Paure

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Mirai tirò su col naso; aveva la vista appannata. «Senpai!» chiamò.

La ragazza dai capelli stranamente rosa piagnucolò e un gridolino strozzato si fece strada per la sua gola sottile. Tirò su col naso ancora due volte. «Senpai!» chiamò di nuovo.

Akihito la guardò torvo.

Mirai, allora, lo osservò con sguardo implorante, poi spostò l’attenzione sull’uomo di fianco a lei che le afferrò il braccio. Sussultò, sapeva che prima o poi sarebbe successo.

«Ti prego basta senpai! Mi farà male! Mi farà male!» sentiva gli occhi gonfi di lacrime.

Il ragazzo biondo sbuffò.

«Mirai sta buona» la rimproverò.

L’uomo in camice bianco si avvicinò ancora, ora aveva in mano l’oggetto incriminato, oggetto di sciagure e sventure. A Mirai tremò il mento. Akihito, invece abbozzò un sorriso; un po’ per scaricare la tensione che la ragazza gli stava inevitabilmente passando, un po’ intenerito dalla scena.

L’uomo misterioso, il cattivo della situazione, alzò il braccio e premette con decisione l’oggetto maledetto contro il povero braccio di Mirai. La ragazza dagli occhiali rossi soffocò un acuto e strinse con forza il lenzuolo del lettino su cui era seduta.

Il dottore, ovvero l’uomo cattivo, applicò sul buchetto della puntura un cerotto coi cuoricini e disse:« Ok, ragazzi; vaccino fatto! Caramella?» Mirai fulminò con lo sguardo il dottore.

(Parole: 218)

storia scritta senza pretese, in una domenica tranquilla.
Spero vi piaccia, per eventuali errori comunicatemeli e proverò a riparare.
Buona lettura, Rosy.
(Media creati da me)

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