1.2 [R]

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Chloe fu la prima a salire sul pick-up in corsa, spinta da Sophie e aiutata dal signor Jackson, l'orda si avvicinava sempre di più, era a uno sputo da loro. Fu poi il turno poi della ragazza che prese saldamente il braccio del signor Jackson, stava per saltare sul mezzo quando uno scossone le fece quasi perdere l'equilibrio e cadere.
"Merda Rick, ma sai guidare?" Urlò l'uomo al figlio.
Il ragazzo non rispose, aveva appena investito una creatura e non c'era stato modo di evitarla. Sophie, che era convinta di avere la sorella per mano, sentì la mano sinistra liberarsi da un peso al che si voltò indietro e notò la piccola Alicia poco più indietro. La bambina continuava ad arrancare per cercare di raggiungere Sophie: "Forza Ali, più veloce!" Il signor Jackson teneva saldamente il braccio della ragazza impedendole di perdere terreno e recuperare la sorella. La piccola era sempre più impaurita tanto che iniziò a piangere e mano a mano rallentare: "Ali! Cosa stai facendo, muoviti!"
Fu in quel momento che una creatura le prese una gamba.
"Sophie!" La piccola Alicia gridò terrorizzata.
"Ali!" Sophie sembrò lanciarsi per recuperare la sorella ma il signor Jackson la trattenne: "Mi lasci andare! Quella è mia sorella!" L'uomo non parlò e tirò con tutte le sue forze la giovane sopra al mezzo mentre le urla di aiuto della bambina squarciavano il cielo. Tra la rabbia e le lacrime di dolore Sophie continuò ad urlare fino a che non vide scomparire la sagoma della sorellina tra i corpi di quegli individui. Si lasciò cadere a peso morto sul pavimento del pick-up: "Alicia..." – sussurrò – "Perché lei mi ha fermata? Potevo salvarla, potevo..."
Il signor Jackson la interruppe: "No. Non potevi ragazza. Non potevi salvarla, una volta che ti prendono è la fine. O diventi uno di loro o diventi carne da macello."
Sophie si mise le mani sulla bocca e si sedette in un angolo, Chloe, seduta tra le sue gambe, piangeva in silenzio, anche una bambina come lei aveva capito che non c'era bisogno di parole. La sorella maggiore so dondolava lentamente avanti e indietro, la fronte poggiata sulle braccia e i capelli che le oscuravano il volto. Con gli occhi spalancati ancora incredula per l'accaduto la si poteva sentire singhiozzare e poi sussurrare ripetutamente: "Alicia... Perdonami..."
Il signor Jackson aveva gli occhi bassi: "Wooster è a poche miglia da qui. Arriveremo tra un paio d'ore."
Rick continuò a guidare in silenzio.

La macchina si fermò dolcemente, i freni provocarono un lieve fischio. Sophie si alzò lentamente prendendo in braccio Chloe. La ragazza mantenne gli occhi bassi e il volto inespressivo.
"Bhe eccoci qui, il supermercato dello zio Robb..." Rick aveva un paio di anni in meno di lei, era un ragazzo riservato, non parlava molto, avrebbe dovuto iniziare a studiare fisica al college l'anno successivo. Sophie, immersa nella pesante matassa dei suoi pensieri, si accorse che la signora Jackson non era insieme al marito e il figlio, in un'altra situazione si sarebbe meravigliata della cosa ma in quel momento non provava alcun interesse per il mondo esterno, riusciva a concentrarsi solo su quella logorante sensazione di vuoto. Alicia, un nuovo tuffo al cuore, un nuovo pugno nello stomaco. La ragazza rallentò leggermente quando sentì posarsi una mano sulla sua spalla, era il signor Jackson che in qualche modo cercava di darle forza. Come poteva aver lasciato morire sua sorella in quel modo? Perché l'aveva fermata? Sophie non riusciva a capire le motivazioni dell'uomo e quegli, quasi come se le avesse letto nel pensiero, si avvicinò al suo orecchio e le sussurrò: "Non potevo permetterti di lasciarla sola." La giovane donna passò lo sguardo su Chloe che nel frattempo si era addormentata tra le sue braccia, sorrise istintivamente e si accorse dell'importanza del gesto dell'uomo. Il signor Jackson era un amico di famiglia, conosceva la signora Sanders sin da quando lei si era trasferita a Dalton e spesso nel tempo era venuto a farle visita, non era raro che portasse caramelle per le bambine o legna da ardere per il camino. Erano gesti di affetto incondizionato che non erano da tutti, il signor Jackson era una persona di cui Sophie poteva fidarsi. 

Entrarono nel piccolo minimarket, avevano percorso circa 15 minuti a piedi a causa delle molte macchine lasciate in mezzo alla strada, Wooster era deserta, a quanto sembrava quelle "cose" erano arrivate anche lì. Ad accoglierli una donna corpulenta con una grande gonna a campana che la faceva sembrare ancora più grassa: "William, Rick, state bene grazie a Dio." Quando si protese verso di loro per abbracciarli forte sembro quasi inglobarli nella sua ciccia quando poi vide Chloe e Sophie: "E queste due fanciulle chi sono...?"
"Due amiche di famiglia, Chloe e Sophie Sanders." 
Sophie alzò lo sguardo e cercò di fingere un sorriso: "Piacere." Disse, con una voce che non sembrava nemmeno la sua.
"Beh bene, bene, abbiamo cibo a sufficienza per altre due persone." Disse la donna leggermente contrariata dalla situazione. "Coraggio, venite." Continuò poi.
La seguirono verso la saletta sul retro del negozio, vi era un tavolo non troppo grande apparecchiato per 5 persone, la donna prese altri piatti e posate di plastica e sistemandoli poi sul tavolo. 
"Gli altri arriveranno a momenti, sedetevi pure nel frattempo. Deve essere stato spaventoso là fuori in un paesino sperduto come Dalton... senza servizi... senza nessun aiuto..." 
I quattro si sedettero al tavolo, compresa Chloe che nel frattempo si era svegliata: "Grazie Millie – disse il signor Jackson – E' successo tutto all'improvviso, non eravamo pronti... Ma chi lo sarebbe mai stato? Eravamo in garage, abbiamo sentito dei rumori e siamo andati a controllare. Ci siamo presi un bello spavento, quegli stronzi erano dappertutto, dopo avervi avvisati siamo saltati subito sul pick-up e siamo corsi qui da voi."
"Nel frattempo abbiamo raccattato Chloe e Sophie." Aggiunse Rick a mezza voce.
Millie sembrò aprire la bocca per parlare quando entrarono nella stanza un uomo e una donna, la signora Jackson e quello che sembrava essere suo fratello. Rebekah Jackson era una donna di mezza età molto magra e con i capelli già irrimediabilmente bianchi: appena vide marito e figlio corse ad abbracciarli, era visibilmente preoccupata per loro, poi notando Chloe e Sophie corse anche da loro: "Care, state bene voi...? – poi sembrò pensare per un attimo, Sophie sapeva benissimo cosa la donna le avrebbe chiesto – Ma non vedo vostra madre e la dolce Alicia... dove sono finite?" 
Sophie abbassò lo sguardo poi cercò di trovare le parole: "Nostra madre era andata al lavoro un paio di giorni fa e ora ha il telefono non raggiungibile... Alicia... lei..." Il volto della ragazza si rabbuiò ulteriormente facendo uscire qualche lacrima silenziosa, la donna capì le circostanza e le carezzò i capelli dolcemente per poi fare la stessa cosa con Chloe. 

Mangiarono cibo pronto e patatine surgelate, niente a che vedere con il pranzo che stava preparando Sophie solo qualche ora prima. Durante il pasto le due sorelle non proferirono parola, gli altri cercarono di parlare del più e del meno ma con scarsi risultati, la loro preoccupazione per la situazione era evidente.
Il resto della giornata lo passarono a barricare porte e finestre per impedire alle creature di entrare durante la notte, affissero assi sui vetri e chiusero con pesanti mobili le porte.
"Sembra essere un film dell'orrore..." Disse Rick a Sophie mentre stavano sistemando un infisso.
Lei non gli rispose e continuò a battere con il martello.
"E' tutto così assurdo, quelle creature... quegli zombie. Questo sono, zombie."
"Finiamo di rattoppare questa finestra..." terminò secca Sophie non aveva molta voglia di parlare, nella sua testa ora dopo ora si stava concretizzando un'idea trasformata poi in decisione, prendere una macchina e partire al più presto verso sud. A sud c'era il resto del paese, c'era la città dove lavorava sua madre, c'era la capitale e le città più importanti. Più tardi espose le sue intenzioni al signor Jackson che le offrì il suo pick-up, la ragazza inizialmente rifiutò per poi accettare dietro numerose sollecitazioni da parte dell'uomo.
"Terrò gli occhi aperti riguardo a tua madre."
Sophie era in pensiero per sua madre, sperava che le istituzioni governative avessero già allestito centri di primo soccorso.
"Grazie."

La notte arrivò in fretta, le sembrava di vivere un brutto sogno. La sua vita in poche ore era stata sconvolta e aveva perso sua sorella, una delle persone più importanti della sua vita. Pianse nel silenzio della notte, era come se una parte del suo cuore venisse trafitta in continuazione da un numero elevatissimo di aghi. Sapeva di dover essere forte ma in quel momento non le era possibile. Stupida, stupida. Perchè ti sei fermata? Dovevi correre per salvarti. Pensò Sophie, si nascose poi la testa tra le mani. Non è vero, è colpa mia. Io le ho lasciato la mano. Io non sono andata a riprenderla, avrei dovuto salvarla. E' colpa mia se è morta. Le lacrime non davano cenno di fermarsi. Se avessi stretto la sua mano più forte nella mia, se l'avessi fatta salire per prima forse... la ragazza guardò Chloe, dormiva serena sul materasso di fronte al suo; la investì un nuovo tuffo al cuore: avrebbe voluto con tutte le sue forze cambiare le cose ma era impossibile, nessuno poteva farlo.
Alicia era sempre stata la gemella più sveglia, quella che proteggeva Chloe quando gli altri bambini la prendevano di mira. Sarebbe diventata una donna forte e orgogliosa proprio come sua madre. Sophie aveva lo stomaco chiuso, attorcigliato su se stesso molto stretto; non aveva mangiato a cena, perchè, come in quel momento, non aveva fame. Il sonno ci mise qualche tempo per arrivare, la giovane donna aveva l'animo distrutto tanto che non aveva nemmeno la forza di sognare.


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So che avrei detto che avrei aggiornato tra più tempo ma invece... Sorpresina del sabato! Eccoci qui con una nuova parte. Siamo già alla prima morte e solo al primo capitolo, beh bello. Siete curiosi su come si svilupperà la storia? Aggiungete "Infected" al vostro elenco di lettura per essere sempre aggiornati riguardo le nuove pubblicazioni! Come sempre se avete domande, dubbi o perplessità chiedete pure nei commenti sarò felice di rispondervi. Se ritenete che questa storia valga qualcosa lasciate pure una stellina. Bhe credo di aver finito le news.Soooo stay tuned!

Infected - Hope springs eternal [In Revisione]Where stories live. Discover now