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Caro diario,

la mia guancia destra è ancora in fiamme, mi duole quanto la violenza dello schiaffo ricevuto.

Nelle mie orecchie la sua voce si diffonde ancora, come una eco: la voce di mia padre, colui che ha il potere più assoluto.

Oggi i miei poteri si sono risvegliati di nuovo, dopo due mesi che giacevano dormienti nelle mie interiora.

Questa volta, il loro impeto è stato devastante.

Non si può immaginare tale sofferenza se non è provata realmente: era come se improvvisamente le mie vene si riempiessero di lava incandescente, come accade in un vulcano.

Dopo, scintille senza meta schioccavano via dalle mie mani, pronte a rendere polvere ogni casuale bersaglio.

Il mio battito cardiaco accelerava sempre di più, era come avere un tamburo nel petto.

Respiravo affannosamente, le mie orecchie erano pervase da un ronzio che offuscava tutti i miei sensi.

E a quel punto l'anima, la mia anima, abbandonava totalmente il corpo, lasciando tale dimora materiale a un demonio.

Tempo dopo tutto svaniva, rapido come il soffio sulla fiamma di una candela .

Il fuoco nel mio sangue cessava di alimentarsi e la mia pelle perdeva colore, impallidiva e poco prima che le mie ginocchia si afflosciassero e tutto il mio corpo precipitasse sul pavimento di marmo, vidi nitidamente una grande mano, seguita da insulti e imprecazioni .

E quello schiaffo mi lanciò a terra con forza e come un vaso in frantumi, la mia psiche venne dilaniata da quelle parole.

Ora sono qui, davanti lo specchio della mia stanza, mi massaggio la guancia.

Non vedo solo il mio riflesso, ma da lontano, nell'angolo della grande stanza, anche il mio pianoforte è visibile.

Mi alzo e a passi lenti mi dirigo verso la mia unica consolazione: la musica.

Appoggio i piedi sui pedali e inizio a suonare qualche nota, pigramente, muovendo le dita di tanto in tanto.

Non alzo mai gli occhi, non ne ho bisogno, conosco perfettamente ogni angolo di questa stanza più dei miei desideri.

Chissà come deve essere là fuori, ormai sono così tanto abituata al buio di questo posto, senza finestre o almeno....Credo che solo mio padre riesca a vederle, quelle aperture di luce che sono invisibili ai miei occhi.

Siamo solo in due in questo castello, senza meta.

Per quale motivo dovrei vivere? Lui mi tiene rinchiusa qui dalla nascita.

Solo con te posso parlare, e sarebbe completamente inutile imprimere un sigillo magico, lui lo scoprirebbe alzando un solo dito.

Ora lascio che sia la musica ad alleviare i cattivi ricordi.

Buonanotte.

Nota: La rosa nera è la più rara al mondo, cresce solo in Turchia, ad Halfeti.

Il suo colore è simbolo di mistero, speranza e passione, ma anche di morte e cattive notizie.

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⏰ Last updated: Feb 07, 2018 ⏰

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Black RoseWhere stories live. Discover now