Story my life

1 CAPITOLO

Sono a casa nel letto con delle cuffiette nelle orecchie, intenta ad ascoltare 'Nun t'annammurà' di Christian Rosselli e Tony Colombo. Si amo molto le canzoni napoletane, sono come una droga per me.
Chatto con la mia migliore amica Sofia, le sto raccontando quello che è accaduto oggi.

Stamani i miei genitori come al solito stavano litigando, erano le 4.00 del mattino, prestissimo, sento dire da mio padre:
Lui: "Mi devi dire da chi ti sei fatta fottere, puttana!"
Lei: "Tiziano, te lo giuro che non ho fatto niente, sono tutte bugie quelle che vanno dicendo in giro"
Lui: "Sei solo una lurida puttana, ora ti uccido" le dice mentre cerca di strozzarla.
Ascoltando tutto ciò, scatto subito giù dal letto e vado di corsa nella stanza da letto dei miei.
Apro la porta e vedo mio padre che trascina per i capelli mia madre con un coltello in mano, si sta dirigendo verso il balcone.
Corro subito nella loro direzione e grido:
"Che cazzo stai a fare, papà?" lui mi guarda pieno di rabbia e mi tira uno schiaffo così forte da farmi cadere a terra.

Me la pagherai, brutto idiota!

Mi rialzo subito, senza pensarci due volte e vado verso di lui. Non me lo doveva dare quello schiaffo e non si doveva comportare in quel modo con mia madre!
Quando sto davanti a lui, gli prendo con una mossa veloce il coltello dalle mani e glie lo punto contro.
"Giuro che se fai un'altra cosa del genere ti farò passare le pene dell'Inferno" lui mi guarda con terrore e rientra in camera. Appena vedo che si sta infilando nel letto, vado da lui e gli dico:
"Forse non hai capito che tu da qua te ne devi andare sennò chiamo subito la polizia." lui appena sente far uscire quelle parole dalla mia bocca, sgrana subito gli occhi.

*FLASHBLACK*
Circa un anno fa, stavo camminando nelle strade di Bari, stavo facendo una delle mie solite passeggiate notturne. Mentre stavo camminando tranquillamente con le cuffiette nelle orecchie a basso volume, sento dei passi dietro di me farsi sempre molto più vicini. Al ché, io mi volto per vedere chi fosse, ma non vedo nessuno. Pensai fra me e me: avrò sentito male, sicuramente. Anche perché sto ascoltando la musica, quindi sarà stata una mia impressione.
Dopo cinque-dieci minuti sento di nuovo dei passi, al ché io mi giro di scatto e vedo un tizio vestito di nero, nascondersi velocemente dietro un muretto. Faccio un passo indietro per vedere chi fosse questa persona e finalmente lo vedo.
Quest'uomo mi prende con forza dal polso e mi strascina a sè. Prende una specie di fazzoletto e me lo appoggia molto bruscamente sulla bocca, fino a farmi perdere i sensi. Piano piano inizio a vedere tutto sfocato, fino a quando perdo i sensi e cado a terra.

Mi risveglio in una stanza per me sconosciuta, legata ad un letto. Subito dopo vedo entrare un uomo sulla cinquantina d'anni avvicinarsi a me dicendomi "ti sei svegliata finalmente..ora potrò pure scoparti come non ti ha mai scopata nessuno.". Mi violenta. Purtroppo non sono riuscita a vederlo in faccia, perché portava una maschera di halloween.
Dopo essersi divertito con il mio corpo, lo guardo spaventata. Lui si avvicina al mio orecchio, sussurandomi "tranquilla piccola sta poche ore tornerai a casa tua sana e salva, ma non dopo avermi fatto un bel lavoretto di bocca" mi guarda con un sorriso da malato mentale, poi io con una gamba gli tiro un bel calcio forte sulle sue parti intime e con l'altra gamba sul viso. Lui sviene per terra e io cerco di liberarmi i polsi. Ci riesco e scendo subito dal letto afferando la maniglia della porta e riesco a scappare.
Da quel giorno, mio padre ha sempre avuto paura di me, non so per quale motivo.
*FINE FLASHBACK*

Mio padre se ne va di casa, rimaniamo solo io, mia madre e i miei due fratelli che non hanno sentito niente perché dormivano.
Tranquillizzo mia madre dicendole che non le sarebbe accaduto niente finché non sarei stata io al suo fianco a proteggerla sempre.
Ci infiliamo nel letto e ci addormentiamo abbracciate.