Le ferite aperte

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 mi feci aiutare a lavarmi e cambiarmi mi  mi sentivo un po meglio  poi chiesi uno specchio

ma ne la mia amica ne  l'infermiera osarono dammelo si guardarono in faccia e poi l'infermiera mi disse:

- chiamo il dottore ed usci dalla stanza

-Margaret perché non volete che mi guardi?

-ma no Ginevra aspettiamo il dottore

giunto il dottore  mi chiese come mi sentivo e chiese a Margaret se si poteva accomodare fuori, ma Margaret  disse che era una collega psicologa  e che voleva restare poteva essere d'aiuto

il dottore inizio la visita  poi chiesi se potevo  avere uno specchio 

- Ginevra ascolti  lei può specchiarsi ma oggi il suo viso non e più quello prima dell'incidente e pieno di lividi ed escoriazioni ci vorrà ancora qualche settimana per riaverlo come prima

-voglio specchiarmi,voglio alzarmi da questo letto voglio  camminare sulle mie gambe

-una cosa alla volta, per alzarsi e troppo presto la violenza che lei ha subito non e stata una passeggiata deve resistere qualche altro giorno  domani la porteremo a fare gli esami se tutto andrà bene potrà alzarsi per ora si accontenti dello specchio 

mi porse uno specchio da borsetta avevo Margaret vicino  che mi diceva guardati solo quando ti senti pronta  tirai un respiro e apri lo specchio e iniziai a scrutare il mio viso non mi riconoscevo più  ero gonfia piena di graffi e lividi avevo il sopracciglio spaccato e lo stesso il labbro  l'occhio era gonfio e a stento potevo aprirlo non dissi niente le lacrime mi scendevano  tranquillamente da sole.

poi il dottore mi disse: deve sporgere denuncia e stata fortunata poteva perdere l'occhio

-dissi di no e chiusi l'argomento. tornai lo specchio al dottore e lo ringraziai 

usci dalla stanza con a seguito Margaret  piansi tutte le mie lacrime in quel momento poi  senti le urla di Dario e la voce dell'orco Omar era li fuori  che voleva vedermi ebbi una crisi di panico non riuscivo nemmeno a respirare stavo andando in shock.

Margaret  entrando in camera diede l'allarme mezza corsia d'ospedale venne a soccorrermi  venni intubata e sedata. i giorni passavano e io ero sempre giù di morale  mi mancava Federic di cui non sapevo nulla  a casa in quello stato non potevo tornare  a lavoro ero in malattia e non mi andava di rientrare.

il mio viso si stava normalizzando gli accertamenti e le visite  diedero  risultati positivi cosi  decisero di dimettermi con la cosa che dovevo restare a riposo 

accettai e decisi di rientrare  nel mio appartamento Dario ed Elvira  mi accolsero clamorosamente. mi sentivo meglio  mi sentivo a casa con i miei amici.

raccontai cosa era successo realmente  a Dario  e le minacce  mi disse di denunciarlo

decisi di non farlo e chiesi il trasferimento in un altro ufficio a bergamo vicino a Margaret cosa che Omar non mi diede.

eravamo quasi sotto le feste ed ero ritornata in me e decisi di rientrare a casa  dai miei cari   chiesi se potevo ritornare nel mio vecchio ufficio, ma questo significava anche un declassamento.

accettai   e decisi di trasferirmi anche perché erano ormai mesi che non lavoravo più


il nuovo anno venne  e festeggiai con i miei amici e  il mio pensiero fu per Federich  avevo fatto soffrire anche lui  non sapevo nulla non gli mandai mai nessun messaggio ne  gli auguri  a mezzanotte Dario diede la notizia che si sarebbe sposato a febbraio  perché c'era la cicogna in arrivo li guardavo tutti erano felici ed innamorati io scappai fuori da quella stanza in lacrime   mi sedetti fuori a sfogare la mia disperazione sapevo bene che non sarei stata più una donna normale.

Margaret  mi chiese che cosa era successo e perché ero scappata fuori in quel modo  l'abbracciai e  mi sfogai gli dissi che  non sarei più tornata quella che ero  e che avrei costruito una corazza intorno  a me.

piansi per quasi due ore  poi esausta  caddi in un sonno profondo e mi svegliai la mattina seguente in camera mia.


tornai a lavoro e diventai più agguerrita che mai  ripresi il mio posto  in azienda  con la mia segretaria e le mie vecchie abitudini.

Omar il mio incubo  mi telefonava tutti i giorni mi mandava fiori e gioielli  cosa che io rimandavo indietro. ero sempre più agguerrita e avevo sempre di più paura di stare con un uomo da sola

quindi mi rinchiusi in casa  a  leggere   non facevo altro  venne l'estate  ed io restavo a casa non andavo al mare per paura di essere importunata. anche perché il mio incubo era sempre presente nella mia vita.

Il Tuo Occhi Mi Hanno RapitoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora