattro anni mi è sempre passato per la mente di chiamarti per chiederti cosa stessi facendo, se mi pensavi ancora qualche volta. In realtà... mi sono sentita così sola, che alla fine ho deciso di non fare nulla... avrei tante cose da raccontarti, che non sai di me e... mi farebbe piacere ricontrarti, abbracciarti e vedere l'uomo che sei diventato. Ammetto che mi manchi, ammetto che ti voglio un bene dell'anima...e quando vorrai tu, io ci sarò...»

Riattacco con le lacrime agli occhi. Non mi sembra ancora vero. Ho parlato di Nate solo con Noah, che tra l'altro lo detesta. Non pensavo che sarebbe arrivato così in fretta il momento in cui mi sarei trovata faccia a faccia con lui. L'idea di incontrarlo mi faceva paura, in passato. Adesso mi sento pronta e spero di non dovermi pentire di ciò che penso.

Quando rientro in casa, Noah sta dormendo sul divano. Gli accarezzo il viso, lasciandogli un bacio in guancia e salgo di sopra. Indosso il pigiama e mi infilo sotto le coperte.

Sembro un adolescente con il cellulare fra le mani e la lucetta dell' abat-jour che illumina un piccolo spazio della stanza.

Brady mi ha appena inviato un messaggio. Lo leggo senza esitare.

A quando la prova dell'abito?

Oh menomale! Me l'ha ricordato. Proprio domani ho appuntamento.

Domani mattina,  ma probabilmente non ci potrai essere...

La sua risposta è immediata.

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