2.

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Il mattino seguente, non sono più sul divano.

Sono in un letto, ma non capisco in che stanza.

Mi stropiccio gl'occhi e cerco di mettere a fuoco.

Sobbalzo quando mi rendo conto di essere nella camera di Mac.

Grazie al cielo non nel suo letto.

Cerco di pensare a come ci sono finita qua, ma ricordo con chiarezza di essermi addormentata sul divano, al piano terra.

Improvvisamente, mi ritrovo Mac appoggiato allo stipite della porta.

Mi scruta attentamente e mi sorride.

"Buongiorno splendore!"

"Buongiorno Mac" alzo lo sguardo quando mi rendo conto di aver usato un tono brusco.

"Scusami, non sono di buon umore."

"Come mai?" in quel momento si siede di fianco a me, quasi preoccupato.

"Be', svegliarsi nella camera del tuo migliore amico senza sapere il perchè, mi sembra una causa perfetta."

"E' per questo?" mi risponde, iniziando a ridere.

Conoscendolo, so già che sarà una risata infinita.

" Questa notte sono sceso per prendere un po' d'acqua e ti ho trovata per terra.

Eri molto fredda,perciò ti ho portata in camera e ti ho messa al caldo. Tranquilla, non ho dormito con te."

Con tre frasi, le mie ansie si sono sciolte.

Ma, perchè avevo ansia?

Anche se avesse dormito con me? E' pur sempre il mio migliore amico, no?

Scaccio dalla mente queste domande inutili e scendo al pian terreno con Mac.

Appena entrata in cucina, Emma mi sorride dandomi il buongiorno, mentre Tinus mi da le spalle.

All'inizio mi rattristo, ma poi mi accorgo che ha le cuffie, quindi è perdonato.

Mac si siede accanto a lui iniziando a ingurgitare latte e cereali, mentre io mi dirigo verso la dispensa.

Prendo due biscotti e, girandomi, noto che Tinus mi sta fissando.

"Buongiorno" gli dico, sorridendo più spontaneamente possibile.

"Buongiorno" mi risponde, in tono brusco.

Mac lo fulmina immediatamente con lo sguardo e lui si alza da tavola, con aria scocciata.

Seduta sulla sedia, sono indecisa sul da farsi.

Vorrei seguirlo, per risolvere la situazione tra di noi, la quale non mi convince affatto.

Ma da una parte non mi interessa quello che pensa di me, come non mi interessa cosa pensano le altre persone.

Le gambe mi tremano e ho le dita fredde, come quando sono molto indecisa, e Mac lo sa bene.

Infatti mi sta osservando, in attesa di una mia reazione.

All'improvviso scatto dalla sedia e, a passo svelto, mi avvio verso la porta.


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