Anteprima

104 7 14
                                    

Dante

Giona mi aveva chiesto se fossi pronto e non se l'era presa quando avevo finto di non ascoltarlo. Anzi, probabilmente aveva mentito a se stesso sostenendo: "Sta guardando le montagne, per forza è distratto" con una scrollata di spalle. La verità è che lo conosco da diciannove anni e la sua insicurezza non può sfuggire alle mie orecchie. Porge tante domande, lo fa quando sono impegnato in qualcosa d'importante; mentre leggo i libri di papà, osservo le foto d'infanzia, vado a caccia di nuove notizie sulla rete, programmo vie di fuga promettenti per poi cancellarle il giorno seguente.

Giona non vuole davvero delle risposte, o adesso mi raggiungerebbe sulla riva del lago ghiacciato e lancerebbe le briciole di pane alle cornacchie. Non saremo mai pronti. E questi uccelli lo sanno, e un giorno non troppo lontano saremo come loro, e dimenticheremo cosa invece siamo stati, e ci assomiglieremo tutti quanti. Non riusciremo a opporci alla natura, né alle sue selezioni restrittive. Quando mi trasformerò definitivamente, scorderò che Darwin l'ha chiamata "legge del più forte" e io "legge del più assassino." I loro becchi che si uccidono a vicenda, strappando piume e tarsi senza alcuna pietà, ne sono la prova.

Giona sa già le risposte. Ogni sera le vede stropicciate nella spazzatura. Sfuggire dal circolo della morte è impossibile.

DisallowanceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora