Capitolo due.

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Aria:

L'incessante pensiero che mi affiorava la mente alla lezione di biologia e genetica era Christopher Ross. Non riuscivo proprio a concentrarmi, nella mia mente riaffioravano i suoi occhi e la sua voce calda e roca che mi chiedeva se andasse tutto bene.

'Smettila Aria' pensai 'Concentrati sul professor Coleman'.

Più lo ascoltavo e più le mie palpebre diventavano pesanti. Cosa poteva fregarmene della conoscenza dei processi e della regolazione degli acidi nucleici e delle proteine? Gettai un occhiata intorno a me e vidi tutti gli altri impegnati nei loro affari, chi pensava al telefono, chi scarabocchiava, chi addirittura dormiva. Mi sentii sollevata di aver preso quel minimo indispensabile di appunti, così appena la campanella suonò, rimisi il computer nella borsa e uscì.

Mi chiedevo se la chiacchierata con Christopher fosse solo stata occasionale, se l'avrei rivisto, se si fosse ricordato di me. Poi mi strofinai le palpebre con le dita. Come potevo anche solo pensare che Christopher si ricordasse di me? Di una ragazza a caso alla quale aveva offerto un accendino? Risi di me stessa, Christopher Ross non poteva ricordarsi di me, con tutte le donne con cui aveva a che fare, sicuramente si sarebbe scordato della ragazza in felpa e occhiali da sole.

Presi il telefono per controllare l'ora, una quindicina di minuti dopo avrei dovuto prendere parte alla lezione di Anatomia Umana, un corso in comune con gli studenti del secondo anno. Il solo pensiero di dover mettere il piede nell'aula di quel sadico del professor Mc Real mi mise i brividi. Mi appoggiai ad una colonna e accesi una sigaretta. Una voce familiare colse la mia attenzione. Girai la testa e con stupore notai Christopher Ross arrivare verso la mia direzione, stava chiacchierando con uno dei suoi amici idioti, Alex. L'unica pecca era che Alex lo conoscevo, avevamo fatto il liceo insieme, e vivevamo a qualche isolato di differenza. Quando mi vide mi corse incontro.

«Aria?» urlò «Aria Stonebridge? Ma cosa cavolo ci fai tu qui?» mi chiese.

«Ehi Morgan» dissi voltandomi verso Alex «Nulla studio qui, non lo sapevi?» lo guardai stupita «No...» si accigliò «A dire la verità avevo visto Kim passeggiare per i corridoi, ma sai che mi sta simpatica quando un eritema, sapevo fosse la tua ombra, ma non fino a questo punto. Allora, come te la passi piccoletta?» mi chiese.

«Tutto okay, e Bridgit come sta?» gli chiesi riferendomi a sua madre. «Bridgit sta bene, e tua madre? Sai... Sta meglio adesso?» mi chiese con aria delusa «Si, sta bene. Anche se nel mio piccolo so che non lo darà mai a vedere, ma piange ogni notte secondo me.» Dissi amareggiata.

Lui si avvicinò e mi abbracciò «Era un grand'uomo Aria, lo è sempre stato, lo amavamo tutti.» Disse parlando di mio padre. Poi ritornò sulla realtà e si voltò verso Christopher. «Chris lei è Aria» disse indicandomi «Aria, lui è Chris». Christopher mi si avvicinò mi dette un bacio sulla guancia e poi guardò Alex «La conosco già, fratello» gli rispose.

Alex guardò prima me, poi Christopher, per circa dieci volte, poi sorrise.

«Che lezione hai adesso?» mi chiese Alex.

«Anatomia umana» risposi seccata.

A Christopher si illuminarono gli occhi «Anche noi» disse.

«Perché non ci andiamo insieme e ti siedi vicino a noi?» mi chiese Alex.

«Ah, okay» dissi imbarazzata.

Arrivammo nell'aula e Christopher mi prese per un braccio trascinandomi sui posti del soppalco, in prima fila. Mi fece accomodare poi si sedette accanto a me, Alex fece altrettanto. Mi sfilai gli occhiali da sole e abbassai il cappuccio, poi presi il computer dalla borsa e mi legai i capelli in una coda alta.

Il ragazzo dagli occhi blu.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora