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Una volta tornato in biblioteca, Hayden smise completamente di rivolgere la parola e lo sguardo a Cole. Si vergognava troppo per poter parlare con lui. Nella sua mente continuavano a ripetersi immagini su immagini di quel dannato momento, facendolo vergognare in modo eccessivo.

La sua mente era così piena di pensieri contrastanti da essersi fatto venire un'enorme mal di testa che lo stava lentamente uccidendo. Hayden si massaggiò le tempie che dolevano per via di tutto quel pulsare e picchiettare poi spostò lo sguardo verso l'alto e vide un libro di lingua inglese vicino ad uno di storia medievale.

Mettendosi in punta di piedi — anche perché non aveva il coraggio di chiedere a Cole di farlo per lui —, incominciò a muovere le dita per cercare di afferrare almeno da un angolo quel libro, ma una mano, dalle lunghe falangi affusolate, lo prese al suo posto per poi piazzarglielo davanti al viso.

«Ti serve questo?», gli domandò Cole monocorde, sperando almeno in una risposta a questa domanda, ma Hayden annuì solamente, prendendo il libro in mano e successivamente mettendolo nel carrellino.

Il ragazzo biondo sbuffò, indispettito dal suo continuo ignorarlo quindi senza dare troppa importanza alle sue azioni, appoggiò le sue mani sulle spalle del moro e lo spinse contro la scaffalatura, facendolo squittire per la sorpresa.

«Non ignorarmi. Mi basta la ragazza che si chiama Hays ad ignorarmi. Non farlo anche tu», sibilò Cole, masticando con rabbia quelle parole. Detestava quando le persone lo ignoravano, soprattutto se lui incominciava a trovarle interessanti.

Hayden strabuzzò gli occhi e socchiuse le labbra senza più fiato nei polmoni. Cole non voleva essere ignorato da lui e da Hays, perché? Non aveva detto che Hays per lui era soltanto una scopata di una notte?

«Oh, non guardarmi così, con quegli occhi da cucciolo bastonato!», Cole appoggiò entrambe le sue mani sulle guance di Hayden che presero fuoco sotto al suo tocco poi fece scontrare le loro fronti, «Sono così confuso...», biascicò infine con un filo di voce.

«C-confuso?», domandò il moro con un tono di voce sottile, mentre percepiva il suo corpo bruciare come carboni ardenti per via della situazione in cui si trovava con Cole.

Il biondo emise un sospiro fiacco e il suo alito caldo sfiorò il viso, già bollente, di Hayden che lo guardò con un'espressione sempre più confusa dipinta addosso.

«Sì. C'è questa ragazza. L'avrò vista due volte eppure mi piace, ma non riesco a capire in che modo. Se mi piace perché la trovo attraente e voglio portarmela a letto o se mi piace perché la trovo bellissima e voglio conoscerla. So solo che venire ignorato da lei mi sta facendo uscire pazzo.»

Hayden ebbe uno spasmo nel sentire quelle parole, le sue guance presero un colore purpureo poi deglutì pastosamente, sentendo solo in quel momento la sua bocca pastosa di saliva e infine abbozzò un piccolo sorriso.

«T-ti sta facendo uscire pazzo il fatto che lei ti stia ignorando e in poche parole: rifiutando di venire a l-letto con te, vero?», se fosse davvero solo per quel motivo, allora non era davvero interessato ad uscire con Hays, ma se dovesse rispondere il contrario, be', in quel caso forse avrebbe una possibilità.

Cole scosse il capo, buttando poi la testa all'indietro e sospirando nuovamente, «No, non penso sia per quello perché di ragazze che vogliono venire a letto con me ne ho a palate», Hayden storse il naso inorridito, «Ma il fatto di essere stato rifiutato da lei mi fa uscire pazzo perché vorrei conoscerla. Sì, penso davvero di volerla conoscerla sennò non capisco il mio stare in questo modo per una che ho visto solo due volte.»

«C-credi nell'amore a prima vista?», Hayden stava letteralmente facendo i salti di gioia dentro di sé. Cole voleva conoscerlo. Voleva conoscere Hays!

L'altro ragazzo emise un ridacchio forzato, «No perché non credo nell'amore in sé. Non esiste l'amore vero, tutti prima o poi faranno soffrire l'altra persona.»

L'ultima parte l'aveva mormorata con tantissima tristezza perché, nonostante avesse perdonato sua madre, ogni volta che si parlava di amore gli ritornavano in mente quei primi mesi dalla sua fuga che lo avevano fatto soffrire così tanto da volersi strappare il cuore dal petto e lo sguardo perso del padre che per troppo tempo si era convinto che prima o poi sarebbe tornata da lui. Ma non era mai successo.

«L'amore vero esiste. Devi solo guardare con attenzione. Ci sono così tante persone che hanno trovato la loro metà e si amano alla follia. Solo p-perché sei stato scottato con un—»

«Non sono stato ferito da nessuna ragazza, ma ho visto la mia grande roccia soffrire come un cane perché mia madre ha deciso di fuggire di notte come una ladra e di rifarsi una vita con un altro uomo», sibilò velenosamente Cole, staccando le mani dal viso di Hayden per poi ficcarle nelle tasche dei suoi jeans neri e digrignare i denti per la rabbia.

Hayden sbatté lentamente le ciglia, boccheggiando in cerca di aria, «I-io... M-mi dispiace... N-non lo sapevo», balbettò, sentendosi in colpa per aver interpretato male il suo discorso.

Cole si passò una mano nel ciuffo biondo poi sbuffò una risata, «Tranquillo, non è mica colpa tua. È solo che faccio fatica a credere che troverò mai qualcuno che mi amerà per tutta la vita.»

Io ti amerei per tutta la vita, se solo mi scegliessi, pensò Hayden, coprendosi poi il viso arrossato con le mani e scuotendo il capo per scacciare quei pensieri che lo stavano facendo imbarazzare.

«T-troverai sicuramente qualcuno.»

«Non penso, ma fingiamo di crederci.»

Girlish [Youth Series ~ Book #18]Where stories live. Discover now