Mi avvicino per accertarmi che stia bene. Gli tocco il braccio e lui apre gli occhi di colpo.

«Adesso ci andiamo a sedere e tu mi spieghi cosa è tutta questa storia» esclama con calma.

"Mi sa che questo metodo devo utilizzarlo anche io per calmarmi..." penso osservando quanto Demon si sia tranquillizzato.

Lo seguo in silenzio fino al divano. Mi siedo davanti a lui per guardarlo negli occhi mentre parlo.

«So di averti mentito, di non averti detto la verità subito e me ne pento. Prima che ti inizi a preoccupare non ti sto tradendo con nessuno. Non so nemmeno chi mi manda i fiori per l'esattezza. Chiunque sia rimane sempre anonimo firmando con un sigillo alla fine di ogni lettera. Non so dirti come mai ma tutto è iniziato una sera di qualche settimana fa... » racconto.

Più vado avanti a raccontare più vedo Demon interessato. Non mi sembra per nulla arrabbiato come quando è piombato in camera.

Sembra che cerchi di capire chi mi manda i fiori facendosi dei viaggi mentali che non condivide con me. Mi lascia parlare senza intervenire.

«... Per finire oggi mi è arrivato questo messaggio è tutti questi fiori. Fine» esclamo dopo questo racconto assurdo.

Demon prende uno dei tanti mazzi di fiori e li guarda.

«Il tuo ammiratore dovrebbe vergognarsi» esclama storcendo il naso e indicando i fiori.

Non capendo cosa intende gli domando cosa sta dicendo.

«Intendo che questi fiori fanno proprio schifo e che tu meriti di più che dei fiori di bassa qualità mandati per di più da chissà quale montato di testa pazzo di qualcosa non suo» dice tutto d'un fiato.

Io lo guardo e un sorriso si dipinge automaticamente sulle mie labbra.

«Demon Schwartz non dirmi che sei geloso» azzardo.

Lui incrocia le mani al petto e mi guarda con tranquillità.

«Non posso essere geloso di chi desidera ciò che è già mio. Va bene forse non sei ancora tutta mia ma lo sarai anche in quel modo».

«Demon fai il serio» lo rimprovero date le circostanze e i discorsi delicati.

Lui alza un sopracciglio «Sei tu che hai detto che sono geloso... Dimmi tu quanto questo significa essere seri» ribattere.

"Colpita e affondata! Un milione per Demon e zero per Layla!" mi prendo mentalmente in giro.

«Ti diverti a girare la frittata eh?» domando assottigliando lo sguardo nella sua direzione.

Alza le mani e sorride. «A te giro sempre» scherza per poi scoppiare a ridere senza farmi capire perché.

«Demon tornando seri ti chiedo veramente scusa per il mio comportamento e ne approfitto per confessarti un altro peccato» «Layla non parlare di peccati perché non sono un prete e ringrazia che non lo sia sennò puoi dire già addio all'idea di tanti piccoli Demon che ti danno fastidio la notte».

Divento bordeaux al solo pensiero.

Lui si avvicina e mi prende sotto al braccio vedendomi in imbarazzo.

«Quanto mi piaci tutte le volte che arrossisci» esclama baciandomi la guancia.

Si alza in piedi e prende una sedia la mette di fronte a dove sono seduta e si siede composto.

«Allora signorina Black sono qui per assolverla dal suo peccato. Mi dica pure» imita una voce vecchia.

«Sono incinta» esclamo.

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