Lui scosse leggermente la testa, sospirando. Non sembrava convinto.

"Ci sono troppi rischi e preferirei lasciar-"

"No" lo interruppi di colpo. "Tu sei qualcuno per cui vale la pena rischiare e sono decisamente pronta a farlo! Starò con te, il resto non conta."

I suoi occhi caddero sulle mie labbra e, come incapace di trattenersi oltre, mi prese il viso tra le mani e si sporse finchè le sue labbra non incontrarono le mie e mi baciò, famelico. Ricambiai, circondandogli il collo con le braccia. Le nostre bocche si cercavano e rincorrevano.

"Che cosa ho mai fatto per meritarti?" ansimò contro le mie labbra e io lo baciai ancora.

Le sue mani mi scivolarono lungo i finachi mentre mi premeva contro di sè e quando il suo bacino sfiorò il mio, rimasi senza aria. Accidentalmente gli morsi il labbro inferiore, ma a lui sembrò far piacere e come conseguenza mi ritrovai improvvisamente intrappolata tra lui e il bancone, mentre approfondiva il bacio. Appoggiai le mani dietro di me per stabilizzarmi, ma Loki continuò a baciarmi come perdendo ogni sorta di controllo, era in fiamme. Non ero sicura se la cosa mi spaventasse o se ne volessi di più.

Lasciò la mia bocca solo per tracciarmi una linea di baci vibranti lungo la mascella e giù verso il collo. Un gemito mi scappò dalle labbra.

"L-Loki" ansimai.

Tornò a guardarmi quasi subito e mi ritrovai a fissare i suoi occhi verdi, arrossii violentemente. Respirava pesantemente, il suo sguardo desiderava di più. Mi venne la pelle d'oca. Deglutii.

"Dovremmo..." mormorai in un respiro, il mio sguardo ricadde sulle sue labbra, mi distraevano troppo.

"Dovremmo" constatò lui, seriamente.

Il mio cuore perse un battito, trovai difficoltà a respirare, la mia mente era annebbiata. Non ero sicura che lui intendesse lo stesso che stavo pensando e il modo in cui mi guardava minacciò di sciogliermi. Il verde dei suoi occhi era ipnotizzante, il suo corpo contro il mio mi mandava il cervello in sovraccarico.

Lui abbassò lo sguardo sulle mie labbra e poi appoggiò la sua fronte alla mia. Sospirò, come per calmarsi.

"Cosa mi hai fatto?" sussurrò.

Mi mordicchiai un labbro, non sapendo cosa dire. Mi sentivo incapace di mettere insieme una frase.

"Devi stare attenta, piccola, guarda come mi fai perdere il controllo" aggiunse con tono seducente e mi sentii le gambe molli.

"Non mi dispiace per niente" sogghignai.

Lui sollevò la testa per guardarmi dritto negli occhi e alzò un sopracciglio.

Non riuscii a trattenere una risatina e mi allungai per lasciargli un rapido bacio sulle labbra.

"Ti amo."

A quello sembrò sciogliersi dentro, una scintilla si accese nei suoi occhi. Ma poi mi lanciò uno dei suoi sorrisi caratteristici e si avvicinò a sussurrarmi in un orecchio.

"Faresti meglio a fare attenzione alle tue parole o la prossima volta potrei essere accidentalmente incapace di trattenermi."

Mi lasciò un bacio veloce sulla guancia prima di staccarsi definitivamente e andarsene verso la porta. Uscì per prendere un po' d'aria.

Le sue ultime parole stavano ancora risuonando e rimbanzando qui e là nella mia testa mentre ancora ero immobile dove mi aveva lasciata, senza fiato. Stavo ancora cercando di capire cosa fosse appena successo.

Alla fine decisi semplicemente di uscire fuori a mia volta. Un po' di aria fresca mi sembrò decisamente necessaria.

Era seduto sul gradino più alto della piccola scalinata, era appoggiato con la schiena contro la parete della capanna, lo sguardo rivolto al cielo stellato. Mi sedetti con lui. Le stelle erano incredibilmente belle quella sera. Mi mordicchiai il labbro inferiore.

"So a cosa stai pensando" esordì Loki all'improvviso.

Mi voltai, stava ancora guardando le stelle che si riflettevano nei suoi occhi.

"Stai pensando che dovremmo tornare ad Asgard" continuò.

"Mi hai letto la mente?"

"Sì, mi dispiace, ho notato che qualcosa ti disturbava e dovevo scoprire cosa."

Sospirai e tornai a guardare le stelle, decidendo di perdonarlo.

"Beh, sì. Dovremmo" confermai.

"Vorrei non poter tornare mai più."

"Ma devi. Hanno bisogno di te, laggiù. Hanno bisogno di noi. A maggior ragione se Ragnarok si sta avvicinando."

Il silenzio regnò per diversi istanti e io continuai.

"So che hai paura. So che inferno hai vissuto. Ma questa volta sarà diverso, perchè ci sarò io con te" mossi una mano finchè non torvai la sua e gliela strinsi. "Devi fidarti di me."

Lui abbassò lo sguardo su di me e incontrò il mio. I suoi occhi brillavano, ma non ero sicura che fosse per le stelle. Il buio era sempre ottimo per nascondere le emozioni.

"Lo affronteremo insieme" assicurai. "Sarò al tuo fianco."

Lui intrecciò le sue dita alle mie e mi strinse la mano.

"Ti amo" sussurrò.

Il suo tono sembrava di gratitudine.

Quelle parole aleggiarono nel buio attorno a noi. Le sentivo ripetersi nella mia mente come un mantra. Come una ninna nanna.

Come la cosa più bella che avessi mai sentito.

Il Caos SilenziosoWhere stories live. Discover now