Capitolo 1

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Vi chiedete mai cosa ci sia dopo la morte? Io lo so. Ebbene,esistono due mondi ultraterreni. Due mondi completamente diversi. Due mondi in guerra. Uno è il Paradiso. Regno di pace e armonia dove l'acqua e l'aria prevalgono sugli altri elementi. L'altro regno è l'Inferno. Regno di dolore e devastazione dove gli elementi principali sono il fuoco e la terra. Mi ricordo,che quel giorno,fu il giorno più brutto della mia vita. La mia storia ha inizio nel giardino dell'Eden. Io ero un'innocente angelo Serafino. Ero la più pura dopo mio padre ovvero l'Arcangelo Michele. Mentre passeggiavo sentivo alcuni angeli bisbigliare tra loro. Sentii che avevano rapito un ragazzo dalle ali d'angelo nere. A quanto pare alcuni demoni si divertivano a spiare. Non era raro che alcuni demoni o angeli caduti venissero a spiarci per poi pianificare un attacco. Io ero stufa di questa guerra. Andai verso casa dove sicuramente mio padre avrebbe deciso che punizione dare a quel demone. Ero curiosa,perciò entrai dalla finestra e mi misi ad osservare vicino ad una guardia. Dopo che fecero entrare il demone in catene,mi appostati vicino a mio padre. Lui mi sorrise con dolcezza ma quando posò lo sguardo verso il demone,assunse un'espressione schifata. Quando rivolsi lo sguardo verso il demone, vidi quello che non mi sarei mai aspettata. Aveva l'aspetto di un ragazzo,grandi ali nere che troneggiavano sulla sua schiena,capelli neri molto corti e due occhi marrone scuro. Lo riconobbi. Quell'angelo caduto,era Lucas. Era il mio migliore amico...ma dopo che mio padre gli proibì di avvicinarsi a me decise di cadere e seguì le orme di Lucifero,il Sovrano degli inferi. Mi misi davanti a mio padre e dissi:

-Papá qualunque sia la tua sentenza non lo uccidere-

Lui mi guardò in malo modo e cominciò ad innervosirsi.

-E perché mai dovrei risparmiarlo?-

-Lui è Lucas,era il mio migliore amico..ti prego risparmiarlo!-

Lui sfoderò un'arma benedetta dalla cintura e mi scostò.

-Ah..ora capisco tesoro,Lucas....il plebeo a cui ho proibito di avvicinarsi a te...ora ho un motivo in più per ucciderlo!-

Mi rimisi davanti a lui.

-Papá ti sto implorando non farlo!-

-Conosci bene il volere del Signore. I demoni vanno eliminati uno per uno. Il mondo deve vivere in pace e armonia non con queste fecce che girano liberi per il mondo umano a seminare distruzione!!!-

Perdendo ogni lucidità,tirai un gancio destro a mio padre. Una cosa che non mi sarei mai permessa di fare ma lui non si comportava come dovrebbe. Con questa guerra,era diventato un assassino a sangue freddo.

-Ma cosa dici papà?! Non eri tu che l'altro giorno parlavo di equilibrio?! Vergognati!!-

Mio padre non rispose. L'unica cosa che fece fu restituirmi il pugno che mi fece sbattere la testa al suolo. Mi rialzai a fatica ma quando lo feci, era troppo tardi. Mio padre era impegnato a staccare la testa di Lucas dal suo corpo. Gettai un urlo di dolore. I miei occhi divennero azzurro luminescenti segno che stavo per scoppiare e lo sapevo per esperienza,quando scoppiavo non era un buon segno.

-Guardie, prendetela e legatela!!-

Le guardie esitarono e rimasero fermi dov'erano.

-HO DETTO PRENDETELA! COSA FATE LI IMPALATI?-

Io mi misi a ridere.

-Cosa c'è paparino? Le tue guardie non ti fanno retta?-

Le guardie non riconoscendo il mio comportamento irrispettoso, mi afferrarono le braccia e mi legarono per bene. Michele era molto deluso.

-Portatela nel famoso strapiombo e buttatela dentro. Non mi serve una figlia ribelle e debole come lei-

Le guardie mi trasportarono vicino allo strapiombo e senza nessuna emozione,mi buttarono all'interno.

Mentr cadevo,l'unico rumore che si sentiva,erano le urla delle anime dannate. All'improvviso sentii delle altre urla....oh aspetta....erano le mie! Caddi sopra ad un albero per poi ricadere al suolo. Mi sentii le palpebre pesanti,mi lasciai andare e svenni. Dopo qualche minuto,mi sentii prendere in braccio. All'improvviso,dopo qualche secondo, mi senti adagiare su qualcosa di assolutamente caldo,come un letto. Mi svegliai quasi subito. Mi ci volle un po' prima di realizzare di trovarmi all'interno di una stanza da letto. Era una camera da letto dove il colore dominante era il nero. Seduto su una poltrona in pelle, vi era seduta una persona. Non riuscivo a riconoscerla dato che era di spalle. L'unica cosa che riuscivo a vedere bene erano i capelli neri che gli ricadevano sulle spalle. Provai ad alzarmi dal letto ma il fruscio delle lenzuola,fece scattare sull'attenti l'individuo.

-Sei stanca. Dovresti riposarti-

-Il mio posto non dovrebbe essere qui. Voglio tornare a casa. Voglio tornare in Paradiso-

-Bhe angioletto,potevi evitare di tirare un gancio destro a quel fighetto di merda-

-Ma tu chi sei?-

-L'unica cosa che puoi sapere per adesso, è che sono un tuo nemico.-

Mi venne un groppo in gola che ingoiai con molta difficoltà.

-Senti...ti ringrazio per avermi aiutata ma questo non è il mio posto-

-Angioletto,non dovrebbe più importarti. Non hai più le tue ali giusto?-

Non risposi. Io le mie ali ce le avevo ancora. Le sentivo dentro di me. Come avrebbe reagito se gli avessi rivelato che io ero ancora un angelo puro al 100%?

-Angioletto ti ho fatto una domanda..non rispondi?-

Per la prima volta nella mia vita decisi di mentire.

-No le ali...sono evaporate insieme alla mia purezza-

-Perfetto,seguimi allora,ti porto nella tua stanza-

-Perfetto-

Sapevo che quella bugia non avrebbe portato nulla di buono.

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⏰ Last updated: Jun 12, 2017 ⏰

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Io e LuiWhere stories live. Discover now