Non mi rispose, si limitò a tenermi stretta a sè, nel mentre che respirava regolarmente contro la mia spalla, inondandomi con il suo calore.

Lo sentì tremare, prima di sussurrarmi all'orecchio un: "Mia madre - quand'ero piccolo - mi picchiava violentemente e nonostante questo, l'ho amata incondizionatamente." Dichiarò, non aggiungendo altro per tutto il resto della serata.

^~^

Quella mattina mi incamminai tranquillamente in direzione della biblioteca scolastica, con l'intento di restituire un libro che avevo preso in prestito e di prenderne un altro. Ultimamente avevo iniziato ad interessarmi ai Romanzi Storici, ambientati nell'antica epoca Londinese.
Le danze svolte nelle ampie sale da ballo, le usanze di cortesia dell'alta società Borghese, i corteggiamenti decisamente all'antica e i comportamenti dettati dalla severa etichetta avevano iniziato ad affascinarmi, rubandomi interi pomeriggi di studio ed immergendomi mentalmente in un mondo in cui i libri mi portavano tra la realtà e la finzione.

Attraversai le ampie porte della Biblioteca, sentendo nell'immediato il profumo delle pagine e il suono che essere provocano ogni volta, che venivano sfogliate. Quello era il mio piccolo paradiso terrestre.

"Eisel, mia cara." Mi salutò Lydia, la Bibliotecaria. "Di nuovo da queste parti?" Domandò gentilmente, lisciandosi lentamente - con i palmi delle mani - la lunga gonna che le accarezzava le gambe. Teneva i capelli chiari, legati in un elegantissimo chignon e il viso pallido faceva risaltare il rosso bordeaux che contornavano le sue labbra. Nonostante sfiorasse i cinquant'anni, il suo bell'aspetto ne dimostrava nettamente meno.

Annuìì. "Sono venuta a restituire questo libro." Risposi indicando il mattone di cinquecento pagine, che tenevo saldamente in entrambe le mani.

Aggrottò la fronte, un gesto che le procurò diverse pieghe sulla testa, un piccolo accenno dell'invecchiamento. "Non ti è piaciuto?" Mi domandò, probabilmente delusa dal fatto che lo stessi restituendo a distanza di due giorni da quando lo avevo preso, consigliato di leggerlo ardentemente proprio da lei.

Scossi la testa per più volte in senso di negazione, dedicandole un sorriso. "Tutto il contrario." Parlai stringendo il libro al petto. "L'ho completamente divorato, il racconto mi ha preso a tal punto da lasciarmi sveglia la notte. Il corteggiamento, il rischio dell'essere scoperti negli incontri a tarda notte, le promesse impossibili ma pur sempre mantenute, gli ostacolamenti dei nemici coraggiosamente superati. Tutto ciò mi ha felicemente stravolto." Dichiarai notando sollievo nell'espressione del suo volto.

"Questa è musica per le mie orecchie." Rispose battendo le mani fra loro, evidentemente contenta di ciò che aveva appena sentito. "Mi fa davvero piacere che ti sia piaciuto a tal punto, anche perché è uno fra i Romanzi che preferisco di più." Mi informò e non potei fare a meno di annuire. "Lascialo pure a me, ci penserò io a rimetterlo al proprio posto. Puoi pure andare a scegliertene un altro, non ti rubo altro tempo." Annunciò prendendo in mano il mattone per appoggiarlo al bancone alle sue spalle, su cui lavorava.

La ringraziai prima di salutarla, iniziando - senza farmelo ripetere due volte - la ricerca della mia prossima storia su cui avrei passato altri interi pomeriggi a leggere.

Oltrepassai gli scaffali del genere Horror, Fantascientifico e di Documentazione, arrivando ai miei amatissimi Romanzi Storici. Lessi la trama di alcuni, prima di acchiappare un mattone di tantissime pagine pronto per essere divorato.

E ritornandomene sui miei stessi passi, ebbi la spiacevole visione di un Cameron ben intenzionato ad abbracciare i polmoni di una povera ragazza, con la propria lingua. Le sue mani non si fermavano un secondo sul corpo della vittima, che stranamente apprezzava quel tipo di approccio fisico, toccandola ovunque gli fosse concesso.

Il ragazzo della 113 | Noah CentineoWhere stories live. Discover now