Oggi parliamo di editing quattro stagioni. Sì, come la pizza. No, non ci vanno davvero quattro stagioni per completarlo. Ma bando alle ciance, buon appetito ragazzi!
Proofreading
È la fase che si occupa del word level editing, ovvero delle ripetizioni, degli errori di battitura, dello spelling e della punteggiatura. Insomma tutto ciò che concerne questo ambito. Generalmente questo step competerebbe all'autore, che dovrebbe spontaneamente occuparsi di rileggere diverse volte i suoi capitoli prima di sottoporli a terzi. Un beta, però, farebbe sempre bene a segnalare ogni particolare anche sotto questo aspetto.
Copyediting
È la priorità. Si tratta di scomporre il manoscritto a livello grammaticale e delle incongruenze. Per esempio, in questa fase, ci si preoccupa di notare quei dettagli come occhi che da blu passano magicamente a verdi. Non è un peccato capitale, errare humanum est e quando si ha tra le mani un progetto vasto come la stesura di un'intera opera può scapparci qualcosa. Questo però non significa che sia giusto lasciare lì la metamorfosi completamente casuale di occhi, capelli e quant'altro.
Stylistic editing
Qui ci occupiamo invece del paragraph level editing. Le frasi vengono analizzate per capire se siano chiare, fluide e che preservino la voce dell'autore. In parole povere si ha a che fare con l'abuso degli aggettivi, la lunghezza dei periodi e si pone attenzione all'uso adeguato del lessico in base al contesto e allo scopo. Per quanto un bambino possa essere intelligente e bravo a scuola, il suo linguaggio non potrà mai eguagliare quello di un adulto mediamente istruito, così come è difficile trovare adulti che si esprimano in maniera semplice come un infante di cinque o sei anni.
Developemental editing
Siamo arrivati all'ultima stagione, quella che da più grattacapi e gatte da pelare agli autori che si lanciano nel self editing. Il beta reader ha, in questo passaggio cruciale, un ruolo più che mai fondamentale. Per quanto uno scrittore possa essere attento, dopo tutte quelle ore spese a lavorare al suo libro, dopo essersi affezionato alla storia che ha partorito e, perché no, editato per chissà quanto a lungo, ci sarà sempre qualcosa che gli sfugge. Questo momento è chiamato big picture-level editing, ovvero si deve avere un occhio critico a livello di interezza della storia. Il lavoro funziona come insieme? La storia è adeguata nel suo insieme, o presenta parti dissonanti?
Se abbiamo lasciato alcuni termini in inglese, come ad esempio i titoli, è perché abbiamo tratto le informazioni da un blog di lingua inglese e la traduzione sarebbe risultata povera e un po' sterile. Ci sono cose che non si possono proprio tradurre. In ogni caso vi lasciamo il link al blog, così che possiate darci un'occhiata.
http://www.natashaorme.com/4-different-kinds-of-editing/
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Le Regole di un Beta Reader Perfetto
RandomRaccolta di consigli che possono aiutare i beta readers nel loro lavoro! Un nuovo articolo ogni mercoledì!