Capitolo 2

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Siamo appena arrivati al ristorante.
Avanziamo verso un cameriere al quale chiediamo del tavolo prenotato a nome Jeon.
Il nostro tavolo è in un angolo del ristorante, come richiesto da me, per parlare in tutta tranquillità con i miei genitori.
Ordinamo e dopo non molto tempo arriva lo stesso cameriere di prima che ci porta i piatti.
« Non dovevi dirci qualcosa? » chiede mio padre dopo vari momenti di silenzio.
« Si ma preferisco farlo alla fine della cena » gli sorrido e lui annuisce.
Passiamo tutta la serata così fino a quando mia madre mi fa una domanda che avrei evitato volentieri:
« Hai già la fidanzatina? »
Ormai è giunto il momento.
«In realtà è per questo che vi ho chiesto di uscire a cena stasera, - sospiro- mamma, papà, sono gay, a me piacciono i ragazzi. »
I miei genitori non dicono niente, si alzano dalla sedia e mi dicono «Andiamo, ne parliamo a casa »
Le loro voci sono fredde, non si sente rabbia, paura, felicità o stupore, assolutamente niente.
Andiamo a pagare il conto -nonostante non abbiamo finito di cenare- ed io li seguo fuori dal ristorante a testa bassa.







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