Capitolo 2

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Quando Heidi sentì che il dolore passava grazie a quel delizioso nettare così vitale, iniziò a rilassarsi, ma il suo corpo non ne voleva sapere e un altro bisogno urgente e frenetico la assalì. Il ricordo di quell’uomo così forte e possente le invase la mente, Rheb l’aveva tenuta tra le braccia, l’aveva aiutata e ora che l’aveva in grembo, sulle sue gambe. Heidi aprì gli occhi e il mondo cambiò, il viso che prima l’aveva spaventata e affascinata ora le sembrava completamente diverso. Quegli occhi verdi sembravano smeraldi, no erano molto meglio di quelle pietre. Le sue labbra perfette lasciavano intravedere due lunghe zanne. Quando si rese conto di cosa aveva appena visto si concentrò su cosa avesse sulle labbra: il polso di Rheb.

Spinse via il braccio e con la lingua sentì i suoi canini lunghi e affilati, trasalì e sbarrò gli occhi, cercando di capire mentre nella sua mente una parola si fece strada, sempre più forte, quasi assordante. Lui era un vampiro, e anche lei. Vampiri.

Ma non ebbe il tempo di pensarci, non ebbe il tempo di capire, di spaventarsi. Il suo corpo fu scosso da un brivido che scese lungo la schiena e le impose un bisogno irrefrenabile che si espandeva lungo ogni terminazione nervosa. Sentiva che anche lui ne aveva bisogno, lo guardò negli occhi e gli sguardi di quei due vampiri s’incatenarono.

Le loro labbra si sfiorarono per un secondo e questo bastò.

Le mani di lui finirono per vagare sul corpo di lei, esplorandolo, bramando tutto ciò che quella meravigliosa donna aveva da offrirle. Allo stesso modo sentiva il bisogno di Heidi crescere, i suoi sospiri diventare sempre più intensi. Quando i loro corpi si unirono, fu come si fossero fusi in unico essere. Il paradiso aprì le sue porte in un’esplosione di piacere, il suo cuore sembrò scoppiare in una miriade di scintille e ricomporsi. Insieme varcarono le soglie di quel posto meraviglioso e incredibile.

Presto ritornarono sulla terra e la sua femmina si adagiò sul suo petto, appagata e leggera.

Heidi si svegliò accanto a Rheb piacevolmente sorpresa dal fatto che lui fosse così caldo. Si accoccolò più vicina a lui che subito la circondò nel suo abbraccio facendola sentire al sicuro, si sentiva così debole.

Si voltò per guardarlo e lui la baciò teneramente sulle labbra, con una delicatezza che spiccava a confronto del suo corpo possente, sembrava un guerriero.

“Ciao dolcezza” Le disse dolcemente.

“Ciao.” La voce rauca graffiava contro la gola, faceva male.

“La mia voce…” Sussurrò cercando di alleviare il dolore, ma non servì a niente. Sentiva come un raschiare fastidiosissimo…

“Tra poco passerà, è la sete. Non preoccuparti.” Le rispose come se fosse una cosa normalissima, come se tutto questo non fosse una cosa orribile, come se non fosse colpa sua.

Heidi si ritrasse dalla sua stretta, inorridita da lui e da se stessa. Avrebbe ucciso per vivere ora? Quante vite si sarebbero spente per colpa sua?

“Perché non mi hai lasciata morire?” Urlò contro il vampiro davanti a lei. Non si era nemmeno accorta di essersi messa in piedi. Le lacrime le rigavano il volto facendola sentire ancora peggio, facendola sentire fragile e delicata come vetro soffiato. Nuda senza niente addosso si portò le mani al viso cercando di salvare la sua dignità.

“Che cosa stai dicendo? Come avrei potuto lasciarti morire?” La voce tormentata. Spostò le mani dagli occhi e vide il viso di Rheb contratto dal dolore, lacerato dalle sue parole.

“Moriranno tantissime persone solo per la mia sete. Solo per i miei capricci! E chissà quanto hai ucciso tu!” Le lacrime continuarono a scendere e i singhiozzi si fecero strada scuotendola dentro, mentre il suo corpo si contraeva sotto il peso della sua condanna.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 19, 2014 ⏰

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