Voleva sprofondare, in quel momento. Le pareva che tutti stessero guardando lei e, per una ragazza che normalmente stava con gioia nel suo felice e tranquillo anonimato, era un evento alquanto sensazionale e decisamente spaventoso.

«Brava bambina. Dammi l'indirizzo e fatti trovare pronta. I ragazzi odiano aspettare. Immagino che anche Ashton lo detesterebbe» concluse quindi, passando ad un tono decisamente più divertito.

Ridley davvero non capiva i suoi sbalzi d'umore. Michael cambiava comportamento come cambiava il colore dei suoi capelli: il secondo giorno di studio Ridley aveva scoperto che erano biondicci con una lunga striscia nera nel mezzo, ma non aveva fatto in tempo ad abituarcisi che erano diventati blu. Non un colore qualsiasi, non biondo, rosso o nero, ma... blu! E Ridley con questo non poteva proprio stare al passo. Michael era decisamente troppo originale per la sua monotona vita.

E allo stesso modo sapeva di non poter stare al passo con i suoi comportamenti.

Michael era un tipo piuttosto riservato, anche durante le ore di scuola. Ridley non lo vedeva spesso in giro. Se ne stava sempre da qualche parte con le cuffie nelle orecchie ad ascoltare gruppi rock che a lei mettevano i brividi. Lo sapeva perché glieli aveva fatti ascoltare un pomeriggio, durante una delle piccole pause che gentilmente gli concedeva per riprendersi dallo studio.

Ridley non sapeva pressoché nulla della vita di Michael, mentre lui pareva saperne abbastanza della sua. Questo la infastidiva, ma, a causa del suo disumano desiderio di conoscenza, per qualche motivo Ridley era naturalmente portata a volerlo scoprire, nonostante tutto. Nonostante lui a volte la irritasse e altre volte la inquietasse.

D'altro canto a lei piacevano le cose misteriose ed inquietanti, perciò Mike non poteva che andarle a genio, in fin dei conti.

«M-Mike... posso confessarti una cosa?» balbettò timidamente Ridley, raccogliendo tutto il coraggio che aveva. Michael sollevò un sopracciglio, alquanto sorpreso dalla sua intraprendenza.

«Certo, dimmi pure» la esortò, confuso sul possibile contenuto della sua confessione.

«Ecco, io... credo di non avere nulla di provocante nel mio armadio» disse, tutto d'un fiato, senza dividere le parole e ovviamente senza guardare Mike. Quest'ultimo scoppiò inevitabilmente a ridere di fronte al suo imbarazzo.

Senza aggiungere una parola cominciò a riempire lo zaino con i suoi libri, sotto lo sguardo confuso di Ridley. Preparò anche quello della ragazza, che tentò inutilmente di fermarlo. Quando ebbe sistemato il tavolo prese Ridley per il polso e, prima che lei potesse comprendere la situazione o opporre resistenza, la tirò su dalla sedia.

«Ma che stai facendo? Lasciami Mike!» sbottò Ridley, rossa in viso come un pomodoro maturo. Michael rideva di gusto nel vederla così. Era di una bellezza quasi innaturale, con quelle guance rosse sulla pelle di porcellana e quegli occhi chiari che si animavano di un fuoco vivo quando era arrabbiata.

Ridley era inconsapevolmente seducente, non sapeva darsi altra spiegazione per quel suo atteggiamento semplice. Forse non riusciva a riconoscere di essere davvero bella. Davvero bella come la vedeva Michael.

«Tu fidati di me» annunciò semplicemente, quasi sovrappensiero.

Ridley trovava seriamente difficile farlo, considerando anche il fatto che lo conosceva da appena una settimana. Tuttavia, come sempre, lo seguì docilmente. Mike sapeva convincerla più di chiunque altro.

Cercò di non badare agli sguardi perplessi e vagamente ammiccanti degli altri studenti e, soprattutto, provò a non considerare affatto Ashton, sperando che, pur essendo davanti a loro, non si fosse reso conto della scena. Speranza vana, lo sapeva. Dopotutto l'intento di Michael era proprio quello di farsi vedere da lui.

Disobey.Where stories live. Discover now