Not just my idol.

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La folla era letteralmente impazzita, centinaia, o forse migliaia, di ragazzini che urlavano i nomi dei tanto famosi Mates.
Dovevano essere appena arrivati, pensò Arianna che se ne stava seduta in un angolo con il suo ramen in scatola appena comprato, tipici cibi da fiera dei fumetti.
Spesso rischiava di essere calpestata da quei bambini, perché sì, la loro età era quella di un bambino, e lei con i suoi 17 anni era decisamente strana li in mezzo, motivo per cui preferiva starsene seduta a mangiare, dopotutto non poteva andarsene: doveva fargli sapere che c'era.

"Mates!" l'ennesimo grido che questa volta era particolarmente vicino alla ragazza che si sentì pestare il piede poco dopo.
"Ahia, cazzo" si lamentò senza ricevere nessuna scusa da parte del ragazzino, decise di alzarsi in piedi.
"Hey! Potresti almeno scusarti sai?" lo richiamò, non importava in che circostanza si trovava, l'educazione non andava dimenticata, ma qualcuno decise di interrompere la sua sfuriata.
Per la precisione si trattava di un ragazzo che aveva deciso di uscire dal backstage forse solo per far fare ancora più rumore a quella mandria di, ehm, a quelle persone.
Si trattava di Salvatore che, a dire la verità, era uscito per tutt'alto motivo;
Era uscito per far incontrare i suoi occhi con quelli di una ragazza dai capelli rosa pastello, per sorriderle facendole capire che si era accorto della sua presenza, che era felice che fosse li.
La salutò con la mano, sembrava un saluto rivolto a tutti, ma Arianna sapeva che quel semplice gesto con la mano era rivolto a lei.

Passarono quindici minuti e, finalmente, iniziarono a fare le foto e i vari autografi.
La ragazza pensò di andarsene, lui si era accorto di lei, in fin dei conti era questo l'importante, ma rimanendo nel suo angolo in cui la folla non era particolarmente tanta decise di rimanere per poter salutare quel ragazzo dalla chioma gialla che la stava facendo impazzire.

Appena Salvatore si voltò verso di lei abbandonò il piccolo gruppo di persone che si era creato davanti a lui per poter andare a parlarle.

"Ciao Ari" sorrise appena le fu davanti, la ragazza invece si limitò ad abbracciarlo, a stringerlo fra le sue braccia.
Dopotutto erano gli unici momenti in cui riusciva a farlo.
Lui la strinse a sua volta accarezzandole i capelli.

"Dai, ci vediamo dopo, non serve che fai così" sussurrò al suo orecchio, bastò questo semplice gesto a farla rabbrividire.

"Non mi abbraccerai in questo modo dopo, ti conosco" rispose senza mollare la presa, i genitori dei più piccoli iniziavano a lamentarsi del modo in cui Salvatore aveva abbandonato tutti per abbracciare una stupida ragazzina, testuali parole.

"Magari questa volta sarà diverso"
Diverso, l'aggettivo che usava ogni volta, ma lei sapeva che non sarebbe stato diverso.
Salvatore era una persona metodica, estremamente preciso e, soprattutto, spaventato dai cambiamenti.
Se la ricordava bene lei la reazione del ragazzo quando aveva capito che, dentro di lui, Arianna non era più solo una fan, che a forza di vederla, parlarle, stringerla fra le sue braccia e conoscerla era diventata di più.

Si era categoricamente rifiutato di avere una relazione, di ammettere che le piaceva, di fare qualsiasi cosa che potesse cambiare Surrealpower e, forse ancora di più, Salvatore.
Aveva iniziato ad evitarla, a non fare foto con lei, a cambiare lato della transenna quando la vedeva e tutto questo continuò per qualche mese, fino a quando la ragazza non decise di affrontarlo.

Lo fermò prima che tornasse a casa, alla fine di un firma copie, gli chiese spiegazioni e lui non aveva più alcuna via di scampo.
Era rimasto in silenzio qualche secondo a torturarsi il labbro e le mani, mentre i cuori di entrambi battevano all'impazzata.
Averla li, davanti a lui e non avere nessun modo per evitarla gli aveva mandato il cervello in tilt, non sapeva cosa fare, non aveva idea di quale fosse la scelta migliore da fare così optò per quella a cui pensava tutte le notti prima di addormentarsi.

Prese il viso della ragazza fra le sue mani e senza darle il tempo di capire cosa stesse succedendo la baciò.
Lei sgranò gli occhi, ricorda alla perfezione ogni singola emozione di quel momento, poco dopo iniziò a sentire una specie di formicolio all'altezza dello stomaco, si rese conto che le labbra del suo idolo erano sulle sue, chiuse gli occhi e ricambiò il bacio.

Sembrava un bacio dolce, uno di quelli che si davano al primo appuntamento.
Arianna era così felice in quel momento.
In poco tempo lui approfondì il bacio, faceva accarezzare ritmicamente le loro lingue mentre la invitava da appoggiare la schiena sul muro dietro di lei.
Salvatore tolse una delle mani dal viso della ragazza appoggiandola sul suo fianco.

Questa volta era lei a non avere vie d'uscita e era felice di non averne.

"Arianna mi stai stritolando" una leggera risata la fece risvegliare dai suoi pensieri, sciolse imbarazzata l'abbraccio scusandosi, lui le rivolse un sorriso dolce e le accarezzò il viso mimando un 'a dopo' con le labbra.

Si allontanò dalla folla sentendosi urlare un paio di 'Raccomandata di merda' dagli altri fan, ma lei non era raccomandata, non aveva fatto nulla, non aveva obbligato Salvatore ad innamorarsi di lei;
Ma questo non poteva saperlo nessuno.

Uscì dall'edificio sedendosi sul retro all'ombra di un albero, controllò i vari social aspettando che il tempo passasse.
Sapeva che avrebbero finito di fare foto e autografi verso sera, era molto tempo e lei non sapeva come passarlo, ma ne valeva la pena, pur di stare qualche ora da sola con lui, con il ragazzo che amava ma non poteva avere.

Passò circa due ore li, senza avere uno straccio di idea su cosa fare.

"Vuoi entrare dentro? Se continui così ti addormenterai sul prato" le propose Dario, l'uomo che accompagnava i Mates agli eventi, indicando il furgone.
L'aveva fatto solo perché conosceva la ragazza, ma lei in realtà non lo sopportava.

"Se non è un problema sì, hai ragione sto morendo di sonno e la noia non aiuta" confessò con il suo solito imbarazzo nella voce.
Lui aprì il veicolo con l'utilizzo della chiave e la fece entrare.

"Quando vuoi esci, se hai bisogno sono dai ragazzi, ci vediamo" la salutò e lei si chiuse dentro, si posizionò sui sedili sentendo subito un odore familiare: il profumo di Salvatore.
Notò che appoggiata c'era una felpa gialla con il logo dei Mates, doveva essere sua.
La indossò e beandosi di quell'odore che tanto amava si addormentò.

Venne svegliata da una mano che le accarezzava dolcemente il viso e delle labbra che le baciavano dolcemente la tempia.
"Svegliati piccola" quella voce roca e profonda che le faceva ogni tanto le faceva perdere la ragione.
"Mmh, cazzo ma quanto ho dormito?" chiese tirandosi su e passandosi una mano sugli occhi, lui si sedette affianco a lei.
"Sono le sei, direi che hai dormito un bel po'" rispose.

I finestrini erano oscurati, però si sentivano delle voci di ragazzine da fuori, probabilmente qualche fan stalker.

"Ho il treno fra due ore" lo informò, lui si morse il labbro, lo faceva sempre quando aveva paura di dire qualcosa.
"Stavo pensando- esitò nel continuare- perché non vieni a Milano con me? Solo per un giorno, o due, quanto vuoi, che ne dici?" quello che aveva appena sentito le sembrava incredibile, non avrebbe mai pensato di sentire quelle parole da lui.
"Sì, se vuoi sì, verrò con te" Salvatore sorrise e, finalmente, per la prima volta quel giorno la baciò.

Ormai era questa la loro 'routine', lei andava agli eventi, lo aspettava fuori e appena erano sicuri che nessuno potesse vederli si baciavano, finché non erano costretti a separarsi di nuovo.
Era uno strazio per entrambi, solo che uno dei due lo nascondeva bene.
Arianna stava ogni volta peggio, separarsi da lui era un incubo e quando lo vedeva impassibile a questa situazione le si spezzava il cuore.
I pezzi di quel cuore venivano rimessi insieme ogni volta che lo rivedeva.
Per quanto Salvatore le facesse del male con i suoi modi di fare freddi e menefreghisti lei sapeva che non era sua intenzione ferirla, cercava solo di proteggere se stesso, sapeva che lo scudo che si era creato attorno era inscalfibile, ma nonostante ciò le provava con tutta se stessa ad abbatterlo, e iniziava a pensare di essere sulla buona strada.

Inizialmente il resto dei Mates aveva preso questo sentimento di Salvatore come una pazzia, non si era mai innamorato e doveva farlo proprio con una fan? Nessuno riusciva ad accettarlo, forse per questo motivo lui stesso aveva iniziato a fare di tutto per respingere quell'emozione, con scarsi risultati.

In quel momento Arianna era appoggiata al suo petto, lui le cingeva il corpo con il braccio tenendosela stretta, quasi come se potesse scapparle, mentre i rimanenti componenti del gruppo parlavano fra di loro, con il tempo avevano accettato la ragazza e, soprattutto, avevano capito che per Salvatore era intoccabile.
Quando erano insieme si chiudevano nel loro piccolo mondo, non importava quanta gente avessero attorno: erano solo loro due e il loro amore troppo forte per essere possibile.

Erano per strada per tornare a Milano, avevano fatto solo una piccola pausa per prendere un po' di cibo d'asporto da mangiare durante il viaggio.
Ad Arianna non importava del cibo, le importava solo essere fra le braccia della sua ancora di salvezza, ma ovviamente lui la obbligò a mettere qualcosa nello stomaco consapevole che, avendo dormito tutto il giorno, non doveva aver mangiato molto.

Dario scaricò man mano ognuno davanti alla propria abitazione, per ultimi Stefano, Salvatore e quindi Arianna.
Appena la ragazza capì di essere in quella casa il suo stomaco iniziò improvvisamente a farle male, non era mai stata brava a controllare le emozioni forti, sperò di non iniziare a tremare.

La presa del ragazzo su di lei aumentò leggermente mentre varcavano la soglia della porta, si era accorto del suo disagio.

"Ste, noi andiamo in camera mia, sono stanco. A domani" disse Salvatore una volta entrati, il suo coinquilino gli diede la buonanotte e mi accompagnò nella sua stanza chiudendo la porta alle sue spalle.

"Arianna, calmati" per la prima volta quella sera aveva lasciato la presa su di me, si era appoggiato alla porta ed io ero davanti a lui.
"Scusami, mi calmo, mi calmo, ho solo bisogno di un attimo..." Il ragazzo annuì poco convinto, la superò e si avvicinò al letto facendole cenno di seguirlo.
Lo fece, avrebbe fatto qualsiasi cosa che le avesse detto lui.

Salvatore si avvicinò a lei, teneva la testa china per permettere a lei di guardarlo negli occhi.
Le mani del ragazzo presero il bordo della felpa che lei aveva addosso.

"Alza le braccia" le sussurrò.

Lei, incantata dai suoi modi di fare lo fece e in poco tempo la felpa raggiunse il pavimento.
Quindi era questa la svolta che avrebbe preso la serata.

I due si guardarono negli occhi, erano entrambi colmi di desiderio, la loro non era solo lussuria era un bisogno reciproco, bisogno di appartenersi al cento per cento.
In quel momento erano entrambi in silenzio, ma stavano comunicando con lo sguardo, con i gesti.
Le mani di Salvatore le accarezzavano i fianchi sotto il tessuto della leggera maglietta estiva che entro poco avrebbe fatto la fine della felpa e quando le braccia di Arianna si appoggiarono sulle spalle del ragazzo facendo incontrare i polsi attorno al suo collo le loro labbra si avvicinarono fino ad unirsi in un bacio da un intensità tale che sembrava stesse consumando entrambi.

La maglietta di lei finì sul pavimento mentre le dita della ragazza passavano fra i capelli di Salvatore stringendoli e provocando un gemito strozzato da parte del finto biondo.
Le strinse i fianchi facendo scontrare i loro bacini, le morse il labbro, entrambi stavano ansimando per via del bacio appena concluso.

"Mi fai impazzire Arianna" sussurrò con voce roca, lei sorrise soddisfatta.
"Ho sempre voluto farlo" gli morse il labbro a sua volta succhiandolo leggermente prima di liberarlo dalla sua presa.

Salvatore tolse la maglia e spinse la ragazza sul letto posizionandosi successivamente sopra di lei.
Lui iniziò a lasciare una scia di baci umidi sul collo che scendeva pian piano lungo il suo petto, aprì il gancetto del reggiseno bianco della ragazza abbassandole lentamente le spalline, dopo averlo tolto guardò il volto della sua ragazza per assicurarsi che non avesse cambiato idea e dopo averne avuto la conferma continuò la sua tortura fatta di baci iniziando a baciarle il seno e allo stesso tempo a stuzzicarla con la mano.
Lei si contorceva sotto il suo tocco esperto mentre cercava di trattenere i gemiti.

"Lo senti cosa mi fai Arianna? Mi sto preoccupando per te, sto pensando a cosa provi e non a me stesso" esclamò interrompendo i baci e risalendo all'altezza del viso della ragazza.

"Io non sto facendo niente" rispose lei cercando di far tornare regolare il suo respiro, Salvatore scosse la testa.

"Tu mi hai stravolto l'esistenza" dopo questa frase si avventò sulle sue labbra, la baciava con tutto l'amore che aveva in corpo.
La sentì armeggiare con la cintura dei suoi pantaloni, la tolse velocemente e successivamente, con qualche difficoltà, riuscì a sbottonargli i jeans.
Lui, senza lasciare le labbra di lei si liberò di quell'inutile pezzo di stoffa e fece lo stesso con i pantaloni di lei.

Scese con la mano verso l'intimità della ragazza che sussultò appena lo sentì sfiorarla nei suoi punti più sensibili, iniziò a muovere le dita con la stoffa delle mutandine di lei che lo separava da quella cosa che lo attirava tanto, le spostava lentamente cercando di non far notare nulla a lei appena si fu fatto abbastanza spazio fece entrare due dita nell'apertura già abbondantemente bagnata.
Un gemito sonoro uscì dalle sue labbra e la sua schiena si inarcò facilitando tutti i movimenti al ragazzo.

Lei teneva le mani fra i suoi capelli, di tanto in tanto vagavano anche fra la sua schiena e ci affondava le unghie appena lui iniziava a darle quel piacere che non pensava sarebbe mai riuscita a provare con nessuna persona al mondo.

"Sal-Salvatore, ti prego..." iniziò a supplicarlo ansimando.

"Perché mi preghi? Che cosa vuoi piccola?" le chiese anche lui con il respiro ansimante.

"Voglio te" confessò, questa volta senza imbarazzo.

Non se lo fece ripetere due volte, liberò entrambi degli ultimi indumenti rimasti e si spostò da lei, che si lamentò di questo gesto, solo per prendere un preservativo e metterselo.
Tornò sopra di lei, la guardò negli occhi e, senza farla aspettare di più, entrò delicatamente dentro di lei.

Erano così vicini, così uniti in quel momento.
Erano una cosa sola.

Ad ogni spinta dalle labbra di lei uscivano dei gemiti soffocati, che ogni tanto venivano fermati da un bacio di lui, non perché non voleva fare rumore, ma perché voleva assaporarla, voleva toccarla, starle vicino in ogni modo possibile.

Erano in un altro mondo, un altro universo fatto solo di loro due.
Di Salvatore e Arianna.
Di quello che non potevano essere durante il resto delle loro giornate, di quello che non potevano essere senza nascondersi da tutto e da tutti.

Si stesero l'uno accanto all'altra esausti, i loro respiri erano irregolari e le loro mani intrecciate.
Si voltarono per guardarsi, lui le accarezzò il viso.

"Non pensavo che l'avrei mai detto, ma penso di amarti" un enorme sorriso si formò nel volto della ragazza.

"Ti amo anche io" si diedero un ultimo bacio, un bacio dolce, poi lui si alzò dal letto, buttò il preservativo e rimboccò le coperte alla ragazza per poi stendersi accanto a lei e stringerla fra le sue braccia.

"Ti prometto che prima o poi non dovremmo più nasconderci, buonanotte amore" disse, ma a lei non importava che quella storia fosse pubblica, le bastava sapere che esisteva, che era reale.

Le bastava essere fra le sue braccia, esattamente come quando era una semplice fan.


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Spero che vi sia piaciuta questa one shot :)

Mi raccomando spammatela in giro e lasciatemi tanti commenti.

Ci vediamo in un capitolo di qualcosa <3

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