Rosalind non aveva l'ombrello con sé e la giacca che teneva sopra la testa non la stava riparando molto.
Niall senza neanche pensarci attraversò la strada a passo svelto e la raggiunse. Le sorrise e la fece mettere sotto il suo ombrello.

«Questo ombrello è abbastanza grande per entrambi» disse per spezzare il silenzio.
Lei si limitò a sorridere, solitamente non era così silenziosa.

«Quelle scarpe non sono proprio ideali con questo tempo» indicò le converse quasi zuppe e la guardò subito dopo negli occhi.
Voleva conoscerla.

«Ero in ritardo, ho messo le prime che ho trovato» ridacchiò.

«Ah anche io mi sono svegliato tardi questa mattina» disse lamentandosi. Subito dopo le passò un braccio attorno alle spalle avvicinandola più a lui.

«Ti stai bagnando lo zaino» le fece notare.

«Grazie» mormorò appena. Niall decise di non dire più nulla, aveva la sensazione di metterla in imbarazzo non appena apriva bocca.
Arrivarono poco dopo a scuola dopo un lungo silenzio snervante, lui chiuse l'ombrello gocciolante.

«Grazie mille, sei stato davvero gentile» disse lei dandogli subito dopo le spalle e pronta a scappare via. Ma Niall aveva ben altri piani in mente.

«Aspetta»

Rosalind si bloccò sui suoi passi, Niall la superò e si mise di fronte a lei bloccandole la strada.

«Volevo ehm... ringraziarti per ieri, è stato un bellissimo gesto da parte tua. Nessuno mi aveva mai regalato dei fiori» ridacchiò nervoso.
Rosalind si tranquillizzò. Gli era piaciuta la rosa e lo aveva reso nervoso.
Nervoso in senso positivo.

«Non è stato nulla» disse vaga lei scrollando le spalle.
Niall sorrise, quella ragazza era cotta di lui e se ne era reso conto benissimo.

«Posso sapere il tuo nome?» chiese lui dopo averla scrutata con curiosità.
Rosalind aprì la bocca ma la richiuse subito dopo. Qual era il suo nome?
La bellezza di quel ragazzo le aveva invaso il cervello.
Niall aspettò impaziente, cercando i suoi occhi in attesa di risposta.

«Non lo so» rise infine contagiando anche lui.
Niall non aveva mai riso così tanto con una sconosciuta, gli piaceva questa sensazione.

«Hai dimenticato il tuo nome?»

«Scusami è che...» non terminò la frase ma lui aveva forse intuito. La stava rendendo davvero nervosa.

«È colpa mia?» chiese lui divertito, nel suo tono non c'era nessun pizzico di superiorità o vanità, cosa che utilizzava sempre per fare colpo.
Lei cercò di nascondere un sorriso e scosse la testa. Gli porse la mano.

«Sono Rosalind»

Niall la strinse con delicatezza e l'avvicinò appena alle sue labbra lasciandole un bacio sul dorso.
Lei arrossì.

È così carino, pensò.

«Niall» si presentò lui.

Si guardarono per qualche attimo in silenzio, poi lei presa dall'ansia e dall'imbarazzo decise di andare in classe.

«Le lezioni sono ormai iniziate» le fece notare.

«Lo so ma-»

«Vieni con me» la interruppe lui. Rosalind lo guardò interrogativa.
«Passerò la mattinata in palestra ad allenarmi per la partita, vieni a farmi compagnia»

Il suo tono era quasi una preghiera, forse fu proprio questo a far saltare le lezioni a Rosalind seguendolo al piano inferiore dell'edificio scolastico.
Non aveva mai saltato le lezioni e temeva che qualcuno potesse scoprirli mandandoli dritti nell'ufficio del preside.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 10, 2018 ⏰

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