20. Sulle tracce degli eretici

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Il cielo si era tinto di arancione e il sole era ormai in procinto di tramontare quando Persephone e Leonidas raggiunsero Chalacyra. I loro grifoni, stremati, atterrarono in uno spazio libero a ridosso delle mura e lasciarono scendere i loro cavalieri. Solo le città più grandi potevano vantare delle stalle adatte ai grossi volatili, quindi i due animali avrebbero riposato all'aperto.

Persephone prese il suo zaino e subito si diresse a passo spedito verso la porta più vicina. Leonidas la seguì in silenzio, l'espressione marziale, ma dentro di sé a regnare era l'indecisione. Ancora non era riuscito a parlare con la metarpia, e l'incontro con Tenko si faceva sempre più vicino. Doveva prendere una decisione, in una direzione o nell'altra.

Raggiunsero la porta e gli uomini di guardia li salutarono con fare un po' rigido: non erano abituati a ricevere la visita di un'inquisitrice.

«Devo parlare subito con il vostro capo» affermò Persephone.

«Sissignora. Aleksios, fai strada all'inquisitrice» ordinò quello che doveva essere il leader del drappello.

«Sissignore» annuì una delle guardie. «Da questa parte, inquisitrice.»

«Un'altra cosa» proseguì la metarpia, «abbiamo lasciato i nostri grifoni qui vicino: avranno bisogno di cibo e acqua.»

«Sissignora. Provvederemo immediatamente.»

Lei annuì e insieme a Leonidas si accodò alla loro guida. La giovane guardia, forse emozionato dall'importanza del suo incarico, partì a passo spedito, incurante della differenza di altezza tra lui e l'inquisitrice. Persephone non disse nulla, ma data la sua bassa statura, dovette far scattare le sue gambe da uccello per riuscire a stare dietro al ragazzo.

Il lato positivo fu che in un attimo raggiunsero la caserma centrale della città. Date le dimensioni del centro abitato, l'incarico di mantenere l'ordine era stato assegnato a un capitano maggiore, che a sua volta si affidava a vari capitani incaricati di gestire i vari distretti. L'ufficiale, un imponente faunomorfo di tipo ariete, li accolse subito nel suo studio, onorato di ricevere la visita di un'inquisitrice.

«Sappiamo che in questa città si nasconde un'eretica» affermò Persephone. «Questo è il suo ritratto.»

Mostrò la pergamena al faunomorfo, che la prese per osservarla più da vicino.

«Sì, so bene di chi si tratta. Mi spiace, ma devo darvi una brutta notizia: la notte scorsa ha saccheggiato la canonica insieme a un complice. Hanno rubato molte bacchette e poi sono fuggiti su un grifone. Abbiamo fatto il possibile per fermarli, ma hanno usato un qualche congegno per creare una barriera.»

«Intendete una bacchetta?» chiese Leonidas, stupito.

«No. L'ho visto con i miei occhi: non ha evocato un incantesimo, lo ha... fatto e basta. Ha fatto qualcosa con quel congegno e l'incantesimo si è attivato.»

Il felidiano cercò lo sguardo di Persephone, ma anche lei era concentrata sul capire cosa fosse successo. Non si era mai sentito di un congegno capace di evocare automaticamente incantesimi.

«Avete visto dov'è andata?» domandò l'inquisitrice.

«Verso sud, ma li abbiamo persi di vista a causa del buio. In compenso questa mattina le sentinelle hanno visto un grifone che è decollato dalla foresta e si è diretto sempre verso sud. Una sentinella ha detto di aver visto delle persone sul suo dorso, con ogni probabilità si tratta dell'eretica e del suo complice.»

Age of Epic - 1 - EresiaWhere stories live. Discover now