capitolo 9

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Mi sveglio di soprassalto realizzando che stavo dormendo per terra. Mio cugino mi chiama dando pugni alla porta e mio zio la stessa cosa...sento mia zia piangere disperata e...
-Filippo?- sussurro...non posso crederci è venuto? Per fare cosa? Si è preoccupato? E per cosa? Dopo quello che ha fatto sì deve preoccupare solo di sparire da questo mondo se non vuole la faccia spaccata. Apro la porta vedendo i volti preoccupati
-Ma che avete?-
-Tesoro- mia zia mi viene incontro abbracciandomi forte
-Z-zia...non ero svenuta stavo solo dormendo- interrompo il nostro abbraccio allontanandola di poco e sorridendole per consolarla
-Oh...ci hai fatto preoccupare, mi spieghi il motivo della porta chiusa a chiave?- dice mio zio passandosi una mano sulla fronte. Passo lo sguardo poi a mio cugino che come lo zio si passa una mano in faccia per la preoccupazione...poi lui, lo guardo io e mi guarda lui, mi scende una lacrima allora mordo il mio labbro inferiore spostando lo sguardo
-Posso passare?- chiedo
-Si-sussurra Filippo. Lo guardo ancora una volta e scoppiando in un fiume di lacrime scendo giù ancora con lo sguardo preoccupato degli zii addosso. Mio cugino è occupato a guardare con gli occhi pieni di rabbia Filippo...avrà capito che è lui il ragazzo che mi ha spezzato il cuore. Scendo giù in cucina e prendo un bicchiere d'acqua bevendolo velocemente non facendo caso a Filippo che mi fissa...è difficile ignorarlo, è difficile ignorare il suo sguardo pentito, addolorato.
-Continuerai ad ignorarmi all'infinito?- continuo a camminare
-Lawrence aspetta- mi prende per un braccio allora mi fermo abbassando lo sguardo
-Ho bisogno di spiegarti...abbiamo litigato per una cosa puramente banale- strizzo gli occhi cercando di elaborare qualcosa da dirgli
-Una cosa puramente banale?- quasi ringhio
-Quindi io sto soffrendo per una cosa puramente banale?! Così tu la chiami?! Cosa banale?! Ma secondo te?!- grido come una pazza in un manicomio
-Sh non gridare...sì, una cosa banalissima- lo vedo serio, non sta scherzando. È davvero una cosa banale.
-E sentiamo...parla su...vediamo se è una cosa tanto banale-
-Non è la mia fidanzata- mi metto una mano davanti alla bocca in modo teatrale
-Oddio! Sarebbe questa la cosa banale? Non si era capito sai?!- grido ancora infuriata
-È solo una mia amica cazzo, le piace scherzare...è stata mia fidanzata ed è fissata di esserlo ancora-
-Accidenti! È tua amica così!?- grido sempre con il tono più alto
-non c'è motivo di gridare e comunque no..prima era mia amica poi fidanzata insomma è complicato, è fissata...l'ho cacciata via subito. Non mi interessa di lei io voglio te...ti ho cercato per tutta Umbria, ho pensato di averti persa per sempre- sussurra le ultime parole e abbassa lo sguardo. Lo vorrei baciare.
fallo! mi grida il cuore no, caccialo via mi dice il cervello.
-Però io sono stanca, sempre ostacoli...-
-Noi li supereremo tutti e io lo so- dice sul punto di piangere...anche lui. Faccio no con la testa e metto una mano davanti alla bocca respirando profondamente...mi preparo a dire queste dure parole, sono bloccata, non so...do ascolto al cuore o al cervello?.Lo mando via.
-è tardi...io non resisto, non sono così forte come mi vedi...non posso. È tardi Filippo, non è colpa tua...vai a casa tua e non tornare mai più, per favore.- abbasso lo sguardo
-Ah...quindi vuoi lasciare andare tutto? Si vede che tieni al nostro rapporto. Si vede che avevi voglia di giocare. Stronza- sussurra l'ultima parola
-Come?- dico incredula
-Ho detto Stronza- dice più forte
-Stronza?- rimango a bocca aperta, non mi aspettavo questo anche se so di esserlo davvero.
-Sì! Perché hai mandato tutto all'aria! Cazzo sei come le altre! Ci credevo davvero! Mi hai illuso, deluso, distrutto! Ero arrivato al punto di amare una ragazza, una ragazza importante...speciale per me! Sapevo che l'amore non esiste...finisce sempre così!...Vaffanculo Lawrence STRONZA weels- mi ha letteralmente spiazzata...se ne va via lasciandomi imparata, piena di lacrime. Mi sento come un palazzo distrutto da una bomba. Il mio cuore in questo momento è come un piatto buttato a terra,frantumato. Le mie parole sono state come fuoco per lui, l'ho bruciato.

Filippo...un giorno...tornerai da me?

Ti voglio qui accanto a me| Irama plumeحيث تعيش القصص. اكتشف الآن