Capitolo Cinquantaduesimo

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Francis deglutì, e poi fece come gli avevo detto

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Francis deglutì, e poi fece come gli avevo detto. Intanto lui si sfilò la camicia, ma rimase coi pantaloni addosso.
Forse era troppo timido per toglierseli.
Entrai lentamente in acqua, e il tepore mi fece venire i brividi lungo tutto il corpo.
Quando mi voltai verso Francis, vidi che mi stava guardando.
Quando colse il mio sguardo, arrossì. « Scusa, io non volevo... » « Dai, vieni. » dissi, mentre già non toccavo più.
Mi muovevo, creando piccoli cerchi in quell'acqua caldissima.
Francis mi raggiunse dopo poco, iniziando a nuotare anche lui. « E' un paradiso! » mormorai. « Già. » commentò lui.
La luce era tenue e calda, l'acqua piacevole e profonda, era tutto perfetto.
Mentre nuotavo, dell'acqua mi bagnò i capelli.
Mi voltai e Francis stava sghignazzando.
Io lo guardai male e nuotando verso di lui lo bagnai a mia volta. « Come ti viene in mente! » dissi, mentre tutti e due ridevamo. « A me? » disse lui, e iniziò a riempirmi completamente d'acqua, facendomi quasi mancare l'aria. « Basta, basta Francis mi manca l'aria, ti prego! » lo implorai.
A un certo punto mi prese da dietro, bloccandomi le braccia « Sei pronta a vedere una cosa? » mi sussurrò all'orecchio. « Cosa? » « Quando siamo sotto, chiudi gli occhi! » Non ebbi neanche il tempo di replicare, che Francis si tuffò di schiena, trascinandomi sott'acqua insieme a lui.
Quando fummo sotto aprii gli occhi, fissando l'acqua.
Era uno spettacolo meraviglioso.
Mi sembrava di guardare la volta verde della grotta immersa in una bolla d'acqua, e tra i flutti dello specchio si perdevano colori tra l'arancione, e il rosa, e l'azzurro.
Francis mi teneva ancora stretta, e quando riemergemmo presi un respiro a pieni polmoni. « E' stato grandioso! » dissi, scandendo ogni singola parola.
Mi voltai e lo abbracciai forte, pervasa dall'adrenalina.
Francis mi prese in braccio, scortandomi verso la riva, e quando arrivammo quasi sulla sponda Francis perse l'equilibrio e crollò su di me, mantenendosi solo con le braccia che gli impedivano di schiacciarmi.
I suoi occhi si piantarono nei miei, il suo petto si alzava e si abbassava a ritmo dei suoi respiri spezzati, le goccioline d'acqua cadevano leggere dai capelli bagnati.
Nessuno dei due osava muoversi, nessuno dei due osava dire una parola.
Ciò che si era creato in quel momento tra di noi era al di fuori di ogni immaginazione, una tensione palpabile, un'attrazione fisica che non poteva essere ignorata.
I suoi occhi indugiarono sulle mie labbra, in attesa che quelle si protendessero verso le sue. Movimento che quelle non fecero mai.
Mentre il mio cuore accelerava ebbi la forza di pronunciare un "non posso", svincolarmi dal suo corpo ed alzarmi in piedi, stringendo le braccia attorno al mio corpo.
Francis si alzò, pulendosi la sabbia dai pantaloni, e si guardò intorno imbarazzato.
Io mi sentivo colpevole di qualcosa che non era nemmeno accaduto, e mi sentivo male per essere stata soggiogata da un'atmosfera che aveva fatto da padrona.
Francis si avvicinò a me, mi prese per mano senza dire una parola, e mi portò verso le spire di un gayser, mantenendosi a distanza. Nessuno dei due parlò dopo quello che era quasi accaduto tra noi, ci limitammo ad uscire, dopo esserci asciugati, a rivestirci e a montare a cavallo. « Beth, per quello che è successo prima... » « Non è successo niente, Francis. Non c'è bisogno di parlarne. » tagliai corto, perchè non volevo che quella questione tornasse a galla.
Non volevo che i miei sentimenti per Francis fossero così palesi anche ai suoi occhi. Galoppammo, in balia del velo, e sotto il bacio del sole e arrivammo nello spiazzale dove mi aveva fatta salire poche ore prima. « Grazie di questa piccola parentesi felice. Sono stata davvero bene. » confessai. « Anche io. Potremmo farlo ogni volta che vuoi, io ci sono sempre per te. » « Grazie, grazie. » dissi abbracciandolo.
Lui mi diede un bacio sui capelli, poi ci avviammo entrambi verso il castello.
« Cos'è tutto questo trambusto? » dissi, vedendo alcune donne che accorrevano verso l'entrata del castello.
Vidi anche Bash, che stava andando verso una carrozza che era appena arrivata.
Dalla carrozza scese una ragazza, riccamente vestita, con i capelli castani intrecciati in una pettinatura alta, con dei riccioli che le ricadevano sulle spalle nude.

Once Upon a Time, a Reign | Completa, in revisione |Where stories live. Discover now