Capitolo 1

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Come ogni giorno il Triskelion brulicava di persone. Agenti e visitatori dalla cima della costruzione sembravano tante formiche che si muovevano per realizzare un fine comune.

Steve Rogers aveva appena finito di fare rapporto al direttore dello S.H.I.E.L.D., il Colonnello Nick Fury, sull'ultima missione che gli era stata affidata. Niente di più difficile del solito, qualunque cosa rapportata alla battaglia di New York avvenuta ormai più di un anno e mezzo prima, gli sembrava estremamente semplice. Paradossalmente, integrarsi nel mondo dopo anni di ibernazione tra i ghiacci non si preannunciava una sfida altrettanto facile. Essere venuto a conoscenza di attacchi alieni e di Dei di cui nessuno mai gli aveva accennato durante il catechismo domenicale, lo aveva portato a sentirsi ancora più a disagio di quanto già non potesse essere.

Il direttore Fury non amava sprecare parole, stimava molto Capitan America e aveva cercato di aiutarlo ad integrarsi nuovamente nel mondo. Anche affidargli missioni aveva lo scopo di tenerlo con la testa impegnata e l'organizzazione militare con cui lo S.H.I.E.L.D. era stato costituito ricordava costantemente all'eroe americano le sue origini.

Rogers imboccò l'ampio ascensore di vetro e pigiò il pulsante per il piano terra. Lo sguardo perso sul fiume Potomac e lo skyline circostante ad occupare i suoi pensieri. Spesso l'ascensore si fermava e di piano in piano raccoglieva agenti intenti ad adempiere i compiti assegnatigli. A poche fermate dal piano terra la porta si spalancò per l'ennesima volta e Steve decise che avrebbe percorso gli ultimi piani a piedi lasciando così più spazio ai nuovi arrivati.

A pochi metri dall'ascensore scorse l'Agente Hill mentre sfogliava un fascicolo appena consegnatole da una donna bionda sulla quarantina. Il braccio destro di Fury alzò lo sguardo e lo vide mentre si stava dirigendo verso le scale alla sua destra.

«Capitano!» lo salutò dirigendosi verso di lui.

«Agente Hill!» rispose cordialmente accennando un leggero inchino col capo.

«Complimenti per la riuscita dell'ultima missione, Fury era molto soddisfatto» sorrise gentilmente.

«Soddisfatto...» ripeté dubbioso lui «Sono stato nel suo ufficio meno di dieci minuti fa e il suo volto non rispecchiava questo aggettivo».

«Steve, ormai dovresti aver capito com'è fat...» Maria Hill si bloccò improvvisamente scorgendo qualcosa poco più in là «Scusami» si congedò frettolosamente, mentre si dirigeva per qualche metro verso una giovane ragazza dai capelli neri come la pece. Rogers si soffermò a guardare la scena, lo sguardo particolarmente perplesso della donna lo aveva incuriosito.

«Aurora» la sentì chiamare con un tono di voce tranquillo e pacato.

L'altra di spalle non si voltò e proseguì ancora un po' con passo incerto, continuando a guardarsi intorno spaesata.

«Agente Lynch» chiamò di nuovo la Hill alzando leggermente il tono della voce.

La corvina si bloccò e raddrizzò le spalle, come se fosse stata una bambina colta con le mani in un barattolo di marmellata.

«Oh, chiedo scusa, io non...» si giustificò continuando a spostare il volto dalla sua interlocutrice all'ambiente circostante con una leggera ansia in volto.

«Come ti senti?» chiese l'altra appoggiandole una mano sulla spalla, quasi a cercare di darle conforto.

«Bene, credo ma... niente, io non... ancora niente» continuò sconsolata assumendo un'espressione particolarmente contrita e dispiaciuta.

«Sei già stata da Fury?» chiese Maria alla giovane abbassando leggermente il tono della voce, senza rendersene conto Steve prese in mano il telefono facendo finta di leggere un messaggio per non sembrare un impiccione.

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⏰ Last updated: Sep 25, 2018 ⏰

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