8. Progetti per il futuro

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Era da poco calata la notte e Tenko stava cenando in una vecchia bettola malandata, seduta in disparte. Aveva trascorso il pomeriggio a studiare la piccola armeria, cercando un modo per introdursi all'interno senza dover affrontare tutte le guardie del villaggio. Il suo obiettivo era rubare un'uniforme e magari qualche arma: si trattava di prodotti di buona fattura e – per quanto le costasse ammetterlo – non poteva muovere guerra al Clero in top e pantaloncini.

«È uno schifo! Un vero schifo, vi dico!» gridò all'improvviso qualcuno. «Quelle fottute guardie ci guardano dall'alto in basso! Ma chi si credono di essere?! Ah, ma la prossima volta li concerò per le feste!»

Tenko in un primo momento aveva cercato di ignorare quelle imprecazioni da ubriaco, ora però si fece più attenta: un po' di aiuto le avrebbe fatto comodo.

«Vogliono mandarci via solo perché siamo dei demoni! Fottuti stronzi! Perché nessun dio è dalla parte di noi demoni?! Si può sapere?!»

«Gli dei non stanno dalla parte di nessuno: pensano solo ai loro comodi» intervenne Tenko.

Il robusto demone e i suoi compagni si voltarono verso di lei.

«Sì, ben detto! Fottuti bastardi!»

Tenko appoggiò le mani sul loro tavolo. «Che ne dite di restituirgli il favore?»

I sette uomini, forse intontiti dall'alcol, la guardarono senza capire.

«Che intendi?» domandò quello che prima stava urlando: un demone alto e muscoloso dalla pelle rosso mattone.

Tenko sorrise malignamente. «Attacchiamo l'armeria. Prendiamo armi e uniformi, diamo una lezione alle guardie e poi ce ne andiamo.»

«Ah... Ah, ah, ah!» L'omone proruppe in una fragorosa risata. «Ma sei una donna! Molto divertente, donna. Ehi, ma sei pure una demone! Beh, se cerchi compagnia, l'hai trovata!»

La giovane si mosse fulminea: impugnò la frusta e la serrò intorno alla gola dell'uomo, piegandolo all'indietro. «Non mi serve compagnia. Saccheggerò l'armeria, e lo farò questa notte. Siete con me?»

Forse colpiti dal suo impeto, dalla sua freddezza, o forse semplicemente perché erano mezzi sbronzi, gli altri sei demoni proruppero in un grido di assenso.

Tenko allentò la presa, e finalmente il leader del gruppo poté massaggiarsi la gola.

«Allora, donna, qual è il piano?» chiese dopo essersi ripreso.

«Semplice: andiamo e facciamo a pezzi chiunque provi a fermarci. E comunque mi chiamo Tenko, non "donna". Cerca di tenerlo a mente.»

Il demone rosso si alzò, dimostrando di essere almeno il doppio della giovane. «Altrimenti?»

In un attimo la spada di Tenko era puntata al cavallo dei pantaloni dell'omone. «Altrimenti faccio diventare una donna anche te.» Lo studiò dalla testa ai piedi. «Una donna particolarmente brutta.»

Lui rimase in silenzio, colpito dalla prontezza di spirito della giovane.

Tenko rinfoderò l'arma e si avviò verso la porta. «Beh? Che state aspettando?»

Age of Epic - 1 - EresiaWhere stories live. Discover now