Voices p.2

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«Signorina Granger? Mi sente?», una voce soffusa ma allo stesso tempo roca, rimbombava nelle mie orecchie.

Annuii, continuando a tenere gli occhi chiusi.

«É tutto a posto qui, puo' tornare al dormitorio», continuó l'uomo seduto al mio fianco.

Aprii gli occhi, analizzando ogni minimo dettaglio della stanza, per poter capire dove mi trovassi.

«Signorina Granger, immagino che lei non sappia cosa le sia successo», continuó la frase il Professor Silente, solo dopo aver aspettato qualche mio cenno. «É svenuta in classe».

«Oh, accidenti», portai la mano alla fronte.

«É sicura di stare bene?».

«Si, non si preoccupi».

«É riferito all'assenza del signor Potter?».

«N-no, é solo un amico», rimasi sbigottita. Agli occhi esterni sembravamo fidanzati?

«Bene, le auguro buona guarigione», si alzó dalla sedia sulla quale seduto, e si diresse verso l'uscita.

Mi alzai, cercando di mantenere l'equilibro, ma sembrava avermi abbandonato anche quello.

Sul comodino al fianco del mio letto, si trovavano un'aspirina, un succo e un piccolo biglietto, su cui era scritta una frase.

Bevi, ne avrai bisogno.

Senza rileggerlo, presi l'aspirina ed ingoiai il succo, alla pesca... Il mio preferito.

La porta si spalancó di fretta, e sbucó una testa rossa, mentre correva verso di me.

«Hermione! Stai bene? Cos'é successo? Perché sei svenuta?», parló talmente veloce, che non capii nemmeno una parola di quello che disse.

«Sto bene, tranquilla», confessai.

«Sono rimasta in pensiero! Tutta la scuola lo sa».

«E come mai? Insomma, sono solo... Svenuta».

«Draco ti ha presa prima che cadessi a terra».

Mi strozzai con la mia stessa saliva.

«C-cosa?».

«Non lo sapevi?».

«No», cercai di non dare troppa importanza a quest'ultimo. «Mi accompagni ai dormitori?».

«Scusa, ma c'é il Quiddich, mi spiace moltissimo», sembrava risentita.

«Oh, non fa niente», mentii.

Camminai verso il dormitorio, stranamente, quel tratto di strada era deserto, infondo, che ore potevano essere?

Poi mi ricordai, il Quiddich.

Camminai tranquillamente per la scuola, lasciandomi alle spalle tutto l'accaduto.

Una leggera pioggerella scendeva dal cielo, alzai lo sguardo, mentre le gocce si schiantavano facendo un leggero rumore a contatto con la mia pelle e il pavimento.

Camminai verso l'entrata, e finalmente, sarei arrivata al dormitorio, nel mio letto caldo e morbido che tanto mi attendeva.

Prima di salire le scale, notai Tiger, Goyle e Draco, mentre erano impegnati in una discussione.

«Guarda guarda chi c'é, la nostra amichetta Mezzosangue», rise Tiger.

Lo ignorai, continuando a camminare verso il dormitorio.

«Dove pensi di andare?», una stretta mi afferró la spalla, e con uno strattone, venni girata verso di loro.

«Mollami Tiger!», gridai togliendogli la mano dalla mia spalla.

«Sporca Mezzosangue che non sei altro!», gridó lui.

Estrassi la bacchetta, puntandogliela sul petto.

«Woo, l'ho fatta arrabbiare!», sogghignó Tiger.

«Engorgio».

Tiger incominció a gonfiarsi, mentre Goyle cercó di non farlo volare via mentre si ingigantiva.

L'unico che non trapeló nessuna emozione, fu proprio Draco.

Sentii il peso del suo sguardo addosso, così mi voltai tornando nella mia camera.

Mi distesi, guardando il soffitto, e restai li ferma a fissarlo.

«Hermione Granger... Verró a trovarti».

Mi alzai, guardandomi intorno, ma non c'era nessuno. Ancora quella voce che rimbombava nella mia testa.

Cos'avevo fatto di male nella vita?

«Se fossi in te, scapperei da quel letto»

Mi girai, e un'ombra mi catturó, facendomi cadere nel buio profondo.

Trust me, Granger.Where stories live. Discover now