SPIEGAZIONI SUPERFLUE

133 15 0
                                    

«... Mentre quelli di noi dall'alone rossiccio sono piuttosto violenti. Ne ho incontrati diversi, e ti consiglio di fare molta attenzione...» sorseggio un altro po' di camomilla, del tutto impassibile.
Molte delle cose che racconta le so già da tempo.
Esatto, copertura saltata.
Anche dopo essermi fermata sulle scale, ho provato a riprendere indifferente la rotta per la camera da letto, ma era tutto inutile.
Sentirla parlare, e parlare, e parlare ancora, ha fatto saltare il mio sistema nervoso.
«... Ah! E poi, possiamo spostare anche gli oggetti. Richiede un'enorme sforzo da parte nostra, ma è una vera figata! Mentre i corpi dei viventi, per noi sono off limit» anche questo già lo so.
«Ed è per questo che ho bisogno di te. Tu sei la sola che riesce a vederci a sentirci e di conseguenza sei l'unica che può trasmettere il mio messaggio-» «Ti ho già detto che non mi farò coinvolgere» sbotto, sperando forse di farle fare dietrofront.
Mi fissa con aria interrogativa, poi, come scacciando il pensiero, sfoggia un sorriso dispettoso tra le labbra.
È giá fastidioso vederlo su uno di "noi", ma su uno di "loro" dà davvero i brividi. Non puoi mai sapere cosa aspettarti.
La vedo afferrare la mia tazza e sollevarla all'altezza delle labbra.
Mentre lo fa trema leggermente, e penso fosse a questo che si riferiva quando parlava di "richiede un enorme sforzo".
La poggia sulla bocca e inizia a berne diversi sorsi sebbene sia bollente. Ma... Sicuramente né il suo palato, né la lingua, funzionano ancora come un tempo.
Osservo il fluido passarle attraverso, seguendo passo per passo il percorso, fino alla parte che lei attendeva: il rovesciarsi sul mio bellissimo parquet di legno di betulla.
Diamine! L'ho fatto mettere solo sei giorni fa, e questa ragazzina impertinente deve versarci sopra il thè caldo!
Se mi alza anche solo leggermente un legnetto... Io... Io...
Ah al diavolo! Chi prendo in giro? Non posso competere con queste entità!
L'hanno vinta in partenza.
«Andiamo... Parla. Ma smettila, per favore di bere!» ringhio a denti stretti mentre afferro il primo panno secco che mi capita a tiro.
«Senti, io non voglio farti del male, ne romperti casa. Vorrei solo potermene andare. Ormai sono dieci anni che vago a vuoto in questa terra. Dieci anni che vedo la vita di tutti proseguire senza di me, o almeno, quasi tutti...» sospira.
Un fruscio di voce quasi metallico.
«Ecco, diciamo che... C'è questo mio amico dai tempi del liceo, che non ha ancora superato la cosa o meglio, crede di averlo fatto, ma nella maniera peggiore in assoluto» «Okay okay, fammi capire. Tu vuoi che vada da questo tuo amico per far si che si comporti bene e accetti la tua morte con serenità?» la interrompo.
«Beh okay, se la metti così... Sì, questo è il sunto».
Ma sentitela, ora dovrei pure fare da babysitter ad un fantasma e al suo amichetto?
La fisso un po' interdetta, ma lei non sembra preoccuparsene. Anzi è del tutto sollevata.
«Cosa mi darai in cambio?...
Andiamo, non guardarmi così. Non ti aspetterai davvero che lo faccia gratuitamente».
«Avrai la mia eterna gratitudine e ti sentirai appagata per avere letteralmente aiutato un animo affranto»
«Ti aspetti davvero che io viva di questo?» «Beh, sì! Ce l'hai almeno un cuore?!»
«Senti ragazzina, non fare l'impertinente con me. Lo vuoi o no il mio aiuto?» domando facendole pressione, so che cederà.
Ecco, ci siamo!
Gira gli occhi al cielo in segno di resa.
«Sentiamo, che vuoi?»
«Semplice! Vorrei che smentissi tutti i gossip di voi fantasmi che parlano di me. Non so chi ti abbia detto di me, o come tu sia venuta a sapere del mio... maleficio-» «Dono» corregge.
«Bah, vedila come vuoi. Ad ogni modo, non voglio aver niente a che fare con voi. E per anni ci sono riuscita fino a che non sei apparsa tu-» «E non vuoi altri problemi. E non li avrai! Aiutami e io inizierò a diffondere la voce che sei una normalissima umana. Un po' acida, arrogante, e nemmeno tanto carina...» «Hai reso l'idea, grazie».
Pfft, piccola screanzata!
«Beh affare fatto, no?» domanda allungando la mano in mia direzione.
«Affare fatto» accenno in risposta e accolgo la sua stretta, scordando completamente la sensazione di freddo polare che si ha appena uno di loro mi sfiora.
Che stupida! Ero così presa dalla cosa che non ci ho pensato.
«Vado a fare una doccia calda. Non osare seguirmi in bagno» «Non ci tengo grazie. Avrai il seno cadente e i glutei mosci»
«Ehi mocciosa! Ho ventiquattro anni e sono in perfetta forma fisica! Bada a come parli o addio al patto».
Fa una leggera smorfia, e io in risposta le tiro la lingua.
Okay, ora ho raggiunto il fondo.
Sto facendo boccacce ad una ragazzina fantasma.

ShiverWhere stories live. Discover now