Bones

99 16 39
                                    

O scheletro che ti ho evocato,

Quale è il tuo più grande peccato,

Che tu stesso hai recato,

E per cui all'inferno sei stato portato?


Tu sei colui conosciuto come re matto,

Che dopo un vile atto,

Ovvero rapire tutte le donne degli altri re,

Se le faceva a tre a tre.


Finito il carnal atto le uccidevi

E il loro sangue bevevi,

Brindando alla rovina che portavi

E alla possibilità di avere altri schiavi.


Sentivi però la morte accanto,

Sentivi sempre quel canto,

Ma era solo il suo fiato,

fosti ucciso dal tuo uomo più fidato.



Si era inebriato di una donzella,

Che con le sue forme era molto bella,

Ma lo aveva avvelenato nel cervello,

Come avvenne nell'otello.


Tu eri la morte e la paura,

Nelle tue azioni non vi era cura,

Loro l'amore e l'ossessione,

Infatti si uccise a fine missione.



Chi maneggia la morte,

Spesso non ha buona sorte,

Neanche chi si fa prender dall'amore,

Essa brucerà il suo onore.



Non vi è tempo per finire,

Tutto sta per scomparire,

Grazie per le lezioni,

Non commetteró mai più queste azioni.

Necro poesie eroticheWo Geschichten leben. Entdecke jetzt