Capitolo Sessantacinquesimo

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Interdetta, decisi di non farne una questione reale, e chiusi la porta, dedicandomi solo a me

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Interdetta, decisi di non farne una questione reale, e chiusi la porta, dedicandomi solo a me.
Mi eccitava l'idea di uscire ancora con Francis, di ritornare nel luogo in cui avevo deciso di dargli un'opportunità, dove ci eravamo baciati e non me n'ero pentita.
Mi sciolsi i capelli, e li lasciai cadere morbidi sulla schiena.
Indossai un vestito azzurro, a gonna ampia, con lo scollo a barca che lasciava le spalle scoperte.
Una collanina con un opale azzurro, e una coroncina di fiori.
Sembrava che le coroncine di fiori fossero una moda che aveva lanciato proprio la Regina Mary dal suo arrivo alla corte Francese, ed ora si stava pian piano espandendo in tutta Europa.
Mi truccai, e mi sedetti sul letto per mettere le scarpe.
Ecco un'altra fitta alla pancia.
Quel piccolino voleva farmi avvertire la sua presenza in ogni modo.
« Lo so, lo so che ci sei piccolo » mormorai come una sciocca.
Guardai la pancia.
Si era ingrossata un pochino.
Ormai la rotondità era evidente, per questo sceglievo i vestiti più larghi possibili, non riuscendo nemmeno ad indossare più i corsetti.
Mi alzai, aprii la porta e mi avviai verso i giardini.
Francis mi aveva detto di aspettarlo più avanti, all'entrata dei boschi, senza però azzardarmi ad entrarci.
Cercai di sgattaiolare dai reali, senza farmi vedere.
Ero da sempre stata invisibile nella mia vita. Ero sempre stata "la piccola Beth".
Ovunque andavamo, era sempre mio fratello ad essere messo al centro del discorso.
Perché lui era bello, perché sapeva cacciare, perché sapeva leggere.
Ogni volta che ero insieme a lui, le attenzioni era rivolte solo a mio fratello.
Poi ogni tanto, mi guardavano e dicevano « Ah, ma qui c'è anche la piccola Beth! » io facevo un sorriso timido, e non dicevo una parola.
Non mi piaceva stare al centro dell'attenzione, ma non mi piaceva neppure essere totalmente ignorata.
Col tempo però, avevo imparato a farci l'abitudine.
E proprio nel momento in cui avevo imparato a convivere con il mio essere invisibile, ecco che a corte ero finita nell'occhio del ciclone.
Quando entravo in una stanza, o semplicemente passeggiavo sentivo i bisbigli delle persone, che mi additavano, e parlavano alle mie spalle.
Ma quella volta sembrò di essere ritornata a tanti anni prima.
Nessuno si accorse di me, e riuscii ad andare via, senza essere fermata.
Un tratto di strada lo percorsi a passo veloce, e quando attraversai completamente il giardino, rallentai.
Mi fermai per qualche secondo, avevo il fiatone.
« Beth! » alzai lo sguardo, era Francis.
Rimasi per qualche secondo stordita.
Quel pomeriggio, aveva qualcosa di particolare. Era più bello del solito.

 Era più bello del solito

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Once Upon a Time, a Reign | Completa, in revisione |Where stories live. Discover now