Vivere per.

23 4 1
                                    

E come le persone si fermavano a guardarmi, io mi fermavo a guardare loro.
A osservare ed analizzare le loro vite mediocri, insulse, senza aspirazioni.
Studiare per trovare lavoro, trovare lavoro per vivere, vivere per.
Ecco cosa facevo io, vivevo per.
Avevo rimosso dalla mia mente qualsiasi cosa a cui non riuscissi ad attribuire un senso.
E i giudizi delle altre persone non mi sfioravano, non mi arrivavano.
Come potevano essere loro a giudicare me? Non avevo neanche più bisogno di etichettare il mio orgoglio come tale.
Sapevo di non aver commesso errori; non era una mia opinione, erano i fatti.
Perché le persone si lasciavano trascinare dal dovere e non dal volere?
Perché si ostinavano a farsi rovinare la vita o, nel peggiore dei casi, a rovinarsela da soli?
Perché non fuggivano, ogni tanto, lasciando solo un post-it e un calzino, esattamente come avevo fatto io?
Perché continuavo a vedere la mia vecchia famiglia come una famiglia?
Non ero ancora del tutto libera, ma aspiravo ad esserlo.
Vivere per. Non c'era una ragione, in tutto questo, c'era solo la voglia di vivere per.
Di possedere cose immateriali, di dominare la parte più astratta di ogni persona, di legarmi con tutto ciò a cui tenevo.
Non avevo bisogno di un'identità, di un nome, di un cognome, finché la mia casa era il mondo ed il mio regno era l'asfalto.

Visione del mondo.Where stories live. Discover now