Prologo

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Premessa: Se vi va, mentre leggete, ascoltate la canzone qui sopra! Buona lettura :)

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Ottobre 1943

Quel giorno di fine ottobre non me lo dimenticherò mai, era il giorno del mio compleanno ed era una domenica. Era il 1943 e l'Italia del Nord era passata sotto il dominio del Terzo Reich ormai da poco più di tre mesi.
Mi guardai allo specchio un po' di più rispetto il solito, ancora non ci credevo... finalmente avevo diciannove anni! Mi sembrava un bellissimo traguardo, anche perché mancavano solo due anni al raggiungimento della maggiore età.
Infilai il rossetto nella mia borsetta a tracolla, com'ero solita fare, e ne esaminai il contenuto per accertarmi che ci fosse tutto: rossetto, fazzoletto di seta, specchietto e il portamonete, era tutto in ordine, come al solito.
Mi misi la collana di perle che mi regalò mio padre quella mattina, era bellissima ed era perfetta con il vestito azzurro scuro che indossavo.
Per essere fine ottobre non faceva tanto freddo, però per uscire di casa erano essenziali una giacca e un berretto.
Esaminai per l'ultima volta il mio riflesso nello specchio di camera mia, sorrisi compiaciuta e mi alzai, velocemente scesi le scale, mi stavo dirigendo in chiesa com'ero solita fare ogni domenica.
Mio padre usciva di casa presto ogni mattina, ma ero sicura che l'avrei trovato nella nostra panca ad aspettarmi.
Mi ritrovai alla fine delle scale una delle cameriere pallida, era visibilmente allarmata e preoccupata.
"Caterina che succede?" domandai allarmata e avvicinandomi lentamente a lei.
"In salotto ci sono due soldati tedeschi e chiedono di voi" mi disse in un sussurro, la sua voce era tremante e percepivo la sua agitazione.
Corrugai la fronte sbalordita, "Di me?"
Lei annuì lentamente. Mi staccai da lei ed entrai in salotto, ero convinta che si fosse sbagliata e che i due cercassero mio padre, i due uomini si alzarono dalle poltrone, avevano un'espressione cupa e seria.
"Mio padre al momento non è in casa" dissi io con la voce tremante.
"Non stiamo cercando vostro padre" disse uno dei due con lo sguardo fermo.
"Ah no?" chiesi io avvampando.
"Voi siete la signorina Camilla Verdi?" mi chiese.
Annuì lentamente.
"Deve venire con noi."
"Perché?" chiesi io iniziando a sudare copiosamente.
"Sono ordini signorina."
"Ma io sono minorenne, sono una ragazza, a cosa posso esservi utile?" mormorai lentamente, la paura era alle stelle e le mie mani stavano tremando violentemente. Le mie gambe erano diventate gelatina, il fiato mi mancava e non capivo... o meglio, fingevo di non capire.

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Note dell'autrice: Ecco a voi l'inizio di tutto. Il primo capitolo arriverà domani. :)
Come sempre mi scuso per gli errori (storici, grammaticali, ecc.)
Spero vi piaccia, fatemi sapere tramite i commenti cosa ne pensate♡.
Un abbraccio grande!

Francette

Dein ist mein ganzes HerzDonde viven las historias. Descúbrelo ahora