Every Rose As Thorn

Comenzar desde el principio
                                    

« Cazzo » sbadigliò Nott poco distante, la faccia sprofondata nel materasso e la bacchetta ancora tesa. Qualcun altro, da sotto le coperte, gliela fece cadere con una pedata.

Theodore Nott, un tipo che non necessitava affatto di presentazioni. Draco era convinto che bastasse guardarlo, per capire esattamente che tipo era. 
Non altrettanto bello, ovviamente, ma con quell’aria scaltra che scoraggiava qualsiasi contestazione e un linguaggio tagliente e spesso volgare di cui Nott non si faceva scrupoli ad andar fiero. Si pensava che in tutta Serpeverde non ci fosse nessuno bravo come lui nel farsi tenere alla larga dalla maggior parte delle persone; la sua fama era certamente cattiva e le ragazze facili erano l’unica compagnia che cercasse e con cui si intrattenesse. 
Non a caso, il sesso era il suo punto fisso. 
Forse era per questo che Draco ci andava così tanto d’accordo.

« Ehi, tu. » Nott si rivolse seccamente a qualcuno che stava sotto al lenzuolo. « Quella bacchetta vale più di te ».

Tutta la valenza dell'oggetto gli arrivò immediatamente sul naso - Theodore storse la faccia e soffocò tra i denti uno dei suoi insulti più fantasiosi - dopodiché, con un gran fruscìo di lenzuola, la ragazza scese dal letto e si diresse nel suo pigiama largo verso l'uscita.

« Merlino, Theo, un po’ di educazione. Sfido io che nessuna ti voglia più rivedere ».

« Detto da uno che va in bianco da ben due settimane... Ops, battuta infelice, non è vero Zabini? Che il tuo letto vuoto possa esserti di consolazione ».

Blaise diede in una mezza risata nell’appoggiarsi allo schienale di legno scuro quasi quanto la sua stessa sagoma. La coperta a rivestirlo fino a metà torace, le labbra erano piegate in divertimento mentre il braccio si tendeva a cercare qualcosa tra i cassetti disordinati.
Forse Blaise una presentazione se la meritava, pensò Draco assonnato. Di certo non era uno che potevi comprendere alla prima occhiata, o più probabilmente nemmeno dopo una conversazione lunga molte ore. Perfino lui che lo conosceva da sette anni, aveva del tutto rinunciato ad arrovellarsi sul funzionamento della sua mente malata

L'unica cosa sicura che andava detta, però, era che Blaise vestisse la contraddizione in persona. Qualcuno strapieno di cose che avrebbe voluto fare, ma che poi non aveva voglia di realizzare. Uno che era capace di lasciarsi andare al divertimento e recitare la parte del santarello subito dopo. 
Sempre nei guai, giorno e notte; amava scommettere e ne avvertiva sulla propria pelle tutte le ripercussioni, tanto da rendere sporadici i periodi in cui nessun livido violaceo adombrasse il suo già scuro incarnato.

Continuava a dire che sarebbe stata l’ultima volta per tutto quanto. L’ultima sbronza, l’ultima sigaretta, l’ultima scommessa, l’ultimo pasticcio. E invece lui tornava sempre lì da loro, confuso e annebbiato e stanco, promettendo di non farsi coinvolgere più in questo tipo di problemi per poi cascarci puntualmente la volta successiva.

Draco e Theodore se ne erano ormai fatti una ragione, sebbene per Blaise non valesse affatto la stessa cosa; lui, dal suo piedistallo di ingenuità, era così convinto di poterne uscire quando voleva da non ritenere nemmeno necessario, dopotutto, cominciare fin da subito.
Continuando a sorridere, Blaise sollevò il lenzuolo e diede con le gambe un colpo a un paio di bottiglie vuote che vi stavano sotterrate.

« Non proprio vuoto » commentò, e anche Nott aprì il volto in un ghigno.

« Sì Blaise, proprio come un ubriacone. Un alcolizzato. » Il suo sguardo furbo si rivolse in direzione di Draco. « Uno che la gente ha paura ad incrociare per strada ».

« Un tipo losco e biondo, mantellato di nero ».

« La gioia del suo papà, il quale è ancora convinto che Draco si stia davvero impegnando per cercare moglie ».

The Theatre - DramioneDonde viven las historias. Descúbrelo ahora