20. Sulle tracce degli eretici

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Il primo pensiero di Leonidas fu quello di studiare un piano, poi però si ricordò che non era lui ad avere il comando. «Cosa facciamo, Persephone?»

«L'eretica ha una giornata di vantaggio. Fosse per me partirei immediatamente, ma i nostri grifoni non ce la farebbero. Partiremo domani.»

Il felidiano non ebbe nulla da obiettare: era lo stesso ragionamento che avrebbe seguito lui. «Sissignora.»

«Se lo desiderate, sarò felice di ospitarvi a casa mia» si offrì il maggiore. «Ho un paio di stanze degli ospiti, posso dire a mia moglie di prepararle per voi.»

«Vi ringrazio per la generosità, ma dobbiamo partire prima dell'alba» ribatté la metarpia. «Se possibile, vorrei usare la mensa e un paio di brande della caserma.»

L'uomo cercò di nascondere il proprio dispiacere. «Ma certo, come preferite. Darò disposizioni per farvi avere il vino e le brande migliori. Se volete, vi posso accompagnare alla mensa.»

Persephone annuì. «Certo, vi ringrazio.»

Il faunomorfo di tipo ariete fece strada con passo deciso, approfittando del tempo per spiegare come l'eretica li avesse colti di sorpresa e che, in situazioni normali, sarebbero riusciti a catturarla senza alcun problema. Li informò che i due fuorilegge avevano ucciso una guardia, ma che tutti gli altri uomini erano regolarmente al loro posto per prestare servizio.

«Eccoci» disse infine mostrando uno dei tavoli della mensa, apparentemente il più pulito. «Vi faccio portare subito la cena.»

«Siete molto gentile, grazie» rispose Persephone prima di sedersi.

Appena il maggiore si allontanò, tra Leonidas e la metarpia calò il consueto silenzio. Il felidiano ormai sapeva che la sua compagna di viaggio non avrebbe aperto bocca, così si fece coraggio: «Perdonatemi, posso farvi una domanda?»

«Prego» rispose lei con un leggero cenno del capo.

Lui si schiarì la voce. «Che... idea vi siete fatta dell'eretica?»

L'inquisitrice si concesse qualche istante per riflettere. «Sappiamo che ha un complice e che ha rubato delle bacchette. Dobbiamo sbrigarci a fermarla, o la situazione potrebbe degenerare.»

Leonidas annuì, pensieroso.

«E tu?» proseguì Persephone. «Conosci l'eretica meglio di me: che idea ti sei fatto?»

Il felidiano esitò un attimo. Era la sua occasione per ammorbidire la posizione dell'inquisitrice, ma non poteva forzare la mano. «Posso parlare liberamente?»

L'inquisitrice fece un cenno d'assenso.

«In breve, lei è una persona piena di rabbia. Ha sofferto molto, e in parte per colpa del Clero. Ovviamente non voglio criticare gli dei, ma credo che alcuni sacerdoti non abbiano... svolto il loro compito al meglio. Sono d'accordo con voi che sia una minaccia, ma credo che sia ancora possibile redimerla.»

«Come?» gli chiese lei. La sua risposta era stata gelida, ma il suo sguardo non era accusatorio.

Di nuovo Leonidas tentennò per qualche istante. «Forse potrei provare a parlare con lei. Potrei convincerla a pentirsi dei suoi peccati.»

Age of Epic - 1 - EresiaМесто, где живут истории. Откройте их для себя