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Vedo una luce bianca, una donna con i capelli rossi ricci e gli occhi azzurri, magra alta, è bellissima, è un angelo.
È mia madre.

Quella luce la rende ancora più bella, lo è sempre stata, e sono sempre stata felice per lei.

Il suo sorriso, i suoi occhi, la sua disinvoltura; è qualcosa di unico, è la donna più bella che abbia mai visto, è la donna che mi ha donato la vita e ha perso la sua.

Mi allunga la mano e comincia ad accarezzarmi la guancia.

"Piccola mia, quello non era un addio, noi un giorno staremo insieme per sempre io e te, la tua mamma e la mia piccola"

" Perché te ne sei andata?Ti prego, torna."

Le lacrime continuano a scendere a dirotto.

"Piccola, sai che non si può, ma andrà tutto bene, te lo assicuro. Ci vedremo, spero il più tardi possibile perché voglio che tu viva la tua vita, sei speciale piccola mia, non dimenticarlo." Subito dopo inizia ad incamminarsi verso una luce.

"Non andare via di nuovo. Portami con te."
Continuo a chiamarla ma lei non si volta, cammina spedita verso quel bagliore.

" MAMMA! " urlo un'ultima volta con tutto il fiato che ho in corpo.

MARCO'S POV

Mi sveglio, guardo la sveglia e sono le 10:30.

Vado giù e vedo una busta con su scritto:
'Per la signorina Anna Rossi', non la apro anche se la curiosità mi sta divorando.

Sento Anna gridare e mi precipito in camera sua.

Sta sognando, sta mugugnando qualcosa ma riesco a capire solo 'Mamma'.

Mi avvicino al suo letto e cerco di svegliarla accarezzandole la guancia. Si sveglia e si alza di colpo: è spaventata, persa, ha anche le lacrime agli occhi, aveva pianto?

La stringo forte a me, riesco quasi a sentire il suo cuore che va all'impazzata e cerco di tranquillizzarla accarezzandole i capelli.

Non le posso dare tanto e questo mi dispiace,
ma da quando morirono mamma, papà, Lucy e Lucas e sono rimasto solo io, tutta la responsabilità è ricaduta su di me e sapere che non posso darle tutto ciò di cui ha bisogno mi fa rabbia.

Ricordo lei al telefono: l'attimo prima sorrideva, l'attimo dopo il suo viso era pieno di lacrime che scendevano senza sosta.

Gli occhi rossi, il cuore a pezzi, il mondo le era crollato addosso.

ANNA'S POV

Mi alzai di colpo urlando 'Mamma' vedo mio fratello seduto accanto a me che cerca di svegliarmi.

Mi strinhe forte a sè e comincia d accarezzarmi i capelli.

I suoi occhioni azzurri trapelano preoccupazione e si nota anche un velo di tristezza, io non saprei cosa fare senza di lui.

Il cuore mi batte fortissimi a causa del sogno e Marco sta cercando di tranquillizzarmi. Si stacca da me subito dopo essersi accertato che mi fossi calmata.

" Tutto apposto?"chiede.

"No.." dico, mentre una lacrima mi riga il viso.

"Ti va di parlarne? Sono il tuo sexy fratellone!" dice facendomi l'occhiolino.

Faccio un sorriso stentato e poi risposi.

"Come se tu non lo sapessi."

Mi abbraccia.

"Mi mancano tanto Marco.", "mi mancano da morire." continuo.

"Lo so. Ora preparati e scendi giù che facciamo colazione, è tardi sai?"

"Che ore sono?"chiedo.

"Beh sono le 11 " risponde

"Le undici? Stai scherzando?" esclamo spalancando gli occhi.

"No, ma tanto è domenica, vai a prepararti, ti aspetto giù."

E così esce dalla stanza chiudendo la porta dietro di sé.

Mi alzo dal letto ancora un po' 'sconvolta' per il sogno, apro l'armadio e decido di mettermi una maglia con lo sfondo bianco e con la scritta USA in nero che arriva sopra l'ombellico, un paio di pantaloncini neri e le vans del medesimo colore: nere.

Mi avviobverso il bagno e metto un filo di matita, un po' di mascara e il burro cacao a causa delle labbra screpolate.
Vado in camera di mio fratello, lo specchio è più grande. Soddisfatta del risultato scendo al piano di sotto, svolto a destra dove c'è un' enorme porta grigia, la apro e mi ritrovo nella calda e accogliente cucina. Quel posto mi ricorda mia madre, passava le sue giornate sempre qua, lei era una cuoca perfetta.

Mi avvio verso il tavolo e vedo una tavola imbandita a mò di principessa, dei tovaglioli bianchi ricamati con i fiori rosa, i piatti in ceramica anch'essi con i fiori, le forchette poggiate sotto i tovaglioli i bicchieri di vetro con dentro il succo di frutta ai lamponi, il mio preferito e, seduto su una sedia, c'è mio fratello con un sorriso a trentadue denti.

Corro verso di lui ad abbracciarlo.

Mi siedo e volto il piatto, che per non farlo sporcare è girato e noto una busta con scritto:  'Per la signorina Anna Rossi'

Oddio, arriva direttamente dalla scuola di danza di Londra!

Le mani tremano così tanto da impedirmi di aprirla.

Marco mi guarda ansioso, tra un po' anche più di me.

"Aprila tu!!" dico porgendogli la busta.

Annuisce facendomi l'occhiolino.

Scarta la busta e tira fuori un foglio, lo legge e rimane a guardarlo per un po' come se stesse ancora realizzando.
Il suo sguardo è privo di emozioni, la sua faccia non ha alcuna espressione, non fa trapelare nulla.
Io continuo a guardarlo curiosa e preoccupata.

Si alza piano ancora col foglio in mano e si avvicina a me, mi fissa e poi mi abbraccia.

"Congratulazioni sorellina, mamma e papà sarebbero stati orgogliosi di te!"

Mi hanno presa!
Faccio parte di una delle scuole di danza più importanti di Londra!

Le lacrime cominciano a scendere, sono lacrime di gioia, la mia vita è la danza, e feci quel provino per mamma e per papà.

Ricambio l'abbraccio di Marco e comincio a saltare per tutta la casa.

《Il mio ossigeno sei tu》[veky_veky]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora