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Mi chiamo Marco, non so né sorridere né piangere, vivo in un piccolo paesino a sud di Milano; Nato per morire in questo degrado, so fare solo una cosa: tirare polvere bianca attraverso il mio naso. Ho perso la facoltà di vivere quando per un grammo di coca ho rubato i soldi al mio miglior amico, ma la droga ci tramuta in animali e la dipendenza ci tramuta in delle bestie. L'unica cosa che mi consola è il sole, così luminoso, così pieno di vita; spero che un giorno anch'io sarò come il sole, ma nell'inferno non esistono luci e anche dopo la mia morte sarò condannato a soffrire per sempre.
Qui va tutto male, vorrei scappare ma quando hai quello schifo nelle vene e ti manca la forza di lottare, non puoi scappare da quel mostro...t'insegue. Cerco l'ennesima "botta" nelle vie della mia città, mentre continuo a pregare un Dio di cui ho dimenticato pure il nome. Anche la società si è dimenticata che esisto, mi ha abbandonato in questa stanza recondita con una siringa in mano, e preferisce continuare a chiudere gli occhi e a dimenticarsi dei ragazzi come noi.

Loro non sanno che significa avere la morte nelle vene. Loro non sanno che significa morire ogni giorno.

STORIE SPEZZATE-Il breviario dei tipi tossici Where stories live. Discover now