Hogwarts express

3.2K 153 24
                                    

~Hermione~
Avevo trascorso l'estate dai Weasley dopo la guerra e grazie a me ed Harry, Molly si era un po' ripresa dopo la morte di Fred.

Io e Ron stavamo insieme da maggio, ma a metà agosto avevamo capito di essere solo migliori amici e che il bacio nella camera dei segreti era stato un bacio di sicurezza e di paura, paura di morire.

Harry e Ginny stavano insieme da gennaio e tutto andava a gonfie vele. Inoltre Harry aveva chiesto il permesso al signor Weasley di chiedere la mano a Ginny, e sia il padre che la figlia approvarono!

Saremmo inoltre ritornati presto ad Hogwarts che era quasi ripiombata nella solita normalità. Voldemort era morto ma c'erano ancora dei suoi seguaci in vita e avevano intenzione di portare a termine la missione non conclusa dall' Oscuro Signore...

I Malfoy erano morti e Draco era l'unico rimasto in vita, ma era solo.
L'unico amico che aveva da sempre era Blaise Zabini. Erano mangiamorte insieme ma, la differenza, era che Draco si era pentito e il Ministero lo aveva risparmiato perché non aveva ucciso nessuno per il volere di Voldemort.
Comunque risparmiarono anche Blaise per lo stesso motivo.

Luna e Neville si sarebbero sposati a luglio dell'anno seguente grazie a Neville, che si era dichiarato durante la guerra per paura di morire e di perderla per sempre.

Ora noi potevamo recuperare l'ultimo anno perché non avevamo dato i M.A.G.O. e, senza gli esami, non potevamo certamente lavorare.
Hogwarts era sempre stata la casa di tutti noi, la nostra salvezza e anche durante il periodo buio della guerra ci siamo sentiti, in qualche modo, protetti.

L'unica forse che poteva capire Malfoy ero io. Non ero mai stata da sola in quei sette anni, ma eravamo stati marchiati da due anime oscure, ormai morte, che avrebbero lasciato un vivido segno sulle nostre braccia e sui nostri cuori.

Quest'anno ero tranquilla ma la McGranitt, che era diventata preside, ci aveva informato via gufo che, al nostro ritorno ad Hogwarts, non avremmo nemmeno dovuto disfare le valigie perché saremmo stati via due mesi a coppie in dei cottage inglesi tutti ravvicinati fra loro.

Ginny mi destò dai miei pensieri profondi "HERMIONE PORTA GIÙ IL TUO BAULE CHE DOBBIAMO ANDARE."
Portai giù il mio baule con un incantesimo, perché ero maggiorenne e potevo compiere magie al di fuori delle mura della scuola, e portai anche il mio timpano in mano perché Ginny lo aveva frantumato con le sue grida.

A King's Cross trovammo uno scompartimento libero e, esattamente un minuto prima della partenza, trovammo Draco Malfoy a bussare alla nostra cabina occupata da me, Ginny, Harry e Ron.

Ginny aprì la porta con un incantesimo non verbale e Ron sibilò "Che vuoi Malfoy? Non dovresti essere da papino?"
Dissi a Ron di tacere in modo brusco e, viste le condizioni latitanti e precarie di Malfoy, gli dissi freddamente di sedersi.

Iniziò a spiegarci come andarono le cose e anche i miei amici Grifoni capirono che Malfoy si era celato sotto una maschera di odio e indifferenza per sette anni, solo sotto volere del padre.

Ci disse che aveva sempre avuto una cotta segreta per una ragazza fin dal primo anno ma non ci disse il suo nome. Non la descrisse per paura che potessimo fare le spie come i bimbi e ci fece capire che ne era ancora innamorato, scoccandomi un'occhiata decisa mentre lo disse.

Il tragitto sulla carrozza lo facemmo io e Malfoy mentre vidi i miei amici allontanarsi per prenderne una con Neville e Luna; Ginny mi lanciò uno sguardo malizioso e io la incenerii mentalmente.

Durante il tragitto di venti minuti non ci staccammo mai gli occhi di dosso e la cosa non mi dispiacque. Insomma, non fraintendete, ma non avevo quasi mai notato quei suoi occhi grigi magnetici così belli.
Dietro il suo sguardo profondo si celava la tristezza di quei sette anni buttati via a prendermi in giro e a fregarsene di tutto e di tutti, o almeno credo...
Notai però anche un pizzico d'amore in quello sguardo gelido e fisso sul mio, come se volesse farmi capire qualcosa che non era mai riuscito a dirmi.

Quando la carrozza si fermò scese per primo e mi porse la mano.
Io la presi e mentre mi aiutò a scendere i nostri occhi continuarono a fissarsi.
Eravamo a mezzo metro di distanza e continuavamo a sbranarci con gli occhi, che si parlavano da soli.

"Grazie Granger per aver fatto tutti quei pensieri positivi sul mio tornaconto."

Rimasi inchiodata vicino alla carrozza e ancora un po' ipnotizzata da quello sguardo e da quelle parole uscite dalla sua bocca.
Era un legilimens, avrei dovuto aspettarmelo dopotutto.
Sperai solo che non avesse letto anche della mia cotta che poi cotta non era. Ero proprio innamorata di lui dal terzo anno, da quando, dopo avergli tirato un pugno sul naso, avevo provato un senso di colpa che mi attanagliava lo stomaco.

Non ero mai riuscita a togliermelo dalla testa e mai lo avrei fatto.

Nel Bene e nel MaleWhere stories live. Discover now