settimana Santa Tarantina

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PUBBLICATO a Febbraio 2019.

 I della Settimana santa di Taranto sono degli eventi che si svolgono nella città a partire dalla Domenica delle palme

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 I della Settimana santa di Taranto sono degli eventi che si svolgono nella città a partire dalla Domenica delle palme. Questi riti della  Settimana Santa risalgono all'epoca della dominazione spagnola nell'Italia meridionale. Furono introdotti a Taranto dal patrizio tarantino don Diego Calò, il quale nel 1703, fece costruire a Napoli le statue del Gesù morto e dell'Addolorata. Nel 1765 patrizio tarantino Francesco Antonio Calò, erede e custode della tradizione della processione dei Misteri del Venerdì Santo, donò alla Confraternita del Carmine le due statue che componevano la suddetta processione e la prima volta fu il Venerdì Santo 4 aprile 1765, attribuendole l'onore e di organizzare e perpetrare quella tradizione iniziata circa un secolo prima.

I Riti della Settimana Santa

Nella domenica delle palme, le due principali confraternite di Taranto,quella di Maria Santissima Addolorata e san Domenico (sita nella chiesa di san Domenico Maggiore nell Borgo Antico) e quella Maria Santissima del Carmine (sita nella chiesa del Carmine nel Borgo Nuovo) ,convocano in gruppi straordinari in contratti disciplinari, ed eseguono le "gare" per aggiudicarsi l'onore di partecipare alle due processioni, il pellegrinaggio della Vergine addolorata e la processione dei Sacri misteri. All'inizio dell'Assemblea, il segretario o uno degli assistenti del priore bandisce l'Asta che prosegue fino a quando riguarda l'offerta più alta non è superata da altre offerte. A questo punto il simbolo (o statua) viene aggiudicata al confratello che ha fatto l'offerta maggiore. Le famiglie storiche e indipendenti sono gareggiate per devozione ed uniscono col loro sacrificio la storia di questi riti. Il ricavato delle "gare" viene devoluto nel corso dell'anno a favore di iniziative benefiche.

I Perdoni 

I Perdoni ( le Perdúne in dialetto tarantino) sono poste, coppie, di Confratelli del Carmine, che nel pomeriggio del giovedì Santo escono ad intervalli dalla chiesa  di Maria Santissima del Monte Carmelo per eseguire un pellegrinaggio verso le principali chiese del Borgo Antico e del Borgo Nuovo dove sono allestite i "sepolcri", altari della reposizione. La coppia che esce dal portone della sagrestia - rivolta verso il Borgo Nuovo - compie il pellegrinaggio per i sepolcri della città Nuova e si chiama "posta di campagna", un ricordo del fatto che alle origini dei Riti, racconto zona della città non esisteva, mentre la coppia che esce dal portone principale, rivolto verso il centro antico della città, compie il pellegrinaggio per i sepolcri della città Oltre i "Sepolcri" del borgo antico, visitano anche la chiesa di San Domenico per il saluto alla Vergine Addolorata prima dell'uscita della stessa nella processione notturna. i miei sforzi sono in accordo con l'abito classico di vita e sui polsi; un rosario nero appeso in vita con medaglie sacre ed un crocifisso,pendenti sulla destra del camice; una cinghia di cuoio nero attaccata in vita e fatta sul lato sinistro del camice, rappresentante la frusta che colpisce Gesù; una mozzetta color crema abbottonata sul davanti; due scapolari recanti norme le scritte ricamate pendenti sulla destra del camice; una cinghia di cuoio nero attaccata in vita e fatta sul lato sinistro del camice, rappresentante la che colpisce Gesù; una mozzetta color crema abbottonata sul davanti; due scapolari recanti norme le scritte ricamate pendenti sulla destra del camice; una cinghia di cuoio nero attaccata in vita e fatta sul lato sinistro del camice, rappresentante la che colpisce Gesù; una mozzetta color crema abbottonata sul davanti; due scapolari recanti norme le scritte ricamate"Decor" e "Carmeli" in seta blu chiaro; un cappuccio bianco con due forellini all'altezza degli occhi; un cappello nero bordato con nastro blu chiaro, i cui lati scendono altri due nastri anch'essi blu, indossato in testa sul cappuccio o appoggiato sopra le spalle, fissato in vita con un nastro 'abbottonatura della mozzetta e guanti bianchi di cotone o di pelle. I Perdoni portano anche una mazza, chiamata "bordone", alta circa due metri che simboleggia l'antico bastone dei pellegrini: infatti   le Perdúne sono   così chiamati in ricordo dei pellegrini che si recavano a Roma  per ottenere il perdono dei peccati. Un'altra teoria, riconducibile allo studioso di tradizioni tarantine di Angelo Fanelli, vuole, invece, che il termine derivi dalla deformazione dialettale di "bordone" , cioè del nome del bastone uncinato che usavano i pellegrini. Un dondolio chiamato in dialetto Tarantino "nazzecata" , caratterizza l'incedere lentissimo dei confratelli penitenti. L'uscita dei Perdoni è il primo atto della Settimana santa tarantina che coinvolge l'intera cittadinanza.

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