capitolo 1

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Inserisco le chiavi nella serratura di quella che sarà la mia casa da ora in poi, mi sono appena trasferita a New york la città dove sognavo di vivere da piccola pensando che qui in America i sogni diventano realtà come mi raccontava papà da piccola . In realtà non seguivo nessun sogno da dover avverare , e quelli che avevo da bambina non erano proprio adatti a una ragazza di 20 ma piuttosto ad una bambina di 8,  il vero motivo per qui ho deciso di trasferirmi qui e per riscoprire me stessa . Papà era americano e grazie a lui parlo l'inglese perfettamente , dopo la morte di mio padre rimanere nella mia piccola città italiana era diventato davvero pesante non sopportavo più quella che ero diventata , quindi ho deciso di prendere la mia vita nelle mie mani e partire . Ed eccomi qui nel mio adorabile appartamento che papà aveva prima di trasferirsi da quella zoccola di mia madre che puoi lo ha lasciato per un altro. L 'appartamento era adorabile papà me lo aveva fatto vedere tante volte nelle foto promettendomi che appena finita la scuola ci saremmo trasferiti qui insieme , ma questo non è mai successo è morto un anno prima che io mi diplomassi e fino ad ora non ho avuto coraggio di metterci piede .

Dopo la sua morte tutto quello che era in proprietà di mio padre divenne mio compreso i conti bancari, la casa in italia ,quella in america ,la macchina che tra l'altro mi dovrebbe arrivare tra una settimana dall'Italia

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Dopo la sua morte tutto quello che era in proprietà di mio padre divenne mio compreso i conti bancari, la casa in italia ,quella in america ,la macchina che tra l'altro mi dovrebbe arrivare tra una settimana dall'Italia . Quindi per farla breve non mi manca niente e non ho fatto niente fino ora, ma adesso le cose devono cambiare mi devo fare una vita e trovare un lavoro ,due anni di pausa mi sono bastati è ora di ricominciare anche se con i soldi che mi ha lasciato papà potrei fare la nulla facente fino alla pensione. Con questi pensieri in testa lanciai le valigie per terra e mi buttai letteralmente sul divano , dopo un viaggio così lungo era il minimo, oltretutto avevo una fame quindi dopo una bella doccia devo andare d'obbligo a fare un po di spesa , con la fortuna che ho è già sera quindi mi devo dare una mossa prima che i supermercati chiudono. Ci misi tutta la buona volontà per alzarmi dal divano e portare la valigia nella camera da letto , l'impresa era davvero difficile ma alla fine ci sono riuscita. Una volta aperta la valigia presi dei vestiti a caso tanto dovevo andare solo a fare la spesa e mi sono diretta verso il bagno dove ho fatto la doccia che come sempre e durata più del previsto. Una volta finito di vestirmi presi ciò che mi serviva e sono uscita di casa andando verso il supermercato più vicino . Mentre camminavo per strada alla ricerca di un supermercato ne notai uno dall'altro lato della strada , mi incamminai dal lato opposto della strada quando un SUV nero mi sfreccia davanti facendomi cadere a terra.  La macchina si ferma un po più il là per poi tornare indietro , nel frattempo mi alzo e vado verso il conducente che stava uscendo dalla macchina gridandogli  contro - Ma tu sei pazzo , chi cazzo ti ha dato quella merda di patente , potevo morire idiota che non sei altro - sputo tutto d'un fiato e alzo lo sguardo vero la persona che mi stava per investire e rimanere di sasso. Davanti mi ritrovo un uomo sulla trentina in giacca e cravatta che mi fissa con degli occhi di in un grigio disarmante - Non so chi  ha dato a me la patente signorina , ma il linguaggio che sta usando inopportuno e molto irrispettoso  da parte sua rivolgerti in questo modo .....bifolca - dice l'uomo che mi ritrovo davanti , rimango basita . Non sono una persona di natura calme e le bestemmie le ho sulla punta della lingua - hai anche il coraggio di chiamarmi bifolca , ma che razza di persona siete , ora ci manca solo che mi dice di chiedere scusa - lo guardo dal basso verso l'alto ed e davvero strano vedendo che sono sempre stata io quella alta con i miei 1.73  m - Infatti dovresti chiedermi scusa sei stata tu a non guardare dove cammini la strada e per le macchine e qui - si guarda in giro - non vedo strisce pedonali , quindi forse e lei che deve andare a scuola guida ragazzina insolente  , i tuoi genitori l'educazione non te l'hanno insegnata ' - i nervi mi arrivano fino alla punta dei capelli e gli tiro uno schiaffo lo guardo fisso negli occhi per poi girare i tacchi e andare via lontano da questo essere.  Mi dirigo verso casa con i nervi a mille  dimenticandomi anche che dovevo andare a fare la spesa . Una volta salita nel mio appartamento butto la borsa sul divano girando per la stanza imprecando ad alta voce - Ma che razza di pezzo di merda , ma esistono persone del genere  , brutto figlio di una grande dona , senza cervello che  non è altro - e continuo così per qualche minuto fino che mi calmo e  vado verso la mi cameretta dove decido che e ora di andare a letto . Mi metto il pigiama se si può chiamare cosi  una maglietta più larga che uso per dormire e mi infilo sotto le coperte , sospiro e guardo il soffitto della stanza pensando -peggio di così non può andare, stavo solo per  morire nulla di troppo stravolgente- con questi pensieri mi addormento . 

Ps. Il primo capitolo è introduttivo quindi è più corto , quelli successivi saranno più lunghi , inoltre mi scuso per eventuali errori grammaticali mi impegnerò a correggerli mano a mano che scrivo. Questa è la mia prima storia quindi mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate.
-Baci Roxy

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⏰ Last updated: Nov 04, 2017 ⏰

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